Vem kan segla förutan vind,
vem kan ro utan åror,
vem kan skiljas från vännen sin
utan att fälla tårar?
Jag kan segla förutan vind,
jag kan ro utan åror,
men ej skiljas från vännen min
utan att fälla tårar.
vem kan ro utan åror,
vem kan skiljas från vännen sin
utan att fälla tårar?
Jag kan segla förutan vind,
jag kan ro utan åror,
men ej skiljas från vännen min
utan att fälla tårar.
Contributed by Riccardo Venturi - 2015/5/10 - 00:55
Language: Italian
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
10 maggio 2015
La giovanissima Julia Frölich suona Vem kan segla förutan vind? sulla nyckelharpa, uno strumento tradizionale svedese.
Come spesso mi accade quando sono all'opera con la lingua svedese, la mia “sösterspråk” (lingua sorella) come la chiamo di solito, mi viene in mente una canzoncina che avevo imparato quando ero uno studentello. Può essere ben stata la prima canzone in svedese che ho imparato, perché è una specie di “esercizietto facile facile” durante il primo anno di un normale lettorato di svedese: in effetti, la canzone si compone soltanto di due brevi quartine, e la lingua è veramente semplice. Si tratta di una folkvisa (canzone popolare) delle isole Åland, che appartengono alla Finlandia ma dove lo svedese è unica lingua ufficiale (e parlata da circa il 95% della popolazione). La canzoncina si chiama Vem kan segla förutan vind: Chi può navigare senza vento?
Può sembrare strano, ma non la avevo mai intesa come un canto di lavoro fino ad oggi, 33 anni dopo i miei primi passi nella lingua svedese (il mio primo corso lo iniziai nel 1982). La mia famiglia proviene da un'isola, e avrei dovuto comunque capire che era una canzone di pescatori che trattava dell'argomento più comune nelle canzoni del genere: il lamento di una donna che sta per separarsi dal marito o dall'amante, il quale sta partendo per la pésca. È, ad esempio, l'argomento di una grande quantità di canti popolari bretoni o baschi, che dovrebbero essere inseriti in questo sito poiché riflettono le condizioni di vita delle tradizionali aree di pésca.
La canzone ebbe origine nelle isole Åland probabilmente attorno al XVIII secolo: il primo verso, che è anche quello che dà il titolo alla canzone, si ritrova in una canzone popolare coeva intitolata Goder natt, goder natt, allra kärestan min (“Buonanotte, buonanotte, mia innamorata”, “più amata di tutte” alla lettera), ma nella forma in cui è nota oggi la canzone fu trascritta e pubblicata solo nel 1909. La sua grande popolarità nelle scuole, nei cori (cori e corali sono una specie di passatempo nazionale nei paesi Scandinavi!) ecc., senz'altro dovuta anche alla sua stupenda melodia, ha fatto un enorme balzo nel 1970, quando la canzone fu inserita in un popolare film diretto dal regista Torbjörn Axelman, Cowboy in Sweden. Nel film, un cowboy americano (Lee Hazlewood) visita la Svezia guidato da una bionda ragazza svedese (Nina Lizell). Poiché la colonna sonora non comprendeva una “canzone di punta”, Nina Lizell propose una nuova versione di Vem kan segla förutan vind che sarebbe stata cantata da lei e dal cowboy. Ragion per cui una canzone popolare di pescatori del XVIII secolo rimase per tre settimane al primo posto della hit parade svedese nel 1971, ed è stata inserita nei “mille classici svedesi” di un libro del 2009, Tusen svenska klassiker.
La parola åror (remi) nel 2° verso di ciascuna quartina ha una falsa rima con tårar (lacrime); åror è il normale plurale svedese moderno di år. Ma la rima originale deve essere stata årar / tårar: årar era una comune forma di plurale negli antichi dialetti svedesi, specialmente in Finlandia. Manteniamo comunque la forma åror nel testo, dato che è la sola attualmente usata nella canzone. [RV]
10 maggio 2015
La giovanissima Julia Frölich suona Vem kan segla förutan vind? sulla nyckelharpa, uno strumento tradizionale svedese.
Come spesso mi accade quando sono all'opera con la lingua svedese, la mia “sösterspråk” (lingua sorella) come la chiamo di solito, mi viene in mente una canzoncina che avevo imparato quando ero uno studentello. Può essere ben stata la prima canzone in svedese che ho imparato, perché è una specie di “esercizietto facile facile” durante il primo anno di un normale lettorato di svedese: in effetti, la canzone si compone soltanto di due brevi quartine, e la lingua è veramente semplice. Si tratta di una folkvisa (canzone popolare) delle isole Åland, che appartengono alla Finlandia ma dove lo svedese è unica lingua ufficiale (e parlata da circa il 95% della popolazione). La canzoncina si chiama Vem kan segla förutan vind: Chi può navigare senza vento?
