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Wojenka

Lao Che
Language: Polish


Lao Che

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Przed burzą
(Lao Che)
Stare Miasto
(Lao Che)
Radio wojna
(Maja Kleszcz & Incarnations)


[2015]
Testo di Hubert Dobaczewski
Musica di Lao Che
Dall'album "Dzieciom"(A bambini)
Da tekstowo.pl

http://resources.wimpmusic.com/images/...

http://www.plasterlodzki.pl/component/...



In questa ironica canzonetta, Lao Che si chiede che cosa avrebbe fatto "se la guerra fosse arrivata da noi"; infatti, notoriamente, la guerra in Polonia non è mai arrivata e, ad esempio, il 1° settembre 1939 i tedeschi erano arrivati a fare una gita turistica di massa con un po' di divisioni corazzate e di aviazione al seguito. Ma chissà, forse anche in Polonia se ne sono dimenticati e qualcuno avrà pure ricominciato a considerare la guerra un'attività sportiva come un'altra, una specialità dell'atletica (e, del resto, più d'una specialità, come il lancio del giavellotto o il lancio del martello, ha precise origini guerresche). Del resto, "Guerrina" è una ragazzina un po' particolare: non le piace il gelato, come alle altre bambine, me le piacciono le ossa. E c'è sempre chi gliene porta, e tante. Non ne ha mai abbastanza. [RV]
Raz i dwa, raz i dwa,
Dziewczynka Wojenka na imię ma.
Trzy i cztery, trzy i cztery,
Dziwne ona ma maniery.
Pięć i sześć, pięć i sześć,
Wcale lodów nie chce jeść.
Siedem, osiem, siedem, osiem,
Wciąż o kości tylko prosi.
Dziewięć, dziesięć, dziewięć, dziesięć,
Kto z was kości jej przyniesie?
Może ja, może ty?
Licz od nowa: raz, dwa, trzy.

Gdyby do nas przyszła,
Skłamałbym, że wyszłaś,
że na świat nie przyszłaś.
Kłamałbym jak popadnie,
Choć kłamać, córeńko, nieładnie.
Nieładnie.
Nieładnie.

Gdy dorosły chmurny - marszczy brew,
Wtedy wojna jest i psika krew.
Wojna to sport, a sport to zdrowie:
Skoki do gardła i rzuty ołowiem.
Zawsze jest powód do użycia noża,
Płock żąda dostępu do morza!
Żołnierz na wojnie gnije w okopie,
żona pisze: brzuch duży i mały kopie...
Myśli żołnierz - w dupie z wami i waszymi wojnami.
Myśli żołnierz - w dupie z wami i waszymi wojnami.
Myśli żołnierz - w dupie z wami i waszymi wojnami.

Gdyby do nas przyszła,
Skłamałbym, że wyszłaś,
że na świat nie przyszłaś.
Kłamałbym jak popadnie,
Choć kłamać, córeńko, nieładnie.
Nieładnie.
Nieładnie.

Gdyby do nas przyszła,
żeby ją zaraza ścisła,
żeby ją zabrała Wisła.

Jak mnie słyszysz?
Ja Wisła, Ja Wisła!
Ja Wisła, Ja Wisła!

Jak mnie słyszysz?
Ja Wisła, Ja Wisła!
Ja Wisła, Ja Wisła!

Gdyby
Gdyby
Gdyby
Gdyby
Gdyby
Gdyby...

Contributed by Krzysiek - 2015/5/8 - 01:57



Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
8 maggio 2015
Con spiegazioni, integrazioni e correzioni di Krzysztof Wrona

Due parole del traduttore. Wojenka è il diminutivo di wojna = "guerricciola, guerretta". Ma, in italiano, "Guerrina" è un reale nome di donna (il femminile del più usato "Guerrino"): ad esempio, a Firenze una famosa osteria nel quartiere del Campo di Marte si chiamava "La Guerrina", un nome talmente radicato da essere passato a tutti i successivi locali, compreso l'attuale Irish Pub che si chiama ufficialmente con un nome finto-irlandese, ma che tutti continuano a chiamare "La Guerrina" (la Guerrina era l'ostessa agli inizi del XX secolo). Una spiegazione per "Płock richiede un accesso al mare": è il classico esempio di pretesto per fare la guerra (gli "sbocchi al mare sono tra i più classici casus belli). Płock (che si pronuncia "puosk") è una città della Polonia centrale, sulla Vistola, e lontanissima dal mare. Come dire: si fa la guerra perché Sondrio vuole uno sbocco al mare. La traduzione avrà naturalmente qualche imperfezione: magari ci penserà Krzysztof Wrona prima di diventare krzyś a una cert'ora...
GUERRINA

