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Georges Brassens: La non-demande en mariage

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Language: French


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Paroles et musique: Georges Brassens
Testo e musica: Georges Brassens
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Georges Brassens e Joha Heiman, "Püppchen"
Georges Brassens e Joha Heiman, "Püppchen"
Può una canzone del genere, che è la più squisita requisitoria contro il matrimonio che sia mai stata scritta, essere al contempo una delle più belle canzoni d'amore di ogni epoca? Può, può, a condizione di santificare almeno un po' a Madonna Anarchia (detta anche Nostra Signora di Bacunino). La storia ci dice che nei primi anni '50, Georges Brassens conobbe una giovane donna, Joha Heiman, estone di nascita; e fu un amore travolgente, seppure clandestino all'inizio (Joha era sposata). E fu un amore eterno, davvero finché morte non li separò, ma senza che nessuno dei due sentisse il bisogno di dichiararlo a qualche prete o a qualche sindaco. Più di trenta anni: è la storia di Georges e "Püppchen", "bambolina" in tedesco (così Brassens la chiamava), ed è una storia, mettiamola così, particolare anche se, non so come dire, mi ricorda qualcosa che mi è abbastanza familiare. In pratica, Georges e Joha vissero sempre separati, ognuno a casina propria e senza gelosie di sorta. Ma sempre insieme. Georges, seppur notoriamente anti-tecnologico (a parte le macchine fotografiche, di cui era appassionatissimo), fa un uso smodato del telefono; si vedono tutti i giorni, si cercano, vanno nelle rispettive case e lei segue le sue tournées. Ma ognuno dei due serba preziosamente la propria libertà. Da questo nasce la presente, e meravigliosa, canzone.



Ora, dovete sapere che, pochi giorni fa, come è pure annunciato in una News, due persone che sono parecchio care a questo sito (una delle quali il sito lo ha proprio fatto, materialmente), si sono sposate. Con studiata perfidia avevo pensato di prendere e cantare questa canzone, come augurio sincero di amore eterno ma anche con la mia imperscrutabile carogneria, al loro matrimonio. Poi non ce n'è stata l'occasione, e forse è stato anche un bene perché i due sposi vivono in Francia, al matrimonio c'erano diversi invitati che parlano il francese e non so come la cosa sarebbe stata presa (tipo arrovesciarmi la torta nuziale sul muso, cosa che d'altronde non mi sarebbe stata sgradita visto quant'era buona). Beh, a un certo punto vi si dice che il matrimonio è un sacrilegio, mica seghe; e forse sarebbe davvero stata la prima volta che sarebbe stata cantata a un matrimonio in piena regola. Però, sul sito, beh, è un'altra cosa; ed allora eccola qua, in tutto il suo splendore, questa canzone: la "non-domanda di matrimonio". Voilà e tanti auguri! [RV]
Ma mie, de grâce, ne mettons
Pas sous la gorge à Cupidon
Sa propre flèche
Tant d'amoureux l'ont essayé
Qui, de leur bonheur, ont payé
Ce sacrilège...

J'ai l'honneur de ne pas te demander ta main
Ne gravons pas nos noms au bas d'un parchemin

Laissons le champs libre à l'oiseau
Nous seront tous les deux priso-
Nniers sur parole
Au diable les maîtresses queux
Qui attachent les cœurs aux queues
Des casseroles!

J'ai l'honneur de ne pas te demander ta main
Ne gravons pas nos noms au bas d'un parchemin

Vénus se fait vielle souvent
Elle perd son latin devant
La lèchefrite
A aucun prix, moi je ne veux
Effeuiller dans le pot-au-feu
La marguerite

J'ai l'honneur de ne pas te demander ta main
Ne gravons pas nos noms au bas d'un parchemin

On leur ôte bien des attraits
En dévoilant trop les secrets
De Mélusine
L'encre des billets doux pâlit
Vite entre les feuillets des li-
Vres de cuisine.