Può sembrare strano, ma non la avevo mai intesa come un canto di lavoro fino ad oggi, 33 anni dopo i miei primi passi nella lingua svedese (il mio primo corso lo iniziai nel 1982). La mia famiglia proviene da un'isola, e avrei dovuto comunque capire che era una canzone di pescatori che trattava dell'argomento più comune nelle canzoni del genere: il lamento di una donna che sta per separarsi dal marito o dall'amante, il quale sta partendo per la pésca. È, ad esempio, l'argomento di una grande quantità di canti popolari bretoni o baschi, che dovrebbero essere inseriti in questo sito poiché riflettono le condizioni di vita delle tradizionali aree di pésca.
La canzone ebbe origine nelle isole Åland probabilmente attorno al XVIII secolo: il primo verso, che è anche quello che dà il titolo alla canzone, si ritrova in una canzone popolare coeva intitolata Goder natt, goder natt, allra kärestan min (“Buonanotte, buonanotte, mia innamorata”, “più amata di tutte” alla lettera), ma nella forma in cui è nota oggi la canzone fu trascritta e pubblicata solo nel 1909. La sua grande popolarità nelle scuole, nei cori (cori e corali sono una specie di passatempo nazionale nei paesi Scandinavi!) ecc., senz'altro dovuta anche alla sua stupenda melodia, ha fatto un enorme balzo nel 1970, quando la canzone fu inserita in un popolare film diretto dal regista Torbjörn Axelman, Cowboy in Sweden. Nel film, un cowboy americano (Lee Hazlewood) visita la Svezia guidato da una bionda ragazza svedese (Nina Lizell). Poiché la colonna sonora non comprendeva una “canzone di punta”, Nina Lizell propose una nuova versione di Vem kan segla förutan vind che sarebbe stata cantata da lei e dal cowboy. Ragion per cui una canzone popolare di pescatori del XVIII secolo rimase per tre settimane al primo posto della hit parade svedese nel 1971, ed è stata inserita nei “mille classici svedesi” di un libro del 2009, Tusen svenska klassiker.
La parola åror (remi) nel 2° verso di ciascuna quartina ha una falsa rima con tårar (lacrime); åror è il normale plurale svedese moderno di år. Ma la rima originale deve essere stata årar / tårar: årar era una comune forma di plurale negli antichi dialetti svedesi, specialmente in Finlandia. Manteniamo comunque la forma åror nel testo, dato che è la sola attualmente usata nella canzone. [RV]
Language: English
English translation by Riccardo Venturi
May 10, 2015
The song played and sung by the (very) young Julia Frölich on the nyckelharpa, accompanied by the Finn Esa Murtoniemi on his accordion. Perhaps the best version of the song I know. [RV]
The song performed in classic choir-and-piano form by Neue Wiener Stimmen, an Austrian juvenile choir.
And now, yes, the song performed by ABBA's Agnetha Fältskog. Perhaps the worst version of the song I know.
May 10, 2015
The song played and sung by the (very) young Julia Frölich on the nyckelharpa, accompanied by the Finn Esa Murtoniemi on his accordion. Perhaps the best version of the song I know. [RV]
The song performed in classic choir-and-piano form by Neue Wiener Stimmen, an Austrian juvenile choir.
And now, yes, the song performed by ABBA's Agnetha Fältskog. Perhaps the worst version of the song I know.
Language: Finnish
KEN VOI SEILATA TYYNESSÄ
Ken voi seilata tyynessä,
kenpä airoitta soutaa?
Keltä voi ilman kyyneltä
kulta nyt toiselle joutaa?
Vaikka seilaisin tyynessä,
voisin airoitta soutaa,
eipä vois ilman kyyneltä
kultani toiselle joutaa.
Ken voi seilata tyynessä,
kenpä airoitta soutaa?
Keltä voi ilman kyyneltä
kulta nyt toiselle joutaa?
Vaikka seilaisin tyynessä,
voisin airoitta soutaa,
eipä vois ilman kyyneltä
kultani toiselle joutaa.
Contributed by Juha Rämö - 2015/5/10 - 10:25
Language: Finnish
Traduzione finlandese 2 / Finnish translation 2 / Traduction finnoise 2 / Finsk översättning 2 / Suomennos 2: Pasi Jääskeläinen
LAULU MERELLÄ
Ei kukaan voi purjeitta seilata,
ei kukaan voi airoitta soutaa.
