Precario sul miraggio precedente, puoi ancora camminare,
refrattario alla felicità, curvo solo e decadente
Berlino ti saluta, anche Parigi e Barcellona.
Sarebbe stato meglio, dai, studiare in Francia,
magari alla Sorbona, e invece resti qui sul lungofiume
bianco del veleno che per abbassare i monti
chissà ancora quanti anni noi respireremo.
Ma il mondo lo possiamo sempre vivere da qui, fratello mio,
che un giorno sei finito fra i tumulti di Carrara ed una strada di campagna,
quell'aria di rivoluzione ha corroso la tua faccia
disegnata dalla faccia, di neoclassicismo stanca
che un giorno si è trovata tra le polluzioni di Verlaine con l'animo di un Goya
che sulla Bohème si schianta,
che sulla Bohème si schianta,
che sulla Bohème...
Morire male non è così raro e rende gloria, per l'appunto,
Un unico difetto: quello stupido entusiasmo per D'Annunzio.
refrattario alla felicità, curvo solo e decadente
Berlino ti saluta, anche Parigi e Barcellona.
Sarebbe stato meglio, dai, studiare in Francia,
magari alla Sorbona, e invece resti qui sul lungofiume
bianco del veleno che per abbassare i monti
chissà ancora quanti anni noi respireremo.
Ma il mondo lo possiamo sempre vivere da qui, fratello mio,
che un giorno sei finito fra i tumulti di Carrara ed una strada di campagna,
quell'aria di rivoluzione ha corroso la tua faccia
disegnata dalla faccia, di neoclassicismo stanca
che un giorno si è trovata tra le polluzioni di Verlaine con l'animo di un Goya
che sulla Bohème si schianta,
che sulla Bohème si schianta,
che sulla Bohème...
Morire male non è così raro e rende gloria, per l'appunto,
Un unico difetto: quello stupido entusiasmo per D'Annunzio.
envoyé par Riccardo Venturi - 20/4/2015 - 23:36
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Scritta e interpretata da Davide Giromini
Seconda voce: Lavinia Mancini
Libro/album: Rivoluzioni Sequestrate
Written and performed by Lavinia Mancini
Second voice: Lavinia Mancini
Book/album: Rivoluzioni Sequestrate
...e fu così che diventai un robot
Davide Giromini, “Rivoluzioni Sequestrate” (il libro, p. 54)
1894
Un treno per Lenin
Deserto
Volto Nascosto
Robespierre
La marcia dei suicidi
Nella carrellata di personaggi e di rivoluzioni sequestrate presentate da Davide Giromini nel suo album/libro (dove si racconta come diventò un robot), il protagonista di questa canzone potrebbe definirsi: l'Anarchista. Ma l'Anarchista attorno all'anno che dà il titolo a questa canzone, che non è certamente un anno a caso per il carrarese Giromini: il 1894 è l'anno dell'insurrezione in Lunigiana, i “tumulti di Carrara” stroncati nel sangue da Crispi che sono nominati espressamente nel testo ed in mezzo ai quali l'Anarchista si ritrova. E' un tributo del tutto particolare quello che Davide Giromini, che qualcuno ha definito un po' ironicamente “l'unico comunista di Carrara”, paga all'Anarchia storica che della storia della sua città è parte non indifferente; e, conoscendo bene Davide, mi commuove quel “fratello mio” che egli si sente di dire all'Anarchista. Senza però fargli sconti: la “refrattarietà alla felicità”, la decadenza, la solitudine che sembra cercata al pari di una mala morte, tra i rimpianti di studi lontani mentre gli tocca marcire a Carrara, sul lungofiume del Carrione bianco e avvelenato di marmettola. Unico difetto: quello stupido entusiasmo per D'Annunzio che sembra quasi preannunciare le atmosfere di Volto Nascosto. Ma, tanto, l'Anarchista fa la brutta fine che gli si addice e che sempre gli è preparata dalla Storia. [RV]