Hi Time magazine hi Pulitzer Prize
Tribal scars in Technicolor
Bang bang club AK 47 hour
Kevin Carter
Hi Time magazine hi Pulitzer Prize
Vulture stalked white piped lie forever
Wasted your life in black and white
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
The elephant is so ugly he sleeps his head
Machetes his bed Kevin Carter kaffir lover forever
Click click click click click
Click himself under
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
Tribal scars in Technicolor
Bang bang club AK 47 hour
Kevin Carter
Hi Time magazine hi Pulitzer Prize
Vulture stalked white piped lie forever
Wasted your life in black and white
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
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The elephant is so ugly he sleeps his head
Machetes his bed Kevin Carter kaffir lover forever
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Kevin Carter
Kevin Carter
Kevin Carter
envoyé par Bernart Bartleby - 23/11/2015 - 14:57
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Parole di Richey Edwards
Musica di Nicky Wire, James Dean Bradfield e Sean Moore
Nell’album intitolato “Everything Must Go”
Kevin Carter era nato a Johannesburg in una famiglia della media borghesia bianca.
Come capitava alla maggior parte dei ragazzi bianchi in un paese militarizzato, in cui la minoranza al potere conduceva una guerra feroce contro la maggioranza nera, anche Kevin fu chiamato per un lungo servizio militare. Nel 1980, al suo quarto anno di ferma in aeronautica, Kevin fu testimone dell’aggressione ingiustificata di alcuni militari ai danni di un cameriere nero. Lui prese le difese del malcapitato e fu a sua volta massacrato di botte dai suoi commilitoni: Kevin era un “Kaffir-boetie”, un “Nigger-brother”, un bianco che stava dalla parte dei negri, ancora più spegevole di questi, un traditore…
Dopo il sanguinoso attentato (19 morti, più di 200 feriti) realizzato a Pretoria nel 1983 da Umkhonto we Sizwe, braccio armato dell’ANC, Kevin Carter decise di diventare fotoreporter.
A metà degli anni 80 fu il primo fotografo a documentare la feroce pratica del “necklacing” con cui nelle township nere venivano linciati criminali e presunti informatori delle autorità. Fu in seguito tra i fondatori dell’agenzia indipendente “The Bang Bang Club”.
Nel 1993 Carter coprì un servizio sulla fame durante la guerra civile in Sudan e scattò la celebre foto dell’avvoltoio che attende la morte della bimba agonizzante.
A marzo dell’anno seguente Carter documentò l’uccisione di tre paramilitari suprematisti boeri, appartenenti all’Afrikaner Weerstandsbeweging (AWB) del famigerato Eugène Terre'Blanche, durante il fallito tentativo di invasione del Bophuthatswana, uno dei bantustan neri (solo formalmente) indipendenti creati negli anni 70.
In aprile Carter ricevette il premio Pulitzer per la fotografia "for a picture first published in The New York Times of a starving Sudanese girl who collapsed on her way to a feeding center while a vulture waited nearby."
Negli stessi giorni veniva ucciso il suo amico e collega Ken Oosterbroek, colpito durante gli scontri tra fazioni nere in una township di Johannesburg.
Il successivo 27 luglio, Kevin Carter si recò a Parkmore, appena fuori Johannesburg, un luogo caro della sua infanzia, e lì si suicidò con i gas di scarico della sua auto. Aveva appena 33 anni.
Sul luogo del suicidio venne trovato questo biglietto:
“Mi dispiace tanto, davvero. Il dolore della vita prevale sulla gioia a tal punto che la gioia non esiste più... sono depresso... senza telefono... senza soldi per l'affitto... senza soldi per mantenere i miei figli... senza soldi per pagari i debiti... SOLDI!!! ... Sono ossessionato dai ricordi vividi di omicidi e cadaveri e di rabbia e di dolore... di bambini affamati o feriti, di pazzi dal grilletto facile, spesso della polizia, di carnefici assassini... Devo andare a trovare Ken, spero di essere fortunato.”
Nel 1995 Richey Edwards, autore di questa canzone e chitarrista dei Manic Street Preachers, scomparve volontariamente senza lasciare traccia. Si suppone si sia suicidato gettandosi da un ponte sul Severn, tra Inghilterra e Galles. Siccome il suo corpo non fu mai ritrovato, è stato dichiarato morto solo nel 2008…