J'ai l'honneur de ne pas te demander ta main
Ne gravons pas nos noms au bas d'un parchemin

Il peut sembler de tout repos
De mettre à l'ombre, au fond d'un pot
De confiture
La jolie pomme défendue
Mais elle est cuite, elle a perdu
Son goût "nature"

J'ai l'honneur de ne pas te demander ta main
Ne gravons pas nos noms au bas d'un parchemin

De servante n'ai pas besoin
Et du ménage et de ses soins
Je te dispense
Qu'en éternelle fiancée
A la dame de mes pensées
Toujours je pense

J'ai l'honneur de ne pas te demander ta main
Ne gravons pas nos noms au bas d'un parchemin

Contributed by Tutte le CCG per i Novelli Sposi - 2015/10/5 - 18:51




Language: Italian

Versione italiana di Nanni Svampa

Tesoro mio, non mi fido,
non rivoltiamo su cupido
quella sua freccia.
Innamorati che han provato
purtroppo hanno già pagato
il voltafaccia

Ho il grande onore
di non chieder la tua mano...
Né sindaco, né prete
no, noi non firmiamo!

Andiamo avanti come ieri,
sulla parola "prigionieri"
ma senza briglie.
Ci sono casalinghe ancora
che vogliono infilare i cuori
tra le stoviglie.

Ho il grande onore
di non chieder la tua mano
Né sindaco, né prete
no, noi non firmiamo!

Se Venere si lascia andare,
invecchia nell'assaporare
il polpettone.
Ma io non finirò a cercare
la margherita da sfogliare
nel minestrone.

Ho il grande onore.
di non chieder la tua mano
Né sindaco, né prete
no, noi non firmiamo!

Vorrei che ci fosse amica mia
magari un po' di fantasia,
oltre alle tette.
La dolce lettera d'amore
fa presto ad ingiallire, e muore,
fra le ricette.

Ho il grande onore.
di non chieder la tua mano
Né sindaco, né prete
no, noi non firmiamo!

E non mi piace trasformare
in marmellata, e conservare,
la mela proibita.
Che poi si perde tutto il gusto,
se chiusa in un vasetto angusto,
tutta la vita.
Ho il grande onore..

Non cerco chi mi fa la spesa,
e dai lavori della casa
io ti dispenso.
Come un'eterna fidanzata,
io sempre alla mia donna amata,
comunque penso.

Ho il grande onore
di non chieder la tua mano...
Né sindaco, né prete
no, noi non firmiamo!

Contributed by adriana - 2015/10/5 - 19:42




Language: Italian

Traduzione italiana di Carlo Ferrari [2002]
dall'album Carlo Ferrari canta Brassens

carloferraribrassens


Carlo Ferrari, cremonese, tra il 1995 e il 2002 eseguì dodici traduzioni di canzoni di Georges Brassens, pubblicandole in un album autoprodotto e noleggiando anche la sala di registrazione ed i musicisti a sue spese (Carlo Bellani alla chitarra e al basso, Michele Zenari al violoncello e Massimo Curti alla batteria). Sono, a mio parere, tra le migliori traduzioni di Brassens mai eseguite in italiano. Carlo Ferrari è morto il giorno di Natale del 2002. La trascrizione del testo di questa traduzione fu da me effettuata per il newsgroup it.cultura.linguistica.francese il 14 marzo 2003. [RV]
LA NON-DOMANDA DI MATRIMONIO

Nessun lucchetto sul nostro amore,
incatenare anche il tuo cuore
sarebbe un dispregio.
Quelli che già ci hanno provato
con l'infelicità hanno pagato
il sacrilegio.

Per me è un onore
non chiederti la mano:
in calce a pergamene
firme non ne poniamo.

Che anche domani sia come ieri,
restiamo liberi prigionieri
sulla parola.
Vadano al diavolo le promesse
che poi annegano se stesse
nella casseruola.

Per me è un onore
non chiederti la mano:
in calce a pergamene
firme non ne poniamo.

Venere spesso diventa vecchia
in quella pentola dove si specchia
per lunghi anni.
Ed io non voglio assolutamente
reggere il manico continuamente
dei nostri affanni.

