Nella notte del 18 aprile,
senza scrupoli, quei trafficanti
più di mille persone migranti
dalla Libia hanno fatto partir.
Nella stiva le donne e i bambini
e i più poveri, i più disperati
senza cuore son stati ammucchiati
dai vigliacchi scafisti assassin.
Ma eran troppi su quel barcone
che per forza ha dovuto affondare;
chi era in alto ha potuto gridare
la sua angoscia, la disperazion.
Laggiù in fondo, nel buio ammassati,
si sentiva un sinistro rumore;
poi lo schiaffo dell'acqua e il fragore,
senza un grido ognun si eclissò.
Non tragedia, ma orrendo omicidio:
ventitre arrestati a Palermo.
Uno ride di quell'inferno:
"Sempre troppi ne carichiam!"
non tragedia, ma vile assassinio,
sono morti come i topi in gabbia.
Ma non basterà la nostra rabbia
questo scempio brutale a fermar.
Da gennaio son milleseicento,
dalla guerra volevan scappare:
son sepolti nel fondo del mare,
solo un numero ormai resterà.
Da gennaio son milleseicento,
mentre noi rimaniamo a guardare:
il valore dobbiamo affermare
di una sola umanità.
senza scrupoli, quei trafficanti
più di mille persone migranti
dalla Libia hanno fatto partir.
Nella stiva le donne e i bambini
e i più poveri, i più disperati
senza cuore son stati ammucchiati
dai vigliacchi scafisti assassin.
Ma eran troppi su quel barcone
che per forza ha dovuto affondare;
chi era in alto ha potuto gridare
la sua angoscia, la disperazion.
Laggiù in fondo, nel buio ammassati,
si sentiva un sinistro rumore;
poi lo schiaffo dell'acqua e il fragore,
senza un grido ognun si eclissò.
Non tragedia, ma orrendo omicidio:
ventitre arrestati a Palermo.
Uno ride di quell'inferno:
"Sempre troppi ne carichiam!"
non tragedia, ma vile assassinio,
sono morti come i topi in gabbia.
Ma non basterà la nostra rabbia
questo scempio brutale a fermar.
Da gennaio son milleseicento,
dalla guerra volevan scappare:
son sepolti nel fondo del mare,
solo un numero ormai resterà.
Da gennaio son milleseicento,
mentre noi rimaniamo a guardare:
il valore dobbiamo affermare
di una sola umanità.
envoyé par adriana - 27/6/2015 - 10:49
×
Testo scritto da Bruna Montorsi (de Le cence allegre, di Modena), sulla melodia de Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue
Da Il deposito