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Farewell, Frank Little

Gerard Lively
Langue: anglais


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[1917]
Parole di Gerard Lively
Sull’aria della Barcarola nell’opera “Les contes d'Hoffmann” (1880) del compositore tedesco, naturalizzato francese, Jacques (Jacob) Offenbach.
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org

Canzone funebre in memoria di Frank Little (1879-1917), leader sindacale dell’Industrial Workers of The World ed attivista contro il coinvolgimento USA nella Grande Guerra, barbaramente trucidato a Butte, Montana, il 1 agosto del 1917.



Frank Little iniziò la sua militanza sindacale durante le “Colorado Labor Wars” del 1903-04 e nel 1906 raggiunse l’IWW. Da quel momento guidò di persona le lotte sindacali in molti stati degli USA. Nel 1916 fu eletto tra i dirigenti federali dell’IWW. Il 1917 vide l’America scendere in campo nella guerra in Europa. Il dibattito sull’intervento accese l’opinione pubblica e anche l’IWW si spaccò in due tra quelli che ritenevano che l’impegno contro la guerra fosse pericoloso per via della repressione governativa e coloro, come Little, profondamente convinti che la guerra, ogni guerra, fosse sempre funzionale ai capitalisti, i nemici mortali dei lavoratori. La posizione di Little fu nettissima. Dichiarò infatti che “l’IWW si è sempre opposta alla guerra e che anche in questa occasione bisogna fare di tutto per impedire che i lavoratori siano mandati al massacro”, e che i soldati che andavano a combattere in Europa non erano altro che “Crumiri dello Zio Sam in uniforme”.



Nell’estate del 1917 ci fu un grave incidente minerario a Butte, nel Montana, un incendio in un pozzo dell’Anaconda Copper Company nel corso del quale morirono 168 minatori. Fu l’evento scatenante di un grande sciopero, in anni in cui governo e compagnie rispondevano con arresti di massa, deportazioni e pestaggi ad opera di vigilantes appositamente assoldati.



Furono proprio 6 di costoro che il 1 agosto 1917 irruppero mascherati nell’ufficio di Frank Little a Butte. Lo picchiarono selvaggiamente, lo sequestrarono e lo lasciarono impiccato ad un palo della ferrovia alla periferia della città. Ai piedi del linciato lasciarono un avvertimento: “First and last warning”, accompagnato dalle iniziali di altri leader sindacali e firmato con il numero “3-7-77”, sigla dei vigilantes del Montana.



Benchè l’identità degli assassini fosse ben nota – si trattava di membri dell’agenzia Pinkerton e di poliziotti locali – nessuno fu mai perseguito per l’efferato omicidio di Frank Little.
Al suo funerale erano presenti quasi 15.000 persone.
You’ve fought your fight
A long good night
Is all that we can say.

Sleep on, sleep on,
Your work is done,
Brave fighter for the Day.

Kind Mother Earth
Who gave you birth
Receives you to her breast.

For us, the Fight,
For you, the night,
The night of well-earned rest.

No more you’ll feel
The cling of steel,
You’ve burst the prison bars.

You gave your life
In this our strife,
Brave conqueror of stars.

You’ve fought your fight
A long good night
Is all that we can say.

Sleep on, sleep on,
Your work is done,
Sleep on, sleep on, sleep on.

envoyé par Bernart Bartleby - 16/4/2015 - 13:25


Nota

La sigla “3-7-77”, quella con cui si firmarono gli assassini di Frank Little, campeggia ancora oggi sul distintivo della Montana Highway Patrol, il dipartimento della polizia stradale del Montana.

Montana Highway Patrol, 3-7-77


L’origine della sigla numerica è ancora oggi avvolta nel mistero… Potrebbe essere il riferimento a qualche loggia massonica ottocentesca, ma molti ritengono racchiuda un vero e proprio avvertimento circa il tempo che la vittima aveva a disposizione per lasciare la città prima che i vigilantes si scatenassero alla sua caccia; oppure le misure della fossa che sarebbe toccata a chi fosse stato catturato…

In ogni caso, è un dato che la dice lunga sulla genesi e anche sull’attualità della polizia negli USA, alla faccia del “Protect & Serve”.

Bernart Bartleby - 16/4/2015 - 13:41


Oltre a certi poliziotti – quelli che massacrano la gente sotto la loro custodia, quelli che sparano a persone disarmate, quelli che si accaniscono sadicamente contro immigrati, tossici, senzatetto o manifestanti, quelli che “io alla Diaz ci tornerei mile e mille volte”… – ci sono anche certi giornalisti, o certo giornalismo, a dare un contributo davvero sporco alla violenza dei potenti contro gli inermi…

Si prenda, per esempio, l’articolo del New York Times del 2 agosto 1917 che dava notizia del linciaggio di Frank Little: già nel titolo non si mancava di ricordare che “Agitator Called Our Troops ‘Scabs In Uniform’ And Denounced American Government”, fornendo così una precisa giustificazione “patriottica” al brutale assassinio…

Bernart Bartleby - 16/4/2015 - 14:11



Langue: finnois

Traduzione finlandese di Juha Rämö
Finnish translation by Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
JÄÄ HYVÄSTI, FRANK LITTLE

Oot taistelus
sä taistellut
ja aika levon on

Uinuos unta
sä rauhaisaa
sankari taistelon

Maaemo sut loi
ja takaisin
sut ottaa rinnoilleen

Me työtäsi
sun jatkamme
voittohon viimeiseen

Pois murheet jää
pois vaivat nää
kalterit vankilan

Sä henkes annoit
edestämme
puolesta kalleimman

Oot taistelus
sä taistellut
ja aika levon on

Uinuos unta
sä rauhaisaa
taistelus ohi on

envoyé par Juha Rämö - 16/4/2015 - 22:30




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