Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
Adesso fa parlare i morti, non i tuoi divi
con registi diversi: tanto son vuoti, i teatri.
Sono tempi in cui Cortina attira gente
e piena di SUV è l'Alemagna [la S.S. 51].
Una volta c'era questo monte "marcio"
e duemila croci, nel cimitero di Fortogna.
[Piccola mia] ti cerco ogni notte col pensiero.
Sento le tue unghie nella terra, che scavano
e so che la tua anima mi ascolta.
E penso a me, che non ho la forza;
mi rendo conto che non esisti più,
e che io sono spezzato, "dentro".
Mi sento ancora più solo
anche se tutti [oggi] ne parlano...
Vogliono 'portarci a casa il sole',
ma è un sole che non [ci] scalda.
Non ho paura dei sogni, delle voci, della sere,
perché tornerà una quiete, travestita da neve,
a imbiancare il campanile della pieve.
E' da allora, che non alzo più lo sguardo:
scusami se bestemmio, Dio. Ma non mi resta altro!
Perché è sempre in questo luogo la mia bimba...
Come la MAFIA che l'ha uccisa, da allora NON SI E' MOSSA.
E non m'importa niente delle parole, [o] delle tue [ipocrite]Leggi,
o di questa [nuova] casa, che odora di calce.
Io non volevo che succedesse,
[proprio] come la signora Merlin Costantina.
[Il 9 ottobre]se ne andrà l'ultimo "visitatore commosso".
Ma non se ne andrà questa diga, [questa pena],
perché «l'ultimo commosso»... non è con noi,
è là sotto[terra], che URLA [ancora].
Perché in Italia, dove NESSUNO e niente si muove,
anche una diga, «se ne sta al suo posto».
E [per la Verità] non si attiva il prete, che continua a lucidare il Cristo;
[dopo gli allarmi] non si muovono neanche i "benpensanti" [e i Giudici].
E nemmeno [più] crolla, la diga del Vajont,
... perché [da allora,] la tien su IL DISGUSTO.
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
Non sono all'altezza di parlare di questa storia:
io sono una persona estranea, forestiera, ...e 'senza memoria'.
[Ma,] E al di là di ogni perdono:
i fatti del Vajont mi fanno vergognare di essere un uomo.
"Un uomo"? Cos'è poi l'«Uomo»?
Quale [altra] belva, per interesse, massacra e oltraggia i suoi simili?
Duemila speranze, ... duemila esistenze.
Duemila presenze, ... sotterrate come semi.
Non entro nel merito. Tanto, tutti san già tutto;
tutto è stato scritto, e tutto è stato detto.
Inutile signori, nascondersi dietro un dito:
nemmeno coll'acido lo fai sparire, questo luridume...
Almeno per quello che ci resta [ancora] di bello e salvabile,
una cosa dobbiamo fare: MAI DIMENTICARE!
... [1 Io porto il dolore dentro a case che non ci sono più...
mi ritiro dietro finestre che non hanno senso ...
prendo la chiave di porte che non aprono MAI ...
... [2 Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
Parlare del Vajont come "disastro"?
ne trovo il bandolo partendo dal film.
Dico che il problema più grosso
non è una diga costruita nel posto sbagliato.
Non è lo scoprire che quei BASTARDI sapevano
[da 4 anni] i rischi che si prendevano,
... ma [ lo ste$$o ] se ne sono fregati.
Voglio parlare di una questione chiamata "Energia"
e dell'Uomo, che ne è il creatore e schiavo.
Proprio questa sua impotenza - in apparenza 'vera' -
ha fatto sì che si sia compiuto
l'ECCIDIO, quella sera del 9 ottobre '63.
Sotto gli occhi di tutto il mondo proprio là, subito,
[quella gente] ha pagato il prezzo di quel "PROGRE$$O"
Porto immenso rispetto e tristezza
per tutta quella gente che ha subìto quell'immenso torto
... ma posso solo stare in silenzio.
[Però] Penso anche che bisogna, ed urge, ricordare
che in questa assurdità
ci siamo tutti dentro fino al collo. E ancora adesso.
