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Cinco balas

Pablus Gallinazo
Language: Spanish


Pablus Gallinazo

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Una flor para mascar
(Pablus Gallinazo)


[Fine anni 60, o inizio 70]
Parole e musica di Gonzalo Navas Cadena, in arte Pablus Gallinazo (o Gallinazus), cantautore e poeta colombiano.
Nell’album “Una flor para mascar, vol.2” pubblicato nel 1972 (almeno, credo)

Una flor para mascar

Ho scoperto dell’esistenza di questo cantautore “di protesta” colombiano trovando il suo curioso nome d’arte nel testo de Canción protesta degli Aterciopelados.



Pare che Gonzalo Navas Cadena decise di chiamarsi Pablus Gallinazo in onore dei Paolo famosi dell’epoca (Paolo VI, Pablo Picasso, Pablo Neruda,...) e perchè l'Urubù dalla Testa Nera (Coragyps atratus) - un uccello che in America Latina viene variamente chiamato “buitre negro”, “zopilote” o, appunto, “gallinazo” - era uno dei pochi animali non ancora utilizzati nell’araldica, siccome che è un avvoltoio, un uccellaccio mangiacarogne...
Por todo lo que me hicieron
lo que hacen y lo che harán
Voy a tomar el fusíl
con diez campesinos más
Voy a tomar el fusíl
con diez campesinos más.

Que si lo cogió Bolívar
antes lo tomó Galán
y a mi que soy de esta tierra
no me da miedo pelear
y a mi que soy de esta tierra
no me da miedo pelear.

Que me llamen bandolero
no me importa si hay que ver
que cara que puso mi niña
cuando se lo dije ayer
que cara que puso mi niña
cuando se lo dije ayer.

Le dije, “Niña me marcho
con los hombres a pelear”
y en el beso de partida
me dio cinco balas más
y en el beso de partida
me dio cinco balas más
me dio cinco balas más
me dio cinco balas más
me dio cinco balas más...

Contributed by Bernart Bartleby - 2015/1/22 - 20:15



Language: Italian

Tentativo di traduzione italiana di Bernart Bartleby

Credo che si tratti delle prima traduzione in italiano di una canzone di Pablus Gallinazo, misconosciuto cantautore colombiano.
CINQUE PALLOTTOLE

Per tutto quello che mi hanno fatto
Per ciò che fanno e che faranno
Ho deciso di imbracciare il fucile
Con altri dieci contadini
Ho deciso di imbracciare il fucile
Con altri dieci contadini

Perché se lo prese Bolívar [1]
E prima di lui Galán [2]
Anch’io che sono di questa terra
Non ho paura di combattere
Anch’io che sono di questa terra
Non ho paura di combattere

Che mi chiamino pure fuorilegge
Non m’importa, che mi è bastato vedere
La faccia che ha fatto il mio amore
Quando ieri gliel’ho detto
La faccia che ha fatto il mio amore
Quando ieri gliel’ho detto

Le ho detto, “Piccola, vado
Con gli uomini a combattere”
E nel bacio di commiato
Lei mi ha dato altre cinque pallottole
E nel bacio di commiato
Lei mi ha dato altre cinque pallottole
Lei mi ha dato altre cinque pallottole
Lei mi ha dato altre cinque pallottole
Lei mi ha dato altre cinque pallottole…
[1] Simón José Antonio de la Santísima Trinidad Bolívar y Ponte Palacios y Blanco, meglio conosciuto come Simón Bolívar “El Libertador” (1783-1830), condottiero venezuelano, è stato uno dei “Padri della Patria” latinoamericana, avendo contribuito in modo decisivo ai processi d’indipendenza di Bolivia, Colombia, Ecuador, Panama, Perù e Venezuela. A lui s’ispirarono molti dei partiti politici e delle formazioni guerrigliere del 900.

[2] José Antonio Galán (1749-1782) fu il leader della insurrezione dei Comuneros colombiani, una rivolta popolare armata avvenuta nel 1781 nel Vicereame spagnolo della Nuova Granada, scatenata dai continui aumenti delle tasse di guerra. L’esercito ribelle guidato da Galán arrivò fino alle porte di Bogotà e costrinse il reggente spagnolo a sottoscrivere un accordo in 35 punti. Quando i rivoltosi, vittoriosi, smobilitarono, il Vicerè sconfessò i patti e fece arrestare i capi della ribellione, tra i quali Galán, che furono giustiziati dopo inenarrabili supplizi.

Contributed by Bernart Bartleby - 2015/1/26 - 11:42




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