Tü meis figl grond, cur cha’ls guerriers
Chaminan tras cumün, va oura
Culs mans averts
Ed aint in busacha las betschlas da l’on passà.
I portan la fatscha da l’infiern
Ed il corp da la mort
Ed il cour dad ufants
Ed ils mans da bacher
Tü meis figl grond cur cha’ls guerriers
Chaminan tras cumün tü vezzarast
Lur schlupels straglüscharan
Aint ils ultims razs dal sulai
Tils muossa la s-chella dal narr
E la flomma dal fö
Ed il sömmi d’la plövgia
E la boffa dal vent
Tü meis figl grond, cur cha’ls guerriers
Chaminan tras cumün, tils cumonda
Da s-frachar oura fouras cun lur bajunettas
Da l’asfalt, e’lura plantai bos-cha
Dschembers plantai!
Chaminan tras cumün, va oura
Culs mans averts
Ed aint in busacha las betschlas da l’on passà.
I portan la fatscha da l’infiern
Ed il corp da la mort
Ed il cour dad ufants
Ed ils mans da bacher
Tü meis figl grond cur cha’ls guerriers
Chaminan tras cumün tü vezzarast
Lur schlupels straglüscharan
Aint ils ultims razs dal sulai
Tils muossa la s-chella dal narr
E la flomma dal fö
Ed il sömmi d’la plövgia
E la boffa dal vent
Tü meis figl grond, cur cha’ls guerriers
Chaminan tras cumün, tils cumonda
Da s-frachar oura fouras cun lur bajunettas
Da l’asfalt, e’lura plantai bos-cha
Dschembers plantai!
envoyé par Riccardo Venturi - 11/11/2015 - 21:22
Langue: italien
Traducziun italiana da Rischard Vantuair
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
11 November / 11 novembre 2015
Due parole del traduttore. Piaciuta la "romancizzazione" del nome? Giuro, non lo fo più. Però è anche una specie di omaggio ai miei anni svizzeri, che si allontanano sempre di più e dei quali mi resta, tra le altre cose, un dizionario retoromanzo e proprio del "romantsch grischun". Non mi sta praticamente servendo a nulla, visto che queste canzoni non sono affatto in romantsch grischun; è una lingua che si può usare benissimo nei passaporti svizzeri, nei documenti ufficiali e nelle trattazioni grammaticali, ma a nessuno verrebbe mai in mente di scriverci una poesia o una canzone (come facesse Emil Schavut, non lo so).
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
11 November / 11 novembre 2015
Due parole del traduttore. Piaciuta la "romancizzazione" del nome? Giuro, non lo fo più. Però è anche una specie di omaggio ai miei anni svizzeri, che si allontanano sempre di più e dei quali mi resta, tra le altre cose, un dizionario retoromanzo e proprio del "romantsch grischun". Non mi sta praticamente servendo a nulla, visto che queste canzoni non sono affatto in romantsch grischun; è una lingua che si può usare benissimo nei passaporti svizzeri, nei documenti ufficiali e nelle trattazioni grammaticali, ma a nessuno verrebbe mai in mente di scriverci una poesia o una canzone (come facesse Emil Schavut, non lo so).
MIO FIGLIO GRANDE
Mio figlio grande, quando i soldati
marciano per il paese, tu esci fuori
con niente in mano
e nello zaino le pigne dell'anno scorso.
Hanno una faccia da inferno
e un corpo da morte
e un cuore da bambini
e mani da macellaio
Mio figlio grande, quando i soldati
marciano per il paese, vedrai
come luccicano i loro fucili
con gli ultimi raggi del sole
E allora mostragli il berretto da clown
e la fiamma del fuoco
e il battere della pioggia
e il soffio del vento
Mio figlio grande, quando i soldati
marciano per il paese, ordinagli
di sforacchiare l'asfalto con le baionette
e di piantarci boschi,
piantate cembri!
Mio figlio grande, quando i soldati
marciano per il paese, tu esci fuori
con niente in mano
e nello zaino le pigne dell'anno scorso.
Hanno una faccia da inferno
e un corpo da morte
e un cuore da bambini
e mani da macellaio
Mio figlio grande, quando i soldati
marciano per il paese, vedrai
come luccicano i loro fucili
con gli ultimi raggi del sole
E allora mostragli il berretto da clown
e la fiamma del fuoco
e il battere della pioggia
e il soffio del vento
Mio figlio grande, quando i soldati
marciano per il paese, ordinagli
di sforacchiare l'asfalto con le baionette
e di piantarci boschi,
piantate cembri!
In margine. Come per tutte le canzoni in lingue diverse dal tudestg, il piddieffone di Linard Bardill riporta una versione in tedesco. Però, anche per questa canzone si tratta di una "Nachdichtung" che corrisponde solo in parte al testo in romancio. Non è che capisca molto questa cosa, a meno che il Bardillus non ricanti anche le canzoni in tedesco. Se qualcuno la vuole mettere, è avvertito; io non ce la metto. Le canzoni originali in tedesco ok, ma le "Nachdichtungen" no.
Riccardo Venturi - 11/11/2015 - 22:01
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Parole e musica: Linard Bardill
Pleds e musica: Linard Bardill
Worte und Musik: Linard Bardill
Album: Strampedemi, Lieder gegen den Krieg [1991]
Racconta Linard Bardill nel libretto dell'album di canzoni contro la guerra Strampedemi, pubblicato nel 1991: ""Hanns Dieter Hüsch ha scritto una poesia, che comincia così: 'Quando arrivano i soldati'. Ora, mio figlio di quattro anni aveva una paura terribile dei soldati, che marciavano nel nostro paesino di Parsonz frequentato in estate e in inverno dai turisti, e nelle mezze stagioni dai militari svizzeri. Allora, ispirandomi a Hüsch, gli scrissi questa canzone e gliela cantai non so quante volte. Gli ha fatto passare la paura. Per quanto mi è dato di conoscere la vita, può darsi benissimo che diventi un generale."