Dopo quel precedente,
l'uomo si è ancora più piegato
[di fronte ] a questa energia artificiale
tanto da non credere più
nell'Autonomia delle sue braccia e le sue gambe.
Si è reso dipendente delle macchine.
Macchine. Più si espandono i mercati,
e più esigono che l'ambiente
*contro_Natura* venga violentato:
«Opere Grandi», che fanno paura.
[Nel cielo] Sopra le nostre teste
vorremmo [fermarci a godere] ancora le stelle, e ancora la luna.
Ma è sempre attività, ad ogni ora;
guardali, i nostri bei quartieri illuminati:
sono fatti come dei cimiteri.
Perché, secondo te, son tutte in fila omologate e uguali
le case che ci circondano?
E mi viene in mente QUELLA DIGA ...
E MI VIENE IN MENTE QUELL'ONDA
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
Adesso fa parlare i morti, non i tuoi divi
con registi diversi: tanto son vuoti, i teatri.
Sono tempi in cui Cortina attira gente
e piena di SUV è l'Alemagna [la S.S. 51].
Una volta c'era questo monte "marcio"
e duemila croci, nel cimitero di Fortogna.
[Piccola mia] ti cerco ogni notte col pensiero.
Sento le tue unghie nella terra, che scavano
e so che la tua anima mi ascolta.
E penso a me, che non ho la forza;
mi rendo conto che non esisti più,
e che io sono spezzato, "dentro".
Mi sento ancora più solo
anche se tutti [oggi] ne parlano...
Vogliono 'portarci a casa il sole',
ma è un sole che non [ci] scalda.
Non ho paura dei sogni, delle voci, della sere,
perché tornerà una quiete, travestita da neve,
a imbiancare il campanile della pieve.
E' da allora, che non alzo più lo sguardo:
scusami se bestemmio, Dio. Ma non mi resta altro!
Perché è sempre in questo luogo la mia bimba...
Come la MAFIA che l'ha uccisa, da allora NON SI E' MOSSA.
E non m'importa niente delle parole, [o] delle tue [ipocrite]Leggi,
o di questa [nuova] casa, che odora di calce.
Io non volevo che succedesse,
[proprio] come la signora Merlin Costantina.
[Il 9 ottobre]se ne andrà l'ultimo "visitatore commosso".
Ma non se ne andrà questa diga, [questa pena],
perché «l'ultimo commosso»... non è con noi,
è là sotto[terra], che URLA [ancora].
Perché in Italia, dove NESSUNO e niente si muove,
anche una diga, «se ne sta al suo posto».
E [per la Verità] non si attiva il prete, che continua a lucidare il Cristo;
[dopo gli allarmi] non si muovono neanche i "benpensanti" [e i Giudici].
E nemmeno [più] crolla, la diga del Vajont,
... perché [da allora,] la tien su IL DISGUSTO.
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
Non sono all'altezza di parlare di questa storia:
io sono una persona estranea, forestiera, ...e 'senza memoria'.
[Ma,] E al di là di ogni perdono:
i fatti del Vajont mi fanno vergognare di essere un uomo.
"Un uomo"? Cos'è poi l'«Uomo»?
Quale [altra] belva, per interesse, massacra e oltraggia i suoi simili?
Duemila speranze, ... duemila esistenze.
Duemila presenze, ... sotterrate come semi.
Non entro nel merito. Tanto, tutti san già tutto;
tutto è stato scritto, e tutto è stato detto.
Inutile signori, nascondersi dietro un dito:
nemmeno coll'acido lo fai sparire, questo luridume...
Almeno per quello che ci resta [ancora] di bello e salvabile,
una cosa dobbiamo fare: MAI DIMENTICARE!
... [1 Io porto il dolore dentro a case che non ci sono più...
mi ritiro dietro finestre che non hanno senso ...
prendo la chiave di porte che non aprono MAI ...
... [2 Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
Parlare del Vajont come "disastro"?
ne trovo il bandolo partendo dal film.
Dico che il problema più grosso
non è una diga costruita nel posto sbagliato.
Non è lo scoprire che quei BASTARDI sapevano
[da 4 anni] i rischi che si prendevano,
... ma [ lo ste$$o ] se ne sono fregati.
