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Henry Jenner: Can an pescador kernûak

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Language: Cornish


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[1874]
Testo di Henry Jenner (1848-1934)
Musica: sull'aria di The Pilgrim of the Night
Lyrics: a Poem by Henry Jenner (1848-1934)
Music: to the tune of The Pilgrim of the Night



Di canti di pescatori, o comunque marinareschi, ne abbiamo qualcuno nel sito; forse, in qualche caso, un po' “tirati per i capelli” nella cospicua sezione sul lavoro e l'emigrazione (in qualche altro caso, però, non vi sono affatto forzati dentro). Oggi, in tutta la specie di “indotto” che sta provocando il rifacimento della “Sezione Bretone” (quasi completato), mi è presa la voglia di infilare qua dentro, pur negli “Extra”, uno dei pochi componimenti originali in lingua cornica: il Can an pescador kernûak scritto da Henry Jenner.

Se esistesse un percorso “Guerra alle lingue”, forse questa canzone non sarebbe andata tra gli “Extra”; ma non c'è, e allora, prima di parlare un po' di questo “Canto del pescatore di Cornovaglia”, qualche parola sul cornico, o cornovagliese. E' una lingua celtica britannica a mezza strada (anche geograficamente) tra il gallese e il bretone; decisamente più simile a quest'ultima, e con un certo grado di comprensione automatica reciproca. Si tratta di affermazioni in larga parte teoriche: dopo un periodo di fioritura (si calcola che, verso il XVI secolo, lo parlassero circa 40.000 persone, praticamente l'intera popolazione della Cornovaglia britannica), fu rapidamente “pappato”, eliminato, cancellato dall'inglese, lasciando solo i toponimi e qualche testimonianza letteraria di non eccelso valore (ad esempio, uno dei superstiti componimenti in cornico tratta di un argomento assai poetico come la salagione e la conservazione delle sardine). Si dice che il cornico si spense sulle labbra di un'ottantenne, Dolly Pentreath, vecchia di singolare bruttezza e dal pessimo carattere che apostrofava la gente chiamandola kronnekyn hager du ("rospaccio nero") e della quale si diceva, naturalmente, che fosse una strega. Come se non bastasse, era nativa di un posto chiamato "Mousehole" ("topaia"). Dolly Pentreath morì il 26 dicembre 1777; in realtà pare accertato che qualche sparuto parlante sia sopravvissuto anche dopo, non potendolo però eventualmente parlare che con se stesso.

Nel XIX secolo, il professor Henry Jenner, linguista e attivista culturale, decise di provare a rimettere in auge l'antica lingua estinta; perché per ogni lingua morta prima o poi c'è qualcuno che prova a resuscitarla. Dedicò tutta la vita a questo progetto, insegnando, ricercando, promuovendo e scrivendo. Senza addentrarci troppo dentro a tutto ciò (se mi conoscete un po', mi piacerebbe un sacco ma non lo posso fare qua), si può andare a vedere il risultato attuale di tutto questo. Il cornico è adesso considerato, a livello locale, un importante “patrimonio storico” della Cornovaglia; secondo statistiche attuali, nel 2000 esistevano in Cornovaglia ben venti persone che affermavano di essere parlanti nativi del cornico (così come esistono, sembra, alcuni parlanti nativi dell'esperanto), mentre nel 2011, 557 persone affermavano che il cornico era la loro principale lingua nell'uso quotidiano. Da tempo si vedono in Cornovaglia i famosi cartelli stradali bilingui e, sempre secondo le statistiche, la lingua sta tuttora guadagnando qualche parlante. Si tratta del “cornico moderno unificato”, standardizzato sulla base della lingua del suo periodo più florido (il cosiddetto “medio cornico” del XV/XVI secolo). Insomma, per farla breve: una lingua artificiale. Nella sua ultima fase della fine del XVIII secolo, il cornico era diventato un guazzabuglio inglesizzato. Lunga vita al cornico, comunque, che entra da oggi a far parte delle lingue del Sito grazie ai pescatori.