Un due, un due!
La ragazzina fa di nome Guerrina.
Tre quatt', tre quatt'!
Ha delle strane maniere:
Cinq' sei, cinq' sei!
Non vuole affatto mangiare il gelato.
Sett' ott', sett' ott'!
Chiede sempre e solo l'osso.
Nov' dieci, nov' dieci!
Chi di voi le porterà le ossa?
Forse io, forse tu?
Contare ancora: un due tre!

Se fosse arrivata da noi
direi mentendo che te ne sei andata,
che non sei venuta al mondo.
Mentirei indiscriminatamente
anche se mentire, figlia mia, non è bello,
non è bello,
non è bello.

Se un adulto è arrabbiato, aggrotta le ciglia,
e allora c'è la guerra e schizza sangue.
La guerra è uno sport, e lo sport è salute,
salta alla gola e fa lanci col piombo.
C'è sempre un motivo per usare il coltello,
Płock richiede un accesso al mare!
Il soldato in guerra marcisce in trincea
e la moglie scrive: ho il pancione e il piccolo scalcia...
Pensa il soldato: fanculo voi e le vostre guerre
pensa il soldato: fanculo voi e le vostre guerre
pensa il soldato: fanculo voi e le vostre guerre.

Se fosse arrivata da noi
direi mentendo che te ne sei andata,
che non sei venuta al mondo.
Mentirei indiscriminatamente
anche se mentire, figlia mia, non è bello,
non è bello,
non è bello.

Se fosse arrivata da noi
a farsi abbracciare dalla peste,
a farsi portare dalla Vistola.

Riesci a sentirmi?
Sono la Vistola! La Vistola!
Sono la Vistola, la Vistola!

Riesci a sentirmi?
Sono la Vistola! La Vistola!
Sono la Vistola, la Vistola!

Se fosse
se fosse
se fosse
se fosse
se fosse
se fosse...

2015/5/8 - 17:47


Du' parole al traduttore:

Prima di tutto grazie per la tempestività, così, la poca sostanza grigia delle mie decimate cellule celabrali potrà croguiolarsi nell'ozio indisturbatamente :)

Quest'ultimo album di Lao Che è veramente molto riuscito, è tutto bello, e Hubert un'altra volta non si smentisce minimamente. L'idea di dedicare il disco a bambini richiama una raccolta delle poesie per infanzia scritte a sua volta dallo scrittore polacco Jan Brzechwa, che si intitolava "Brzechwa dzieciom" (Brzechwa a bambini) (1953).

Vorrei solamente fare un po' di luce sui alcuni passaggi della tua traduzione:
– il quarto verso dovrebbe essere inteso come: "ha delle maniere strane",
– va benissimo bambina al posto della "fija mia", ma questa è la tua scelta e non credo che sia la questione del fraintedimento,
– però, il primo verso della seconda strofa recita: "Quando adulto è torvo(tetro, incazzato) – aggrotta le ciglia",
– sangue del cazzo è l'espressione un po' forte, visto che Lyrisches Ich si rivolge alla figlia piccola, ma andrà bene al posto del "schizza il sangue", lascianda la "bambino" che ha una accezione più larga (baby), scelta tua,
– il quarto verso della seconda strofa, letteralmente: "salti alla gola e lancio col piombo", scelta tua, ma parla ironicamente dello sport nominato sopra,
– terza strofa: che la abbracciasse... che se la portasse... litentia poetica tua, presumo,
– e segue: "Riesci a sentirmi (come mi senti)? Io Vistola! Io Vistola!", ecco, questo passo si riferisce alla chiamata di radio, Vistola è il nome in codice, risale a un famosissimo film di guerra polacco, una cosa difficile da tradurre effettivamente in un'altra lingua, ma usata largamente da Dobaczewski, che costruisce i suoi testi sui spezzoni presi altrove, battute, proverbi, idiomi e quant'altro (è molto simile in questo alla Szymborska, per esempio). Lo fa in maniera pressoché massicia nel uno degli supi album precedenti, dedicato alla Rivolta di Varsavia.
L'ultima cosiderazione. A me personalmente questa canzone ricorda un altro brano proposto da me qualche anno fa, cioè Radio wojna, la cosa che non toglie nulla alla grandezza dei Lao Che, certamente.
Un Grande Saludowski

