Имала майка едно ми чедо [1]
едно ми чедо Никола.
С очи звездици с лице трендафил
левенто чедо крилато.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Дотегнало му от чорбаджии
и черно робство фашистко.
Литнал Никола в бой да се бие
с върли народни душмани.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Дом му станали Пирин и Рила
в темните нощи закрила,
знаме цървено как се развело
и млади момци повело.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Кога хванали левент Никола,
с яки синджири вързали,
скъсал е пранги, пак е политнал,
отново знаме е развел.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Е.... Никола
Е.... пирински орел.
едно ми чедо Никола.
С очи звездици с лице трендафил
левенто чедо крилато.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Дотегнало му от чорбаджии
и черно робство фашистко.
Литнал Никола в бой да се бие
с върли народни душмани.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Дом му станали Пирин и Рила
в темните нощи закрила,
знаме цървено как се развело
и млади момци повело.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Кога хванали левент Никола,
с яки синджири вързали,
скъсал е пранги, пак е политнал,
отново знаме е развел.
Е.... Никола
Е.... български юнак.
Е.... Никола
Е.... пирински орел.
[1] IMALA MAJKA EDNO MI ČEDO
Imala majka edno mi čedo
edno mi čedo Nikola.
S oči zvezdici s lice trendafil
levento čedo krilato.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
Dotegnalo mu ot čorbadžii
i černo robstvo fašistko.
Litnal Nikola v boj da se bie
s vărli narodni dušmani.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
Dom mu stanali Pirin i Rila
v temnite nošti zakrila,
zname cărveno kak se razvelo
i mladi momci povelo.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
Koga xvanali levent Nikola,
s jaki sindžiri vărzali,
skăsal e prangi, pak e kolitnal,
otnovo zname e razvel.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
E... Nikola
E... pirinski orel.
Imala majka edno mi čedo
edno mi čedo Nikola.
S oči zvezdici s lice trendafil
levento čedo krilato.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
Dotegnalo mu ot čorbadžii
i černo robstvo fašistko.
Litnal Nikola v boj da se bie
s vărli narodni dušmani.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
Dom mu stanali Pirin i Rila
v temnite nošti zakrila,
zname cărveno kak se razvelo
i mladi momci povelo.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
Koga xvanali levent Nikola,
s jaki sindžiri vărzali,
skăsal e prangi, pak e kolitnal,
otnovo zname e razvel.
E... Nikola
E... bălgarski junak.
E... Nikola
E... pirinski orel.
envoyé par Bernart Bartleby - 5/3/2015 - 10:57
Langue: italien
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
4 luglio 2018 22:46
Nota. La presente traduzione segue il testo originale bulgaro qui dato. La traduzione tedesca presente nella pagina sembra derivata da un testo diverso in alcuni punti, e privo della strofa finale.
4 luglio 2018 22:46
Nota. La presente traduzione segue il testo originale bulgaro qui dato. La traduzione tedesca presente nella pagina sembra derivata da un testo diverso in alcuni punti, e privo della strofa finale.
C'ERA UNA MADRE E AVEVA UN SOLO FIGLIO
C'era una madre e aveva un solo figlio,
Un solo figlio aveva, Nicola.
Con gli occhi come stelle, il viso come una rosa,
Un figlio prestante, come fosse alato.
Eh, Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro! [1]
Insopportabili gli erano i padroni
E la nera schiavitù fascista.
Nicola volò in guerra per battersi
Con i grandi nemici del popolo.
Eh, Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro!
Il Pirin e la Rila gli fecero da casa, [2]
le notti oscure lo protessero,
una bandiera rossa teneva in mano
e comandava giovani ragazzi.
Eh, Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro!
Quando hanno preso Nicola l'eroe
e lo hanno legato con forti catene,
ha spezzato i ceppi, di nuovo è volato via
e ancora ha ripreso la bandiera.
Eh Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro!
Eh, Nicola!
Eh, aquila del Pirin!
C'era una madre e aveva un solo figlio,
Un solo figlio aveva, Nicola.
Con gli occhi come stelle, il viso come una rosa,
Un figlio prestante, come fosse alato.
