Mio angelo di cenere.
Ancora poco fa s’aggirava affamato
tra le crepe delle ore
sofferenza senza pari
nello sguardo che invecchia
Ora la notte lo ha redento
(esposto, forse, nel cestino)
come un giovane granello di neve
o un uccello tra i capelli
dell’estraniato
Cosa ne so io
delle ombre in volo, quelle plumbee
delle voragini consolatorie
in cui portano la putredine degli stormi?
Cosa ne so del mio giorno,
quando prende il largo
senza giornale di bordo?
Ancora poco fa s’aggirava affamato
tra le crepe delle ore
sofferenza senza pari
nello sguardo che invecchia
Ora la notte lo ha redento
(esposto, forse, nel cestino)
come un giovane granello di neve
o un uccello tra i capelli
dell’estraniato
Cosa ne so io
delle ombre in volo, quelle plumbee
delle voragini consolatorie
in cui portano la putredine degli stormi?
Cosa ne so del mio giorno,
quando prende il largo
senza giornale di bordo?
envoyé par dq82 - 27/1/2016 - 10:27
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Traduzione Anna Ruchat di una poesia di Mariella Mehr
Si veda Kein Meer lag uns zu Füßen per saperne di più su Mariella Mehr, e la sua opera. Al momento non è reperibile le verisone originale della poesia