Krzysiek - 2015/5/8 - 19:10


Eccola, mi sono scordato,"Płock richiede un accesso al mare!"
è una battutacia. Anche da noi, qua a Breslavia, ho sentita già una diecina di anni fa, ah. Ma tu, voi, forse tutta l'Italia, avete sempre da ridire. Questa frase scerzosa (che ovviamente ricorda le pretese del regime hitleriano di fare un "corridorio"), più vai al sud della Polonia, più fa ridere, concentrati e cercha di immaginere quanto fa ridere a Cechi di Praga per esempio. Ma voi sapete meglio, anche Kukiz è un gran fascistone, come lo erano Pilsudski e Kosciuszko... perché facevano qualcosa per il suo paese natio. Ma i partigiani e briganti in Italia, quegli sì, bravissima gente.
Vabbù, io volevo soltanto discuttere, incoraggiare e lisciare leggermente la tua traduzione (per puro caso, essendo madre lingua del pezo in questione), tu invece stai rigirando, come vedo, tutto alla tua maniera.
Sai che ti dico, ma fai pure come ti pare. Arrangiati...

Krzychol - 2015/5/8 - 20:44


Tu, fra poco, se continui ci avrai più "eteronimi" di Fernando Pessoa :-PP Comunque grazie per le spiegazioni, le inserisco subito assieme alle correzioni. Certo che con te ci vuole più pazienza di Giobbe, a volte...ma fa niente. Salud!

Riccardo Venturi - 2015/5/8 - 21:09


La Krzychol era una ribattuta, eh...
Ciao e grazie

Krzychol - 2015/5/8 - 21:19


Post scriptum. Nell'effettuare le correzioni, mi sono invece attenuto pienamente alle tue correzioni (tipo "schizza sangue": non era una licenza poetica, proprio non avevo capito che era un verbo, psikać; e lo stesso vale per "chmurny", lo avevo preso per l'aggettivo "nuvoloso" mentre invece è il verbo chmurnieć). Ho messo anche "figlia mia" perché non sapevo che l'autore si rivolgeva alla figlia; così come non potevo, ovviamente, sapere la storia del film e della chiamata della Vistola. Mi sa comunque che come traduttore dal polacco ancora ne devo fare di strada...magari verso gli 80 anni avrò imparato a distinguere un verbo da un aggettivo :-P Saludowski!

Riccardo Venturi - 2015/5/8 - 21:29


Ma guarda che lo avevo capito di Krzychol, però pazienza con te ce ne vuole lo stesso :-PPP La stessa che mi occorrerà con la lingua polacca, del resto... e parecchia umiltà. Saluski!

Riccardo Venturi - 2015/5/8 - 21:32


Ma forse: "Allora c'è guerra.." nella sec. ver. di sec, stf.?

Guarda, che i testi di Hubert mica sono facili, proprio per il fatto che si richiamono a una certa tradizione patriotica. Sì, sono fatti di semplici parole, ma conta molto il contesto. D'altro canto, io evito di tradurre certi testi di De André, anche se lo stimo tantissimo, perché sento la loro "intimità nazionale", difficilmente traducibile fuori l'Italia. Anche se "intimità nazionale" è poco felice come termine :)
Dai , che sei un mostro comunque... almeno per me, non parlando poi dello staff.
Un abbraccio orsale
Krzyszor

Krzysztoforo - 2015/5/8 - 21:50


Lo capisco benissimo quello che dici e me ne rendo conto; ma, per me, è una cosa che ha a che fare con la mia natura. Mi piace troppo entrare nelle "intimità nazionali", come dici tu. Ad esempio, ora so del richiamo della Vistola (e, comunque, come espressione "intimità nazionale" rende perfettamente l'idea). Del resto, credo che dieci minuti prima di morire starò ancora a tradurre roba, o a cercare di scrivere qualcosa in qualche lingua strana. Un mostro effettivamente lo sono, mi ricordo di quando anni fa giravo per Livorno a ore strane con uno spigato addosso, una bottiglia di rum in tasca e spaventavo le vecchiette...Saludziewicz!!

Riccardo Venturi - 2015/5/8 - 22:26




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