Il “Canto del pescatore di Cornovaglia” fu scritto proprio da Henry Jenner nel 1874. Si tratta, naturalmente, di una preghiera e, sia detto senza la benché minima ironia, è chiaro che un presupposto canto di pescatori altro non possa essere che una preghiera (lo è anche il “Pescatore” di Pierangelo Bertoli e Fiorella Mannoia, seppure la sposina del pescatore si dedichi ad altro in sua assenza augurandogli a un certo punto di andare a tenere compagnia ai pesci). Tenendo presenti che nelle autentiche tradizioni popolari le preghiere dei pescatori sono ben presenti, bisogna tenere altrettanto conto che il prof. Jenner non aveva mai preso una rete in mano in vita sua, né aveva mai affrontato procellosi mari nel mezzo della notte (e il mare di Cornovaglia non scherza per nulla). Tant'è; il professor Jenner volle comunque scrivere una preghiera pescatrice plausibile, con tutti i suoi Cristi al posto giusto. Direi che ci riuscì egregiamente, arrangiando le sue parole sulla musica del canto The Pilgrim of the Night. Naturalmente evito qui accuratamente ogni tipo di pappardella sulle condizioni dei pescatori, parecchi dei quali avranno comunque fatto una tragica fine al lavoro in quei mari non tranquilli. Nel testo del canto è, tra le altre cose, ricordato il Lethosow (ancora adesso ha il suo nome in cornico), il terribile braccio di mare tra il Land's End e le isole Scilly). Sarò comunque onesto fino alla brutalità: il motivo per cui metto qua dentro il “Canto del pescatore di Cornovaglia” ha più a che fare con la tragica e malinconica eradicazione della lingua cornica, che con i pescatori.

Il testo del canto è nella grafia che gli diede il suo autore. Non corrisponde a quella del “cornico moderno”, che si può vedere ad esempio nella Wikipedia in cornico (che ha 3664 articoli tra cui quello che riporta il testo del canto). Nella stessa Wikipedia in cornico, stanno cercando disperatamente qualcuno che lo traduca in inglese; ed io, tiè, glielo ho tradotto in italiano (e chissà che non sia la prima traduzione in assoluto di questo canto). Un po' aiutandomi col bretone, e un po' sfruttando finalmente, dopo trent'anni e spara, lo English-Cornish and Cornish-English Dictionary di Robert Morton Nance (1873-1959), contemporaneo e discepolo di Henry Jenner e Gran Bardo di Cornovaglia fino alla sua morte. Come mi sia ritrovato 'sto libro, non me lo ricordo; mi ricordo però di un episodio che vi voglio raccontare, ben cosciente che non ve ne importi un fico secco.

Nei primi anni '80, una volta, alla Casa del Popolo “Andreoni” di Coverciano, dove abitavo da ragazzo e giovanotto, organizzarono una cena perché era arrivato in visita un membro del Partito Comunista Britannico (sembra impossibile, ma c'è stato un Partito Comunista Britannico e forse c'è ancora). Mi chiamarono per fare, indovinate un po', da interprete: abitavo a 50 metri dalla Casa del Popolo e godevo anche allora della fama di pazzo furibondo “che parlava tutte le lingue”. Il compagno britannico era un giovane simpatico, il quale proveniva, pensate un po', da Penzance, in Cornovaglia. Non feci discorsi: corsi a casa, acchiappai il dizionario e glielo portai a vedere. Quando lo vide, il giovanotto sgranò gli occhi dicendo: “But...but...it is my language!”; e si mise letteralmente a piangere dallo stupore, dalla gioia, da non so cosa. Naturalmente, il ragazzo non parlava nemmeno mezza parola di cornico; ma era “his language” comunque. Oggi adopero, come ho detto, questo dizionario per la prima volta. E lunga vita al cornico e a tutte le lingue massacrate. [RV]
Adro'n Lethosow ma an mor ow crîa,
Rag corfow tîs Carrek an Bleidh a wol;
Gwren môs en rag, dre weres Mab Marîa,
Dhô beryl mor ha carrek heb own ol.

Crîst, Mab Marîa, Steren an Mor,
Golsow ha gortheb pesadow pescador.

Crîst, tî elwas pescadoryon a'n kensa
War drêth Mor Galilêa dhô'th holya;
Ol agan gwaith haneth rag dha garensa
Dheso en lên offrenny ny a wra.

Crîst, Mab Marîa, Steren an Mor,
Golsow ha gortheb pesadow pescador.

Contributed by Riccardo Venturi - 2016/1/16 - 10:36



Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
16 gennaio 2016

CANTO DEL PESCATORE DI CORNOVAGLIA

Per il Lethosow [1] urla il mare,
per le persone le scogliere di Bleidh sono una muraglia;
andiamo avanti con l'aiuto del Figlio di Maria
per il grande pericolo, e la scogliera non fa paura.

Cristo, Figlio di Maria, Stella Maris,
Ascolta e rispondi alle richieste del pescatore.

Cristo, per primo sei stato tra i pescatori
che ti seguirono sulle rive del mare di Galilea; [2]
tutti noi stanotte speriamo nel tuo amore,
a te fedelmente ci offriamo.

Cristo, Figlio di Maria, Stella Maris,
Ascolta e rispondi alle richieste del pescatore.

[1] Si veda l'introduzione.

[2] Vale a dire il Lago di Tiberiade.

2016/1/16 - 10:38




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