Per me è un onore
non chiederti la mano:
in calce a pergamene
firme non ne poniamo.

Non c'è bisogno di confetti,
diventeranno lisi i biglietti
dei baci Perugina,
perché l'inchiostro poi sbiadisce
come il profumo che svanisce
dalla cucina.

Per me è un onore
non chiederti la mano:
in calce a pergamene
firme non ne poniamo.

E se finisce in confettura
la mela, quando è già matura,
è cosa normale.
Però la bella mela proibita
cuocendo perde la sua vita,
il gusto naturale.

Per me è un onore
non chiederti la mano:
in calce a pergamene
firme non ne poniamo.

Dai lacci di una donna a ore,
te lo prometto sul mio onore,
io ti dispenso.
Perché a un'eterna fidanzata,
promessa eterna, eterna amata
sempre io penso.

Per me è un onore
non chiederti la mano:
in calce a pergamene
firme non ne poniamo.

Contributed by Riccardo Venturi - 2017/9/14 - 11:30




Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
Firenze, 5 ottobre 2015

Due parole del traduttore. Mi ero sempre chiesto se la canzone fosse mai stata tradotta d'arte in italiano, e naturalmente ci ha pensato Nanni Svampa. Così avevo fatto anch'io la mia brava traduzioncina senza pretese; comunque la metterò, magari raccontando una cosa strana che neppure Svampa, penso, ha mai saputo. Brassens era un signore che sapeva cavare ogni cosa dalla lingua francese; e così, nel testo di questa canzone, nel verso "de servantes n'ai pas besoin" (non ho bisogno di serve), "servantes" è totalmente omofono del nome di Cervantes pronunciato alla francese. E si dà il caso che, pochi versi dopo, Brassens definisca Joha "la dame de mes pensées", che è esattamente il modo in cui Don Chisciotte chiama Aldonza Lorenzo, alias Dulcinea del Toboso (la mujer de mis pensamientos). Eh, Brassens....
LA NON-DOMANDA DI MATRIMONIO

Amore mio, non puntiamo
sotto alla gola di Cupido
la sua stessa freccia,
tanti innamorati l'han provato
che con la loro gioia han pagato
questo sacrilegio.

Ho l'onore di non chiederti la mano,
non scriviamo i nostri nomi su una pergamena.

Non mettiamo l'uccello in gabbiaù
o saremo tutti e due prigio-
nieri sulla parola,
al diavolo le brave cuoche
che attaccano il cuore ai manici
delle pentole !

Ho l'onore di non chiederti la mano,
non scriviamo i nostri nomi su una pergamena.

Venere spesso invecchia
perdendo smalto davanti
alla leccarda,
a nessun costo io voglio
sfogliare la margherita
nel minestrone.

Ho l'onore di non chiederti la mano,
non scriviamo i nostri nomi su una pergamena.

Si toglie loro molta attrattiva
a svelare troppo i segreti
di Melusina,
l'inchiostro delle lettere d'amore
svanisce presto dentro ai li-
bri di cucina.

Ho l'onore di non chiederti la mano,
non scriviamo i nostri nomi su una pergamena.

Certo può sembrare comodo
conservare in un barattolo
di marmellata
la bella mela proibita,
ma è stata cotta e ha perduto
il suo sapore naturale.

Ho l'onore di non chiederti la mano,
non scriviamo i nostri nomi su una pergamena.

Io non ho bisogno di serve
e dalle noie del matrimonio
ti dispenso,
ché come a un'eterna fidanzata
alla donna dei miei pensieri
sempre io penso.

Ho l'onore di non chiederti la mano,
non scriviamo i nostri nomi su una pergamena.

2015/10/5 - 20:08


La "risposta italiana" di Fabrizio de Andrè



che poi è un'altra canzone di Brassens tradotta, "Marche nuptiale", che parla di come si svolsero in realtà le nozze dei genitori di tonton Georges. Ma va bene lo stesso! :-PP [RV]

adriana - 2015/10/5 - 19:57


cavolo... io mi aspettavo questa... ma molto bella comunque

lo sposo - 2015/10/5 - 19:54


Beh come vedi, sposo, ci ha pensato l'Adriana a mettertela...da me ne avrai un'altra però, che poi in realtà la vorrei dedicare anche e soprattutto a chi so io....

