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Die Mäuler auf!

Kurt Tucholsky
Language: German


Kurt Tucholsky

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(Kurt Tucholsky)


[1930]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati con lo pseudonimo di Theobald Tiger su “Die Weltbühne” del 26 agosto 1930
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch nel disco intitolato “Ist Das Von Gestern?” del 1969 (ristampato in CD nel 2005).

Ist Das Von Gestern?

Brano presente anche nel doppio LP di Willi Stelzhammer, Norma Mytteis, Kathi Hahn ‎intitolato “Antifaschistische Lieder”

Antifaschistische Lieder

Il 1930 fu per Kurt Tucholsky un anno fatidico. Il suo irridente e velenoso “Deutschland, Deutschland über alles” non era uscito che da qualche mese e, durante una conferenza a Wiesbaden, Tucholsky scampò per miracolo ad un agguato tesogli dalle SA. Decise così di lasciare la Germania per trasferirsi in Svezia, a Göteborg, dove nel 1933 fu raggiunto dalla notizia che i nazisti bruciavano anche i suoi libri e che gli avevano confiscato ogni cosa e revocato la cittadinanza. Come sappiamo, Tucholsky non resse alla disperazione e alla fine del 1935 si tolse la vita, proprio lui che l’amava così tanto.

Copertina di “Deutschland, Deutschland über alles”, volume completamente illustrato da John Heartfield (Helmut Herzfeld)
Copertina di “Deutschland, Deutschland über alles”, volume completamente illustrato da John Heartfield (Helmut Herzfeld)


Questa “Die Mäuler auf!” è forse la poesia che segna il definitivo congedo dal suo paese, all’apice di una crisi economica e politica che l’aveva ormai di fatto già consegnato nelle mani dei nazisti.
E’ un’invettiva contro Hitler ed i suoi sostenitori, bestiame che si nutre del culto del capo, di opportunismo e di violenza vigliacca, in particolare contro ebrei ed oppositori. Tucholsky ridicolizza, ma con grande amarezza, il futuro Führer definendolo un uomo mediocre, con obiettivi bassi, alla guida di un piccolo popolo, il ricorrente “Kleine Leute”, che credo non possa qui tradursi bonariamente come “gente semplice” o “sempliciotti”, ma come gente mossa dagli istinti più bassi, dalle parole d’ordine più deleterie.
Le stesse che ritroviamo in ogni paese, in ogni epoca di transizione e crisi, anche qui da noi, oggi.

John Heartfield, “Tedeschi obbedienti”, 1929, il “Kleine Leute”, una delle immagini contenute in “Deutschland, Deutschland über alles”
John Heartfield, “Tedeschi obbedienti”, 1929, il “Kleine Leute”, una delle immagini contenute in “Deutschland, Deutschland über alles”
Heilgebrüll und völksche Heilung,
schnittig, zackig, forsch und päng!
Staffelführer, Sturmabteilung,
Blechkapellen, schnädderädäng!
Judenfresser, Straßenmeute ...

Kleine Leute. Kleine Leute.
Arme Luder brülln sich heiser,
tausend Hände fuchteln wild.
Hitler als der selige Kaiser,
wie ein schlechtes Abziehbild.
Jedes dicken Schlagworts Beute:
Kleine Leute! Kleine Leute!

Tun sich mit dem teutschen Land dick,
grunzen wie das liebe Vieh.
Allerbilligste Romantik –
hinten zahlt die Industrie.
Hinten zahlt die Landwirtschaft.
Toben sie auch fieberhaft:
Sind doch schlechte deutsche Barden,
bunte Unternehmergarden!
Bleiben gestern, morgen, heute
kleine Leute! kleine Leute!

Contributed by Bernart Bartleby - 2015/2/18 - 15:11



Language: Italian

Versione italiana di Francesco Mazzocchi
APRITE LA BOCCA!

Grida di Heil e salute del popolo, [1]
slanciati, energici, audaci e bùm!
Staffelführer, Sturmabteilung, [2]
Blechkapellen, schnädderädäng! [3]
divoratori di ebrei, bande da strada...

Gente da poco. Gente da poco.
Poveri diavoli gridano fino a diventare rauchi,
migliaia di mani si dimenano selvaggiamente.
Hitler come il radioso Kaiser,
come una cattiva decalcomania.
Prede di ogni gonfia parola d’ordine:
Gente da poco! Gente da poco!

Anche se s’ingrassano colla terra tetesca, [4]
grugniscono come il caro bestiame.
Romanticismo quanto mai a buon mercato –
dietro paga l’industria.
Dietro pagano gli agrari.
Anche se si scatenano febbrilmente:
sono comunque cattivi bardi tedeschi,
accozzaglia di guardia degli imprenditori!
Restano ieri, domani, oggi
gente da poco! gente da poco!
[1] difficilmente traducibile il gioco tra Heil, sostantivo che significa salute, usato prima come saluto esattamente equivalente al nostro salve, ma riferito al saluto nazista Heil Hitler, e usato poi come sostantivo in riferimento al bene del popolo
[2] Staffelführer era il comandante di squadra nelle Schutzstaffeln (le SS, letteralmente squadre di protezione) nel periodo 1925-1929; Sturmabteilung, letteralmente battaglione d’assalto, è noto come le SA
[3] Blechkapelle (corrispondente all’inglese Brassband) è un complesso di ottoni alla buona, quale quelli che avevano cominciato a formarsi negli ambienti operai, e che non avevano le regole delle bande musicali; schnädderädäng proviene da una delle versioni di «Als die Römer frech geworden» (quando i Romani divennero insolenti), canzone studentesca e popolare risalente al 1849, ironica rappresentazione della sconfitta romana nella selva di Teutoburgo, nel settembre del 7 d. C., quando le tre legioni comandate da Publio Quintilio Varo furono annientate dal germanico Arminio; il grido fa parte di una sequenza che vuole aggiungere comicità all’irrisione dei Romani invasori sconfitti, richiamando il celebre lamento di Augusto «Quintili Vare, legiones redde!»: «Herr Quintilius Varus, wau wau wau wau wau, Herr Quintilius Varus, schnäderengtäng, schnäderengtäng, schnäderengtäng, dereng täng täng.»
[4] mi sembra sia sottolineata come caratteristica di volgare durezza questa pronuncia della t invece della d

Contributed by Francesco Mazzocchi - 2022/3/7 - 19:43




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