Nikita, I’m not scared of you,
I’ll tell you the reason why.
I’ve dug a hole in my back yard,
A shelter from the sky.
I’ve filled it full of breakfast food
And cans of meat and stew,
A periscope to look about,
And guns to keep the neighbors out,
And coca-cola too.
“Knock knock!” “Who’s there?”
“I used to live next door.”
“Well find yourself a hole of your own.
Don’t bother me no more.”
I’ve dug the best hole in the block.
I’ve built it deep and wide.
I hope you throw a bomb or two
So I can live inside.
Grampaw will have his rocking chair
And Sis will have her doll.
And there’s a picture window too,
But it’s always got the same damn view,
‘Cause it’s painted on the wall.
“Knock knock!” “Who’s there?”
“I used to live next door.”
“Well find yourself a hole of your own.
Don’t bother me no more.”
I’ve stocked a plastic burial suit,
A zipper on the side.
I’ll use it as a sleeping bag
As long s I’m alive.
I hope I’ll have the time I need
When the CD warnings sound.
Two weeks below won’t seem too long
‘Cause I’ve always wanted to belong
To a rebel underground.
“Knock knock!” “Who’s there?”
“I used to live next door.”
“Well find yourself a hole of your own.
Don’t bother me no more.”
So Nikita, here’s what you can do,
If that’s what you desire.
Send your ICBMs aloft
And set the world on fire.
We’ll pull our switches, you can bet.
You’ll see our missiles then.
And we’ll all crouch in underground shacks
And shit in little plastic sacks
Till “All clear!” sounds again.
I’ll tell you the reason why.
I’ve dug a hole in my back yard,
A shelter from the sky.
I’ve filled it full of breakfast food
And cans of meat and stew,
A periscope to look about,
And guns to keep the neighbors out,
And coca-cola too.
“Knock knock!” “Who’s there?”
“I used to live next door.”
“Well find yourself a hole of your own.
Don’t bother me no more.”
I’ve dug the best hole in the block.
I’ve built it deep and wide.
I hope you throw a bomb or two
So I can live inside.
Grampaw will have his rocking chair
And Sis will have her doll.
And there’s a picture window too,
But it’s always got the same damn view,
‘Cause it’s painted on the wall.
“Knock knock!” “Who’s there?”
“I used to live next door.”
“Well find yourself a hole of your own.
Don’t bother me no more.”
I’ve stocked a plastic burial suit,
A zipper on the side.
I’ll use it as a sleeping bag
As long s I’m alive.
I hope I’ll have the time I need
When the CD warnings sound.
Two weeks below won’t seem too long
‘Cause I’ve always wanted to belong
To a rebel underground.
“Knock knock!” “Who’s there?”
“I used to live next door.”
“Well find yourself a hole of your own.
Don’t bother me no more.”
So Nikita, here’s what you can do,
If that’s what you desire.
Send your ICBMs aloft
And set the world on fire.
We’ll pull our switches, you can bet.
You’ll see our missiles then.
And we’ll all crouch in underground shacks
And shit in little plastic sacks
Till “All clear!” sounds again.
envoyé par Bernart Bartleby - 17/12/2015 - 10:46
Langue: italien
Traduzione italiana di Gordon Poole, dal libretto del CD
RAG DEL RIFUGIO ANTIAEREO
Nichita, non ho paura di te.
Ti dirò perché.
Ho scavato un buco nel retrocasa,
una difesa dal cielo.
L’ho riempito di cereali per la prima colazione
e di scatole di carne e di stufato.
Un periscopio per guardare attorno,
armi per tenere lontani i vicini di casa,
e anche la coca-cola.
“Tuppi-tu”. “Chi è?”
“Abitavo nella casa accanto”.
“Ebbene va a trovare un buco tuo,
e non mi scocciare più”.
Ho scavato il buco migliore di tutto il vicinato.
L’ho costruito profondo e largo.
Spero che tu lanci qualche bomba,
così potrò viverci dentro.
Il Nonno avrà la sua sedia a dondolo,
la sorellina avrà la sua bambola,
e c’è addirittura una finestra panoramica,
ma la vista è sempre uguale
perché è dipinta sulla parete.