Riccardo Venturi - 2015/10/5 - 20:11


comunque visto che alla festa c'è stato il momento catalano con L'Estaca potevamo pure osare e mettere anche questa...

Lorenzo - 2015/10/5 - 20:14


Beh davvero non sapevo se ...come dire, sarebbe stata adatta. Insomma, come dire, cantare 'sta canzone a un matrimonio è come cantare l'Internazionale Anticlericale al sinodo dei vescovi :-PPP

Saturno - 2015/10/5 - 20:50


mi sa che stavi a dormicchiare sul divano, ma quando mi hanno chiesto il discorso ho improvvisato con il parallelo tra il matrimonio e il patrimonio di cui parlavi qui dicendo che appunto per evitare questa visione sessista noi abbiamo celebrato un masomonio....

Lorenzo - 2015/10/5 - 21:02


confermo: dormicchiava sul divano :D

daniela k.d. - 2015/10/5 - 21:03


Vabbè...dai un masomonio col Venturi spiaggiato a dormire sul divano mica lo si vede tutti i giorni, poi forse avevo un po' esagerato a bere ehm :-P

Riccardo Venturi - 2015/10/5 - 21:11




Language: English

Auguroni a Webmaster Lorenzo e la sua consorte Monia
da incallito e insopportabile scapolo
Krzysiek (con Leonard, ovviamente, se capisce :)

[1979]
Testo e musica di Leonard Cohen
Dall'album "Recent Songs"
trovato qui

Recent Songs
Just Married

THE GYPSY'S WIFE

And where, where, where is my Gypsy wife tonight
I've heard all the wild reports, they can't be right
But whose head is this she's dancing with on the threshing floor
whose darkness deepens in her arms a little more

And where, where is my Gypsy wife tonight?
Where, where is my Gypsy wife tonight?

Ah the silver knives are flashing in the tired old cafe
A ghost climbs on the table in a bridal negligee
She says, "My body is the light, my body is the way"
I raise my arm against it all and I catch the bride's bouquet

And where, where is my Gypsy wife tonight?
Where, where is my Gypsy wife tonight?

Too early for the rainbow, too early for the dove
These are the final days, this is the darkness, this is the flood
And there is no man or woman who can't be touched
But you who come between them will be judged

And where, where is my Gypsy wife tonight?
Where, where is my Gypsy wife tonight?

Contributed by Krzysiek Wrona - 2015/10/5 - 22:29


se aspettavano ancora un po' era adatta anche questa
http://www.paroles.net/georges-brassen...

Silva - 2015/10/6 - 15:30


O Silva, tu sei arrivata esima... :-PPP

Riccardo Venturi - 2015/10/6 - 23:09


Petit mot pour les mariés de l'an 15.


« Mais Ulenspiegel et Nelle s'aimaient d'amour… » (Charles De Coster – Ulenspiegel - XXXI)

Nous en étions là de nos lectures, quand on apprit le terrifiante nouvelle : Riccardo Venturi voulait chanter pour les mariés…

Pour ce qui est du mariage, nous on a l'habitude… Après plusieurs mariages, après s'être plusieurs fois mariés, sans compter les autres, on n'est plus si impressionnés et la chose devient banale.
On peut l'affirmer sans crainte :
Il n'y a aucune raison d'avoir peur du mariage, aucune raison de le refuser tant qu'on peut en sortir librement et sans dramatiser la chose.

Bon vent l'équipage !

Cordial


Marco Valdo M.I. et Lucien Lane

Marco Valdo M.I. - 2015/10/6 - 23:48


Dato che son tornati i riflettori su questa canzone, vorrei provvedere ad abbassare un po' il livello ricordando un'altra canzone contro il matrimonio, decisamente più rock e meno "squisita".

Lorenzo - 2017/9/14 - 11:57




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