Des Morgens um halb fünfe
da ist der Teufel los
da springen wir aus der Falle
gleich in die Unterhos
Ist einer krank geworden
der melde sich sogleich
so fragt der Stubenälteste
denn das ist sein Bereich
Alles rausgetreten
schreit es im Lager lang
erst Moorsoldaten, leichter Dienst
daneben die, die krank
sie stehn in einer Reihe
der Lagermeister spricht
und der Lagerälteste
erstattet ihm Bericht
Hier stehn Kartoffelschäler
dann die der Wäschrei
dann Tischler, Schuster, Schneider
´s gibt noch so mancherlei
dann komm´n die Kalfaktoren
sie auch sehr wichtig sind
damit man vor dem Tore
alles in Butter find´t
Damit sich keiner drücke
und alles wohlbestellt
so wird an manchen Tagen
ne Razzia angestellt
jeder zeigt seinen Zettel
wo darausgeht hervor
ob du Kartoffelschäler
oder Latrinen-Inspektor
So geht der Tag zur Rüste [= zu Ende]
tut jeder seine Pflicht
ob er in Küche, Werkstatt
oder im Moore ist
das ist noch nicht das Schlimmste
das Schlimmste ist die Zeit
bis wir mal werd´n entlassen
wird´s wohl ne Ewigkeit
da ist der Teufel los
da springen wir aus der Falle
gleich in die Unterhos
Ist einer krank geworden
der melde sich sogleich
so fragt der Stubenälteste
denn das ist sein Bereich
Alles rausgetreten
schreit es im Lager lang
erst Moorsoldaten, leichter Dienst
daneben die, die krank
sie stehn in einer Reihe
der Lagermeister spricht
und der Lagerälteste
erstattet ihm Bericht
Hier stehn Kartoffelschäler
dann die der Wäschrei
dann Tischler, Schuster, Schneider
´s gibt noch so mancherlei
dann komm´n die Kalfaktoren
sie auch sehr wichtig sind
damit man vor dem Tore
alles in Butter find´t
Damit sich keiner drücke
und alles wohlbestellt
so wird an manchen Tagen
ne Razzia angestellt
jeder zeigt seinen Zettel
wo darausgeht hervor
ob du Kartoffelschäler
oder Latrinen-Inspektor
So geht der Tag zur Rüste [= zu Ende]
tut jeder seine Pflicht
ob er in Küche, Werkstatt
oder im Moore ist
das ist noch nicht das Schlimmste
das Schlimmste ist die Zeit
bis wir mal werd´n entlassen
wird´s wohl ne Ewigkeit
Contributed by Bernart Bartleby - 2016/2/1 - 16:53
Language: Italian
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
1° febbraio 2016
Due parole del traduttore. In attesa di trasformarmi, alle 23 in punto, in "Gaspard de la Nuit", una traduzione dall'universo concentrazionario (il "Zirkus Konzentrazani", come dicevano gli internati) dei primi tempi del regime nazista. Si tratta di una traduzione, lo dico, molto "ad sensum" e fatta senza nemmeno toccare un dizionario, così come mi è venuta; a questo punto sarebbe quasi d'obbligo una bestemmia, che sparo coscienziosamente tra me e me. Casa mia è un campo di battaglia, caffè sul fuoco, grappaccia di serie B e a presto.
1° febbraio 2016
Due parole del traduttore. In attesa di trasformarmi, alle 23 in punto, in "Gaspard de la Nuit", una traduzione dall'universo concentrazionario (il "Zirkus Konzentrazani", come dicevano gli internati) dei primi tempi del regime nazista. Si tratta di una traduzione, lo dico, molto "ad sensum" e fatta senza nemmeno toccare un dizionario, così come mi è venuta; a questo punto sarebbe quasi d'obbligo una bestemmia, che sparo coscienziosamente tra me e me. Casa mia è un campo di battaglia, caffè sul fuoco, grappaccia di serie B e a presto.
LA MATTINA ALLE QUATTRO E MEZZO
La mattina alle quattro e mezzo
il diavolo si scatena
saltiamo giù dal letto
direttamente in mutande
se uno si è ammalato
lo deve dire dubito
lo richiede il capobaracca
è sua giurisdizione
Quando siam tutti fuori
urla per tutto il lager
prima i soldati del pantano, servizio leggero,
e poi loro, i malati,
se ne stanno in fila
il capolager parla
e l'anziano del lager
gli fa rapporto
Ecco i pelapatate
e poi quelli della lavanderia
e poi falegnami, calzolai, sarti
ce ne sono ancora di ogni sorta
e poi arrivano i caldaisti
anche loro son molto importanti
perché all'esterno del campo
tutto sembri tranquillo
Per non far scappare nessuno
e tutto sia bello ammodino
viene in diversi giorni
messa su una scorreria
per cui ognuno deve mostrare
un foglio dal quale risulti
se sei un pelapatate
o un addetto alle latrine
Così si arriva a sera,
ognuno fa il suo dovere
che sia in cucina, in officina
oppure a spalare nel fango
ma questo non è il peggio,
il peggio è invece il tempo
fin quando saremo liberati,
praticamente un'eternità.
La mattina alle quattro e mezzo
il diavolo si scatena
saltiamo giù dal letto
direttamente in mutande
se uno si è ammalato
lo deve dire dubito
lo richiede il capobaracca
è sua giurisdizione
Quando siam tutti fuori
urla per tutto il lager
prima i soldati del pantano, servizio leggero,
e poi loro, i malati,
se ne stanno in fila
il capolager parla
e l'anziano del lager
gli fa rapporto
Ecco i pelapatate
e poi quelli della lavanderia
e poi falegnami, calzolai, sarti
ce ne sono ancora di ogni sorta
e poi arrivano i caldaisti
anche loro son molto importanti
perché all'esterno del campo
tutto sembri tranquillo
Per non far scappare nessuno
e tutto sia bello ammodino
viene in diversi giorni
messa su una scorreria
per cui ognuno deve mostrare
un foglio dal quale risulti
se sei un pelapatate
o un addetto alle latrine
Così si arriva a sera,
ognuno fa il suo dovere
che sia in cucina, in officina
oppure a spalare nel fango
ma questo non è il peggio,
il peggio è invece il tempo
fin quando saremo liberati,
praticamente un'eternità.
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Versi di anonimo trascritti su di un libretto da un prigioniero del campo di concentramento di Esterwegen (Bassa Sassonia), tal Hugo Gefroi.
Sulla melodia de “Wir sind die Musketiere vom 10. Regiment”, canzone risalente alla Grande Guerra.
Trovata su Volksliederarchiv (con la speranza che il testo sia corretto…)
Testo contenuto in “Des Lagers Stimme. Musik im KZ. Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933 bis 1936.”, a cura di Guido Fackler, Edizioni Temmen, Brema, 2000.
Al proposito, si veda anche Esterwegenlied