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Les soldats ont la jaunisse

Gaston Couté
Language: French


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(Mona Borzouei / مونا برزویی)


[1910]
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, numero dal 10 al 16 agosto 1910.
Sull’aria di “Jose´phine elle est Malade” (1901)
Testo trovato ne “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale in cinque volumi delle sue opere realizzata dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedita nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire”.

«La jaunisse militaire est déjà représentée au cimetière du Père Lachaise par les sapeurs du génie !».
«Sur la demande du Maire, vingt-deux ouvriers boulangers militaires ont été réquisitionnés et envoyés à Aubagne pour remplacer les grévistes»
.



Siccome qui si parla della dura repressione degli scioperi e delle proteste che agitarono la Francia nel primo decennio del secolo scorso, credo che con l’espressione “jaunisse” attribuita ai soldati Couté intendesse, così come racconta, che non vennero allora impiegati soltanto nel compito tradizionale di fucilare i manifestanti ma anche in quello di sostituire gli scioperanti sui posti di lavoro, come dei veri e propri crumiri, e a costo zero per le aziende, a spese dello Stato…



In questa canzone Couté fa riferimento esplicito agli scioperi di Draveil e di Villeneuve-Saint-Georges, Île-de-France, del maggio/luglio 1908 quando il primo ministro (e pure ministro dell’interno) Georges Clemenceau – che pure era un radicale socialista! - prima infiltrò il sindacato con agenti provocatori, quindi mandò i dragoni a sparare sui cavatori di sabbia e pietra che manifestavano (2 morti il 2 giugno e 3 il 30 luglio) e infine soffocò lo sciopero facendo arrestare l’intera dirigenza sindacale, ben 31 esponenti della CGT. Fu proclamato lo sciopero generale, che però non ebbe successo. I lavoratori accettarono le offerte padronali e l’8 agosto tornarono nelle fabbriche.

Georges Clemenceau, copertinea de “Les Hommes du Jour”

Clemenceau si meritò pienamente tutti i soprannomi che nell’occasione gli vennero affibiati: “Le Tigre” (mangiatore d’uomini), “Empereur des mouchards” (il re delle spie), “Premier Flic de France”…

Sulla tomba di Pierre Le Foll, 48 anni, ucciso il 2 giugno 1908 a Vigneux (insieme a Émile Giobellina, una ragazza di 17 anni), c’è questa iscrizione: “Le temps passe… et la Liberté.”

Targa commemorativa per i morti del 2 giugno 1908 posta nel 2003 a Vigneux dalla CGT
Targa commemorativa per i morti del 2 giugno 1908 posta nel 2003 a Vigneux dalla CGT

(Bernart Bartleby)
Les soldats ont la jaunisse !
Pour soigner ces pauvres gâs,
Major ! rengain' tes services
Et ton ipéca (bis)
Tu ne peux rien à leur cas !

Si l'ouvrier s'met en grève,
Trouvant son salair' trop bas
Pour faire un' besogn' qui l'crève :
Ces vaillants soldats (bis)
La font pour un bon d'taba' !

Pris d'un courage effroyable,
Quand i' s'agit d'fondr' dessus
Le boulot du pauvre diable
Ils ne savent plus (bis)
C'que c'est que d'tirer au cul !

Ils sont bons à toutes choses,
A tout ils mettent la main :
Si ça continu', j'suppose
Qu'on les verra d'main (bis)
Vider l'pot Faubourg Saint-Germain ?

Ce jour, poudrant leur gueul’ jaune
D’la farin' des boulangers,
Font l'pain dans les Bouch's du Rhône
Afin d'empêcher (bis)
Tous les mitrons de manger !

A Paris de quell’ manière
Ils prodiguent leurs talents :
Déménageurs de cim'tière
I's vont trimbalant (bis)
Des Macchabé's purulents

Si, dans sa tombe encor neuve
Le cadavr' d'un fusillé
De Draveil ou de Vill'neuve
Allait s'réveiller (bis)
Au nez de son meurtrier?

L'vant son linceul écarlate
Que l'sang a teint dans ses flots,
I' cri'rait « A bas les pattes,
Espèc' de salop (bis)
Et fous-moi l'camp au galop ! »

Ça leur coup'rait la jaunisse
A tous ces malheureux gas,
Major ! mieux que tes services
Et ton ipéca (bis)
Qui ne peuv'nt rien à leur cas !

Contributed by Bernart Bartleby - 2015/6/10 - 14:57



Language: Italian

Traduzione italiana / Traduction italienne / Italian translation / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 12-02-2020 13:57

Due parole del traduttore. Pur essendo questa traduzione in massima parte in italiano, verso la fine interviene un po' il livornese. In certi frangenti mi viene naturale (tenendo conto anche che sono reduce da 1 ora e mezzo di coda contingentata al Penny Market).
I SOLDATI HAN L'ITTERIZIA!

I soldati han l'itterizia!
Per curare quei poveretti,
Maggiore, rinfodera i tuoi sistemi
E lo sciroppo di ipecac ! [1]
Non ci puoi fare un bel niente!

Se l'operaio sciopera
Perché trova che lo pagan poco
Per fare un lavoraccio che lo ammazza,
Questi valenti soldati
Lo fanno per un buono-tabacchi!

