Abbiamo mani per non toccare.
Abbiamo occhi per non guardare
cos'è reale.
Abbiamo gambe per stare fermi
e grandi labbra per non parlare,
così soavi.
Io so che andrò in pasto ai lupi
ma schiuderò le labbra enormi:
parole nuove.
Idee senza dimora
vagano in libertà
lingue di fuoco stasera
da Tahrir a Teheran e Damasco.
Copri il mio volto se cado
danza riti voodoo
sfinge di fuoco stasera
a Tahrir muore il silenzio.
Sembri sterile
con gli occhi chiusi.
e danza riti voodoo...
...danza riti voodoo.
Siamo tutti Khaled Said.
Abbiamo occhi per non guardare
cos'è reale.
Abbiamo gambe per stare fermi
e grandi labbra per non parlare,
così soavi.
Io so che andrò in pasto ai lupi
ma schiuderò le labbra enormi:
parole nuove.
Idee senza dimora
vagano in libertà
lingue di fuoco stasera
da Tahrir a Teheran e Damasco.
Copri il mio volto se cado
danza riti voodoo
sfinge di fuoco stasera
a Tahrir muore il silenzio.
Sembri sterile
con gli occhi chiusi.
e danza riti voodoo...
...danza riti voodoo.
Siamo tutti Khaled Said.
envoyé par DoNQuijote82 - 14/11/2014 - 10:23
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Khaled Mohamed Saeed (Arabic: خالد محمد سعيد IPA: [ˈxæːled mæˈħæmmæd sæˈʕiːd]; 27 January 1982 – 6 June 2010) was a young Egyptian man who died under disputed circumstances in the Sidi Gaber area of Alexandria on 6 June 2010, after being arrested by Egyptian police. Photos of his disfigured corpse spread throughout online communities and incited outrage over allegations that he was beaten to death by Egyptian security forces. A prominent Facebook group, "We are all Khaled Said", moderated by Wael Ghonim, brought attention to his death and contributed to growing discontent in the weeks leading up to the Egyptian Revolution of 2011.[2][3] In October 2011, two Egyptian police officers were found guilty of manslaughter and sentenced to seven years in prison for beating Saeed to death. They were granted a retrial and sentenced to ten years in prison on 3 March 2014.