Eh, Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro! [1]
Insopportabili gli erano i padroni
E la nera schiavitù fascista.
Nicola volò in guerra per battersi
Con i grandi nemici del popolo.
Eh, Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro!
Il Pirin e la Rila gli fecero da casa, [2]
le notti oscure lo protessero,
una bandiera rossa teneva in mano
e comandava giovani ragazzi.
Eh, Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro!
Quando hanno preso Nicola l'eroe
e lo hanno legato con forti catene,
ha spezzato i ceppi, di nuovo è volato via
e ancora ha ripreso la bandiera.
Eh Nicola!
Eh, giovane eroe bulgaro!
Eh, Nicola!
Eh, aquila del Pirin!
[1] Il termine bulgaro юнак [junak] esprime il concetto tutto balcanico di “giovane eroe senza macchia e senza paura, dai nobili ideali”; il greco παλικάρι lo traduce alla perfezione. Etimologicamente, deriva dalla radice indoeuropea del “giovane” (cfr. ad es. il tedesco jung o l'inglese young, rumeno junime “gioventù”).
[2] Il Pirin e la Rila sono i maggiori complessi montuosi della Bulgaria. Il Pirin si trova nella Bulgaria sudoccidentale, nella regione storica della Macedonia; culmina nel monte Vihren (2914 m). La Rila è in gran parte formata da un altopiano; si trova non lontana dal Pirin. Culmina nel monte Mussala a 2925 m. Il Mussala e il Vihren sono non solo le due vette più alte della Bulgaria, ma dell'intera penisola balcanica.
[2] Il Pirin e la Rila sono i maggiori complessi montuosi della Bulgaria. Il Pirin si trova nella Bulgaria sudoccidentale, nella regione storica della Macedonia; culmina nel monte Vihren (2914 m). La Rila è in gran parte formata da un altopiano; si trova non lontana dal Pirin. Culmina nel monte Mussala a 2925 m. Il Mussala e il Vihren sono non solo le due vette più alte della Bulgaria, ma dell'intera penisola balcanica.
Langue: allemand
Traduzione tedesca (di tre strofe su quattro) trovata sul sito dedicato a Dean Reed
IMALA MAIKA
Es hatte eine Mutter ein einziges Kind,
Einen einzigen Sohn, Nikola,
Mit Augen wie Sternen, einem Gesicht wie ein Rosenbusch,
Einen stattlichen Burschen, Nikola.
Eeee, Nikola,
Eeee, bulgarischer Held.
Unertrüglich waren ihm die Ausbeuter
Und das schwarze Joch des Faschismus.
Also zog er in die Schlacht, um zu kämpfen,
Um die grimmigen Volkstribune zu besiegen.
Eeee, Nikola,
Eeee, Pirinsker Adler.
Sein Haus stand in Pirin und Rila,
Dunkle Nächte boten Schutz.
Die rote Fahne in der Hand schwenkend
Führte er die jungen Burschen an.
Eeee, Nikola,
Eeee, bulgarischer Held.
Eeee, Nikola,
Eeee, Pirinsker Adler.
Es hatte eine Mutter ein einziges Kind,
Einen einzigen Sohn, Nikola,
Mit Augen wie Sternen, einem Gesicht wie ein Rosenbusch,
Einen stattlichen Burschen, Nikola.
Eeee, Nikola,
Eeee, bulgarischer Held.
Unertrüglich waren ihm die Ausbeuter
Und das schwarze Joch des Faschismus.
Also zog er in die Schlacht, um zu kämpfen,
Um die grimmigen Volkstribune zu besiegen.
Eeee, Nikola,
Eeee, Pirinsker Adler.
Sein Haus stand in Pirin und Rila,
Dunkle Nächte boten Schutz.
Die rote Fahne in der Hand schwenkend
Führte er die jungen Burschen an.
Eeee, Nikola,
Eeee, bulgarischer Held.
Eeee, Nikola,
Eeee, Pirinsker Adler.
envoyé par Bernart Bartleby - 5/3/2015 - 11:28
Here's an instrumental version of Imala majka performed by the Finnish world music group Piirpauke on their 1976 album Piirpauke 2.