Voglio parlare di una questione chiamata "Energia"
e dell'Uomo, che ne è il creatore e schiavo.
Proprio questa sua impotenza - in apparenza 'vera' -
ha fatto sì che si sia compiuto
l'ECCIDIO, quella sera del 9 ottobre '63.
Sotto gli occhi di tutto il mondo proprio là, subito,
[quella gente] ha pagato il prezzo di quel "PROGRE$$O"
Porto immenso rispetto e tristezza
per tutta quella gente che ha subìto quell'immenso torto
... ma posso solo stare in silenzio.
[Però] Penso anche che bisogna, ed urge, ricordare
che in questa assurdità
ci siamo tutti dentro fino al collo. E ancora adesso.
Dopo quel precedente,
l'uomo si è ancora più piegato
[di fronte ] a questa energia artificiale
tanto da non credere più
nell'Autonomia delle sue braccia e le sue gambe.
Si è reso dipendente delle macchine.
Macchine. Più si espandono i mercati,
e più esigono che l'ambiente
*contro_Natura* venga violentato:
«Opere Grandi», che fanno paura.
[Nel cielo] Sopra le nostre teste
vorremmo [fermarci a godere] ancora le stelle, e ancora la luna.
Ma è sempre attività, ad ogni ora;
guardali, i nostri bei quartieri illuminati:
sono fatti come dei cimiteri.
Perché, secondo te, son tutte in fila omologate e uguali
le case che ci circondano?
E mi viene in mente QUELLA DIGA ...
E MI VIENE IN MENTE QUELL'ONDA
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
... [Barbaramente e vilmente trucidati
per leggerezza e cupidigia umana
attendono invano «Giustizia»
per l'infame colpa (Eccidio premeditato)] ...
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Il monte Toc diventa 'Patòcco' e «no se move a diga del Vajont/perché la tien su el disgusto». Sono alcuni versi del rap «A canson del Vajont», in dialetto veneto, scritta e interpretata dai Taz Burroughs di San Donà di Piave. E la prima parte del testo, quella scritta da Francesco Morando, oggi nella stessa San Donà riceverà il Premio "Lisa Davanzo" di poesia dialettale. Un testo molto lungo quanto appassionato e indignato. A fare da ritornello, l'unica parte in italiano, le parole scritte su una lapide del vecchio cimitero di Fortogna:
«Barbaramente e vilmente trucidati/
per leggerezza e cupidigia umana/
attendono invano giustizia/
per l'infame colpa».
Parole che scavano nella memoria e fanno arrossire se si pensa che sul paradigma del Vajont si sono continuate a declinare tante altre vicende italiane:
«Un omo, cossa xeo sto omo?/
quae bestia pa interessi pissa in testa ai so simii?».
«Da molti anni mi documento sul Vajont - racconta Morando -, primariamente per l'orrore e l'inquietudine nati dai racconti di genitori e nonni che m'han portato prima a visitare e in seguito a peregrinare intorno alla diga. Ogni volta che vi tornavo, provavo la stessa sensazione di disgusto congiunta al terrore d'un quotidiano perpetuo eccidio. Per questo ho deciso di chiedere agli amici di scrivere una canzone su questo argomento».
Attorno al progetto libero Taz Burroughs, che ha base al villaggio dei Fiori di Spinea, gravitano almeno sei persone: le voci Sandro «Lion» Zanotto, Diego «Sly» Colussi, Francesco «Ethos» Morando e Luca«Omnir» Marin, il deejay e produttore Mauro «Eugene» Bevilacqua e l'istrione Alessandro «Babble Boogie» Bonaldo.
Nessuna retorica nel testo, dicevamo, ma molta rabbia:
«Te serco tute e noti da sta casa/
sento e to ongie sua tera che scava/
e penso che a to anima me scolta/
e penso a mi che no go a forsa/
e penso che no ti esisti più/
e mi no sono più queo de na volta».
Il gruppo dei Taz che si è esibito domenica scorsa alla "festa dei veneti" di Cittadella, sta anche preparando il cd con la canzone del Vajont. Ma chi vuole ascoltarla da subito, lo può fare in rete.
Da Vajont.info