Con la falce e col martello
noi vinceremo questa guerra
con la nostra opinione
vogliamo far rivoluzione
Con la nostra gloria
viva Giuseppe Di Vittorio
viva Giuseppe Di Vittorio
e abbasso Caradonn'
Giovinezza giovinezza
il Primo Maggio di bellezza
il socialismo è la salvezza della nostra libertà
e per Giuseppe Di Vittorio eia eia alalà
noi vinceremo questa guerra
con la nostra opinione
vogliamo far rivoluzione
Con la nostra gloria
viva Giuseppe Di Vittorio
viva Giuseppe Di Vittorio
e abbasso Caradonn'
Giovinezza giovinezza
il Primo Maggio di bellezza
il socialismo è la salvezza della nostra libertà
e per Giuseppe Di Vittorio eia eia alalà
envoyé par Bernart Bartleby - 30/9/2015 - 11:14
E se Caradonna figlio fu implicato nella morte di Paolo Rossi nel 1966, Caradonna padre fu tra i responsabili del primo assassinio "eccellente" del fascismo, prima ancora di Matteotti, quello del deputato socialista Giuseppe Di Vagno, pugliese, ucciso nel 1921 a Mola di Bari con tre colpi di pistola alla schiena...
Si veda al proposito Bandiera rossa.
Si veda al proposito Bandiera rossa.
Bernart Bartleby - 30/9/2015 - 14:11
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La registrazione fu inclusa nel disco “Il sole si è fatto rosso. Giuseppe Di Vittorio” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1978.
Poi in “La memoria che resta. Vita quotidiana mito e storia dei braccianti nel Tavoliere di Puglia”, degli stessi Rinaldi e Sobrero, 1981 (ripubblicato nel 2004)
In realtà il testo del brano compare già nella ricerca “Canti di protesta” di Jona e Liberovici pubblicata sulla rivista "Il Contemporaneo" nel gennaio del 1961.
Il Caradonna citato in antitesi a Giuseppe Di Vittorio è Giuseppe Caradonna (1891-1963), fascistone cerignolese che fu vice-presidente della Camera durante la dittatura. Il figlio di lui, Giulio (1927-2009), seguì le orme del padre e fu deputato dell’MSI per otto legislature. Fu anche uno dei leader dei cosiddetti Volontari Nazionali, i picchiatori di Giorgio Almirante, e presidente della sezione “Caravella” del FUAN presso l’Università La Sapienza di Roma, i cui militanti furono i responsabili della morte dello studente Paolo Rossi nel 1966.