A hundred years, a thousand years,
We're marching on the road
The going isn't easy
Yet we've got a heavy load,
We've got a heavy load
The way is blind with blood and sweat,
And death sings in our ears
But time is marching on our side,
We will defeat the years,
We will defeat the years
We men of bone of shrunken shank,
Our only treasure dearth,
Women who carry at their breast
Heirs to the hungry earth,
Heirs to the hungry earth
Speak with one voice, we march we rest,
And march again upon the years
Sons of our sons are listening,
To hear the Chartist cheers
Oh, to hear the Chartists cheers
We're marching on the road
The going isn't easy
Yet we've got a heavy load,
We've got a heavy load
The way is blind with blood and sweat,
And death sings in our ears
But time is marching on our side,
We will defeat the years,
We will defeat the years
We men of bone of shrunken shank,
Our only treasure dearth,
Women who carry at their breast
Heirs to the hungry earth,
Heirs to the hungry earth
Speak with one voice, we march we rest,
And march again upon the years
Sons of our sons are listening,
To hear the Chartist cheers
Oh, to hear the Chartists cheers
envoyé par Bernart Bartleby - 28/4/2015 - 09:43
Langue: italien
Adattamento italiano di Riccardo Venturi
18-4-2017 14:54
18-4-2017 14:54
INNO CARTISTA
Cento anni, mille anni
Marceremo per la strada
Non è facile il cammino
Ma abbiamo un grave carico,
Un grave carico abbiamo.
La strada è cieca di sudore e sangue
E la morte ci canta negli orecchi,
Ma il tempo marcia al nostro fianco,
Sconfiggeremo gli anni,
Gli anni sconfiggeremo.
Noi uomini raggrinziti, pelle e ossa,
Abbondanza abbiamo solo di penuria,
Donne che recano al seno
Gli eredi della terra affamata,
Della terra affamata gli eredi.
D'una sola voce: marciamo, sostiamo,
E ancor marciamo attaverso gli anni.
Ci ascoltano i figli dei nostri figli
Per udir gli hurrà dei Cartisti,
Dei Cartisti per udir gli hurrà.
Cento anni, mille anni
Marceremo per la strada
Non è facile il cammino
Ma abbiamo un grave carico,
Un grave carico abbiamo.
La strada è cieca di sudore e sangue
E la morte ci canta negli orecchi,
Ma il tempo marcia al nostro fianco,
Sconfiggeremo gli anni,
Gli anni sconfiggeremo.
Noi uomini raggrinziti, pelle e ossa,
Abbondanza abbiamo solo di penuria,
Donne che recano al seno
Gli eredi della terra affamata,
Della terra affamata gli eredi.
D'una sola voce: marciamo, sostiamo,
E ancor marciamo attaverso gli anni.
Ci ascoltano i figli dei nostri figli
Per udir gli hurrà dei Cartisti,
Dei Cartisti per udir gli hurrà.
×
Parole e musica di Ben Boucher (1769-1851), un ex minatore di Dudley, West Midlands (non lontano da Birmingham), che ad un certo punto decise che ne aveva basta di scendere in miniera e divenne un cantore di strada, vivendo della vendita delle sue composizioni.
Il testo che segue è tratto da “The Jolly Machine: Songs of Industrial Protest and Social Discontent from the West Midlands” (1974), uno dei tanti volumi di ricerca curati da Michael Raven (1938-2008), musicista, compositore, poeta ed etnomusicologo originario di Cardiff.
Questo che divenne uno degli inni del movimento “Cartista” inglese è stato interpretato da molti artisti, primi fra tutti Michael Raven e Joan Mills (in “The Jolly Machine” del 1968) e poi Lindsay Cooper (nel suo disco “Rags” del 1980) e i Chumbawamba (in “English Rebel Songs 1381–1914” del 1988, rieditato nel 2003 con l’estensione temporale fino al 1984, cioè al grande sciopero dei minatori del carbone)
Il Cartismo è stato un movimento proto-socialista inglese che a metà 800 si battè per il suffragio universale (maschile), il voto segreto, la limitazione della durata del mandato parlamentare, l’eleggibilità in Parlamento slegata dall’entità del patrimonio posseduto, l’indennità parlamentare, la revisione delle circoscrizioni elettorali per garantire la corrispondenza omogenea tra numero di elettori ed eletti. Tutte cose che oggi diamo per scontate (anche troppo) ma che allora, a cinquant’anni ormai dalla Rivoluzione francese e con la Restaurazione di mezzo, erano obiettivi da conquistare a suon di mazzate e col rischio di rimetterci le piume.
The Cutty Wren - The Diggers' Song [Levellers and Diggers] - The Colliers March - The Triumph Of General Ludd - Chartists Anthem - Song on the Times - Smashing Of The Van - The World Turned Upside Down [Digger's Song] - Poverty Knock - Idris Strike Song - Hanging On The Old Barbed Wire
Nel 2003 i Chumbawamba hanno ripubblicato l'album aggiungendo alcune canzoni con il titolo ''English Rebel Songs 1381–1984'':
The Bad Squires - Coal Not Dole