“Tuppi-tu”. “Chi è?”
“Abitavo nella casa accanto”.
“Ebbene va a trovare un buco tuo,
e non mi scocciare più”.
Ci ho messo un sacco di plastica da sepoltura
con la chiusura lampo sul lato.
L’utilizzerò come sacco a pelo
fintanto che sarò vivo.
Spero di avere il tempo che mi serve
quando suona l’allarme.
Due settimane sotto terra non sembreranno tante
perché ho sempre desiderato di far parte
di una squadra clandestina.
“Tuppi-tu”. “Chi è?”
“Abitavo nella casa accanto”.
“Ebbene va a trovare un buco tuo,
e non mi scocciare più”.
Così, Nichita, ecco quello che potrai fare,
se è quello che desideri:
lancia pure i tuoi missili intercontinentali
e incendia il mondo.
Anche noi premeremo i nostri pulsanti,
puoi starne sicuro, e poi vedrai i nostri missili,
mentre noi saremo accovacciati in rifugi sotterranei,
a cagare in sacchetti di plastica,
finché l’allarme non cesserà.
Nichita, non ho paura di te.
Ti dirò perché.
Ho scavato un buco nel retrocasa,
una difesa dal cielo.
L’ho riempito di cereali per la prima colazione
e di scatole di carne e di stufato.
Un periscopio per guardare attorno,
armi per tenere lontani i vicini di casa,
e anche la coca-cola.
“Tuppi-tu”. “Chi è?”
“Abitavo nella casa accanto”.
“Ebbene va a trovare un buco tuo,
e non mi scocciare più”.
Ho scavato il buco migliore di tutto il vicinato.
L’ho costruito profondo e largo.
Spero che tu lanci qualche bomba,
così potrò viverci dentro.
Il Nonno avrà la sua sedia a dondolo,
la sorellina avrà la sua bambola,
e c’è addirittura una finestra panoramica,
ma la vista è sempre uguale
perché è dipinta sulla parete.
“Tuppi-tu”. “Chi è?”
“Abitavo nella casa accanto”.
“Ebbene va a trovare un buco tuo,
e non mi scocciare più”.
Ci ho messo un sacco di plastica da sepoltura
con la chiusura lampo sul lato.
L’utilizzerò come sacco a pelo
fintanto che sarò vivo.
Spero di avere il tempo che mi serve
quando suona l’allarme.
Due settimane sotto terra non sembreranno tante
perché ho sempre desiderato di far parte
di una squadra clandestina.
“Tuppi-tu”. “Chi è?”
“Abitavo nella casa accanto”.
“Ebbene va a trovare un buco tuo,
e non mi scocciare più”.
Così, Nichita, ecco quello che potrai fare,
se è quello che desideri:
lancia pure i tuoi missili intercontinentali
e incendia il mondo.
Anche noi premeremo i nostri pulsanti,
puoi starne sicuro, e poi vedrai i nostri missili,
mentre noi saremo accovacciati in rifugi sotterranei,
a cagare in sacchetti di plastica,
finché l’allarme non cesserà.
envoyé par Bernart Bartleby - 17/12/2015 - 11:03
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Parole, musica ed interpretazione di Gordon Poole
Nel CD del gruppo napoletano intitolato “Quando i treni viaggiavano sicuri”
Registrato a Napoli e a Santiago de Cuba con la partecipazione di Daniele Sepe, Gordon Poole, Andrea Campese, Romilda Bocchetti.
“In questo viaggio immaginario, dove il tempo non ha un passato, presente e futuro che si susseguono, il grande Gordon Poole ci catapulta in America durante la guerra fredda, con un suo brano inedito sui rifugi antiatomici.”
“Quando i treni viaggiavano sicuri è un viaggio musicale in un treno ideale che percorre gli ultimi quaranta anni di politica internazionale seguendo il filo nero che corre sui binari che collegano le dittature sud americane alle vicende italiane ed internazionali.
Abbiamo ipotizzato un nesso logico che lega i due 11 Settembre - l’inizio della dittatura di Pinochet in Cile e l’attacco alle Twin Towers - a corollario di undici anni di musica militante, indipendente, socialmente impegnata e politicamente scorretta.” (Finti-Illimani)