Piirpauke - Imala Maika
Album: Piirpauke 2 (1976)
Juha Rämö - 15/10/2020 - 07:23
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[1943-?]
Testo di / Lyrics by Nikola Kostadinov Parapunov (1909-1943)
Musica / Music: Tradizionale / Traditional (?)
Una delle più famose canzoni della guerriglia partigiana bulgara durante la seconda guerra mondiale.
Forse non mi sarei mai imbattuto in questa canzone se non fosse stata interpretata da Dean Reed, anomalo belloccione americano che invece di una sfolgorante carriera hollywoodiana scelse il socialismo, visse per anni in Argentina (da dove i militari lo espulsero) e nel Cile di Allende e poi lavorò molto (come cantante, attore e regista) nella DDR, dove morì suicida nel 1986.
Secondo l’autore della nota che accompagna il testo - tal Dobromir – Reed s’innamorò della canzone durante un suo tour in Bulgaria nel 1976, la imparò in poche ore e la eseguì durante i concerti.
Il testo parla del giovane Nikola che, per combattere i fascisti, si unisce ai partigiani. Non so perché Dobromir abbia tenuto ad aggiungere che “in ogni caso la canzone non è da intendersi come politica”… Probabilmente la cosa ha a che fare con l’inevitabile processo di revisione iniziato dopo il crollo del blocco sovietico nel 1989, quando anche in Bulgaria la guerriglia partigiana, tanto celebrata nei decenni di regime comunista, fu accomunata al totalitarismo. Molti dei monumenti celebrativi della lotta partigiana furono vandalizzati o distrutti (vero che erano per lo più dei blocchi di cemento in puro stile brutalmente socialista, però…) e della guerriglia cominciarono ad essere evidenziati gli aspetti negativi, che pur furono certamente presenti, come ovunque, quelli legati agli abusi, alla violenza e al terrore.
Tuttavia non dimenticherei che per gran parte della prima metà del secolo scorso la Bulgaria rimase sotto il giogo di regimi parafascisti, in qualche modo sempre patrocinati dal monarca Boris III, amico personale di un proto-nazista come il generale tedesco Erich Ludendorff. Nel 1923 Boris III organizzò un colpo di Stato militare contro il governo del primo ministro Aleksandar Stamboliyski, che venne ucciso, e negli anni seguenti controllò il paese impedendo il ritorno alla democrazia. Poi s’imparentò con la dinastia Savoia sposando Giovanna, figlia di Vittorio Emanuele III, e nel 1941 si alleò con la Germania nazista, l’Italia fascista ed il Giappone imperiale. Boris III non fu comunque un mero vassallo di Hitler: pur avendo approvato le leggi razziali, rifiutò poi – grazie alla pressione del parlamento e della chiesa ortodossa - la deportazione degli ebrei di Bulgaria e nel 1943 rifiutò di entrare in guerra contro l’Unione Sovietica, discesa in campo chiestagli direttamente da Hitler… Fu proprio dopo il grande rifiuto, formalizzato in un drammatico incontro col Führer avvenuto a Rastenburg il 9 agosto 1943, che Boris III morì dopo un’atroce agonia, sicuramente avvelenato. Ma non è mai stato appurato con certezza se siano stati i nazisti, o un complotto di palazzo, o i comunisti…
Nel settembre del 1944, dopo aver subìto l’invasione sovietica, la Bulgaria si volse tardivamente contro l’antico alleato. Poi venne fagocitata dall’URSS staliniana.
Il testo della canzone deve essere attribuito al comandante partigiano comunista Nikola Kostadinov Parapunov, mentre la musica deve essere stata ripresa da una qualche canzone popolare bulgara.
Nikola Parapunov era nato il 1° luglio 1909 nella cittadina di Mechomija. Fu un importante comandante partigiano della NOVA (l'armata di liberazione bulgara), e membro del Partito Comunista Bulgaro. Prima della guerra partigiana era stato insegnante presso l'istituto tecnico “Christo Botev” di Sofia. Morì nel corso di un'azione di guerriglia presso Barakovo il 9 dicembre 1943; per questo la composizione della canzone non può essere posteriore a tale data e il 1944 deve essere eliminato come anno di composizione. [RV]