Presi da un coraggio spaventoso
Quando si tratta di scagliarsi
Contro il lavoro dei povericrìsti,
Non sanno più
Fare gli scansafatiche ! [2]

Sono bravi a fare ogni cosa,
A tutto mettono mano:
Se continua così, mi sa
Che domani li si vedrà
Pulire i cessi in Faubourg St. Germain !

Oggi s'impolverano la faccia gialla
Con la farina dei panettieri,
Fanno il pane nelle Bocche del Rodano
Per impedire di mangiare
Ai garzoni dei fornai !

E a Parigi, come s'ingegnano
Col loro talento :
Sgomberano i cimiteri
E se ne vanno strascinando
Cadaveri in decomposizione

E se, nella sua tomba ancora nuova
Il cadavere di un fucilato
Di Draveil o di Villeneuve
Putacaso si risvegliasse
In faccia al suo assassino?

Alzando il suo sudario
Rosso dai fiotti di sangue,
Griderebbe: “Giù le mani,
Razza di pezzo di merda,
Levati di 'ùlo, e alla svérta!”

Gli farebbe passar l'itterizia
A tutti 'sti poveri ragazzuoli,
Maggiore! Meglio de' tu' sistemini
E dello sciroppino d'ipecac,
Che proprio 'un fanno una sega!
[1] Un potentissimo emetico, usato in particolare per le lavande gastriche in caso di avvelenamento, ricavato dalla radice dell'ipecacuanha (o ipecacuana, Carapichea ipecacuanha), pianta delle rubiacee originaria del Brasile (il termine deriva dalla lingua tupí ipega'kwãi “pianta che fa vomitare che cresce sul ciglio della strada”). La radice dell'ipecacuanha è a sua volta velenosa col suo paio di alcaloidi (emetina e cefaelina). Attualmente l'uso dello sciroppo di ipecac è in regresso per la sua pericolosità; un tempo lo si trovava in farmacia senza obbligo di prescrizione medica; veniva usato anche come espettorante.

[2] E' il senso dell'espressione idiomatica tirer au flanc o tirer au cul. Qui tutta la sua storia con traduzioni dell'idiomatismo in diverse lingue.

2020/3/12 - 13:58


E le note?

Flavio Poltronieri - 2020/3/12 - 15:31


Arrivano. Prima me ne ero andato a dormire. Sai, in questa vita attualmente piena di avvenimenti...

Riccardo Venturi - 2020/3/12 - 19:11


All'erta!
A te non è consentito dormire!
Sennò ti vien tolta immeditamente la licenza di tradurre:
...ces malheureux gas,
Major ! mieux que tes services
Et ton ipéca
Qui ne peuv'nt rien à leur cas!

Flavio Poltronieri - 2020/3/12 - 19:51


Dai, qualche ora di sonno mi sia concessa. Del resto sono un nottambulo anche in periodi normali, figurarsi in questo... comunque le note sono pronte e inserite!

Riccardo Venturi - 2020/3/12 - 20:21


....mah, considerato gli arresti domiciliari attuali e il ritmo già precedentemente "a cottimo" di questo lavoretto su Couté, almeno un cartellino giallo lo meriteresti!

Flavio Poltronieri - 2020/3/12 - 20:40


Andiamoci piano coi cartellini gialli: già hanno trovato positivi tre o quattro giocatori di pallone, presto di sicuro anche qualche arbitro, e ci tengo a non beccarmi il virussino anche perché di magagne ne ho già abbastanza di mio... :-) Oggi, per andare a prendermi gli aghetti da insulina in farmacia, non avendo mascherine mi sono infilato quel che avevo a disposizione: un passamontagna da rapinatore. E pensare che "travisarsi" ultimamente era un reato..!

Riccardo Venturi - 2020/3/12 - 21:02


Considera però che se vieni espulso e quindi ufficialmente "impedito", rientri in una categoria protetta e una specie di ronda della carità ti porta i farmaci e il cibo a casa in questo periodo straordinario. Comunque, visto che mi sento un po' responsabile del tuo attuale stato di "gastoncuteismo acuto" ritiro il cartellino: sei nuovamente illibato!

Flavio Poltronierif - 2020/3/12 - 21:23


Grazie a Bakunin e a Kropotkin (non spererete mica che dica "Grazie a dio...") ho la farmacia e il supermercato a 100 metri da casa. L'altro giorno (prima dell'ultimo decreto Conte), durante la fila contingentata al supermercato, ho intrattenuto la folla cantando tre antiche canzoni seicentesche, "Se bel rio, se bell'auretta", "Al fonte, al prato" e "Bella mia questo mio core". Potrei aver trovato un modo per racimolare qualche soldo: intrattenitore di file contingentate con canzoni antiche. La prossima volta provo con qualcuna medievale (ovviamente di argomento pestilenziale).

Riccardo Venturi - 2020/3/12 - 22:56


cambiano i tempi...

fino a ieri era vietato toccarsi l'uccello, oggi è vietato toccarsi il naso.

2020/3/12 - 23:10


cambiano i tempi..

fino a ieri i bimbi li portava la cicogna, oggi li porta Amazon.

2020/4/24 - 12:49


cambiano i tempi...
fino a ieri scolari e docenti guardavano preoccupati il soffitto dell'aula che sembrava crollre da un momento all'altro, ora guardano preoccupati la connessione di rete che sembra crollare da un momento all'altro.

2020/4/26 - 20:10


cambiano i tempi...
ieri : la Cina è vicina
oggi : la Cina vaccina

2020/5/18 - 09:23




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