Ei keltään ilman itkua
voi lemmitty toiselle joutaa.
Minä voin purjeitta seilata
ja minä voin airoitta soutaa.
Minulta ilman itkua
lemmitty toiselle joutaa.
(Merelle, merelle, merelle,
merelle mieleni palaa.
Merelle lähden, kun kultani
toista lempivi salaa.)
(Merellä olen minä syntynyt,
merellä kaukana tuolla.
Merellä on minun kehtoni,
ja sinne tahdon myös kuolla.)
Ei kukaan voi purjeitta seilata,
ei kukaan voi airoitta soutaa.
Ei keltään ilman itkua
voi lemmitty toiselle joutaa.
Minä voin purjeitta seilata
ja minä voin airoitta soutaa.
Minulta ilman itkua
lemmitty toiselle joutaa.
(Merelle, merelle, merelle,
merelle mieleni palaa.
Merelle lähden, kun kultani
toista lempivi salaa.)
(Merellä olen minä syntynyt,
merellä kaukana tuolla.
Merellä on minun kehtoni,
ja sinne tahdon myös kuolla.)
Contributed by Juha Rämö - 2018/9/30 - 12:49
Language: Catalan
Versió en català de Toni Giménez
ADJÖ
Qui pot navegar amb veles, sense vent
Qui pot remar sense rems?
Qui pot deixar un amic
sense posar-se a plorar?
Jo puc anar amb veles, sense vent,
puc remar sense rems,
però no puc deixar un amic
sense posar-me a plorar.
Qui pot navegar amb veles, sense vent
Qui pot remar sense rems?
Qui pot deixar un amic
sense posar-se a plorar?
Jo puc anar amb veles, sense vent,
puc remar sense rems,
però no puc deixar un amic
sense posar-me a plorar.
Contributed by giorgio - 2020/7/27 - 12:22
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Canzone popolare in svedese delle isole Åland (XVIII secolo; pubblicata nel 1909)
Svenskspråkig folkvisa från Åland (1700-talet; publicerad 1909)
The young Julia Frölich playing Vem kan segla förutan vind? on the nyckelharpa, a traditional Swedish istrument.
Den unga Julia Frölich spelar Vem kan segla förutan vind? på nyckelharpan.
As it often happens to me when I'm busy with the Swedish language, my “sösterspråk” as I usually call it, a little song I learned when I was a young student comes to my mind. It was perhaps the first Swedish song I learned, because it is sort of “easy exercise” for the first year of the average Swedish course: as a matter of fact, the song is composed of only two short four-line verses, and the language is really easy. It is a folkvisa (folksong) from the Åland islands, which belong to the state of Finland but where Swedish is the sole official language (and is spoken by about 95% of the population). The little song is called Vem kan segla förutan vind: Who can sail without the wind?
This may sound strange, but I never realized it was a work song until today, 33 years after my first steps in Swedish (I started my 1st year course in 1982). My family comes from an island, and I should have understood at some level that it was a fisherman's song dealing with the commonest theme of such songs: a woman's lament on parting from her husband or lover who is going to leave for fishing. This is the argument, f.ex., of a great number of Breton or Basque folksongs which should be included in this site as they reflect the life conditions of traditional fishing areas.
The song originated in the Åland islands probably in the 18th century: the first line, which is also the title the song is known with, is to be also found in a 18th century Swedish folksong called Goder natt, goder natt, allra kärestan min (“Good night, good night, my only true love”; or “sweetheart”, “my most beloved one” or so), but the song in the form it is known today was transcribed and published only 1909. Its great popularity in schools, choirs (choirs are kind of national pastime in the Scandinavian countries!) etc., no doubt due also to its haunting tune, must have enormously increased in 1970, when the song was included in a popular motion picture directed by Torbjörn Axelman, Cowboy in Sweden. In the movie, an American cowboy visits Sweden (Lee Hazlewood) guided by a blonde Swedish girl (Nina Lizell). As the soundtrack included no “special” song, Nina Lizell proposed a new version of Vem kan segla förutan vind to be sung together by her and the American cowboy. That's why a 18th century fisherman's folksong was ranked first for three weeks in the Swedish 1971 top chart, and was included 2009 in the book Tusen svenska klassiker.
The word åror (oars) in the 2nd line of each verse has a failing rhyme with tårar (tears); åror is the standard modern Swedish plural form of år. But the original rhyme must have been årar / tårar: årar was a common plural form in the old Swedish dialects, especially in Finland. We keep anyway the form åror in the lyrics, because the song uses now only this form. [RV]