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Chi mi ha ucciso questa notte

Andrea Moraldi “Pap3ro”
Langue: italien


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[2013]
Parole e musica di Andrea Moraldi, in arte il Pap3ro, cantautore romano, scrittore e poeta urbano.

Stefano Cucchi, nato a Roma il 1 ottobre 1978, morto ammazzato in custodia cautelare a Roma, ospedale Sandro Pertini, il 29 ottobre 2009, rimorto riammazzato a Roma, tribunale d’appello, il 31 ottobre 2014
Era ottobre e il mio veleno
custodivo tra le mani
molte volte ci ho provato
a cambiare il mio domani

Ma son nato come tutti
pelle, sangue e anche difetti
forse non l’ho mai cercata io
la strada dei perfetti

Era ottobre, mi han fermato
poi in custodia cautelare
Era ottobre e penso adesso
al grammatico valore

La parola “cautelare”
vuol dire anche protezione
Era ottobre e protezione
fece rima con bastone

Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha ucciso questa notte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha dato troppe botte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
questo paese sta mentendo
Ahi ahi ahi ahi ahi
e questa gente sta coprendo

E a mio padre non lo dissi
per non farlo preoccupare
troppe volte io l’ho spinto
sul viale del dolore

Così tenni chiusi dentro
colpi, sangue... zitti e buoni
e nascosi dagli sguardi
la paura e gli ematomi

Non riuscii più a trattenere
il mio essere colpito
visitato in ospedale
l’evidente fu asserito

Evidente il mio giardino
fior di lividi e fratture
emorragiche parole
e glicemiche paure

Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha ucciso questa notte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha dato troppe botte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
questo paese sta mentendo
Ahi ahi ahi ahi ahi
e questa gente sta coprendo

Era ottobre e la mia anima
lentamente rallentava
casa mia chiedeva lumi
ma nessuno raccontava

Era ottobre ed ero solo
a morir lì di agonia
casa mia fu richiamata
solo per la mia autopsia

Son caduto già da tempo
e ora torno sui giornali
che quei colpi d’arroganza
assassini naturali

Giudicati senza colpa
del morir mio in pochi giorni
mi hanno ucciso un’altra volta
non è il caso che io torni...

Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha ucciso questa notte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha dato troppe botte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
questo paese sta mentendo
Ahi ahi ahi ahi ahi
e questa gente sta coprendo

Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha ucciso questa notte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
ma chi mi ha dato troppe botte?
Ahi ahi ahi ahi ahi
questo paese sta mentendo
Ahi ahi ahi ahi ahi
e questa gente sta coprendo

envoyé par Bernart Bartleby - 4/11/2014 - 22:19


“Un virus si aggira per l’Italia, ben più minaccioso – al momento – di Ebola – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano del 5 novembre nel suo fondo significativamente intitolato "Conati di monito" – È il virus del Monito, che consiste in una frase solitamente priva di senso compiuto che esorta non si sa bene chi a fare non si sa bene cosa.

La forma è sempre impersonale: “si eviti”, “si faccia”, “ci si astenga”, “si provveda”, “si affretti”. Così capisce solo il destinatario, il quale però può dire che il bersaglio è un altro, lui non c’entra, anzi è d’accordo col monitatore e ci far un figurone. A sua volta il monitatore, alla mala parata, può sempre precisare che non ce l’aveva con tizio, ma con caio, o con tutti, o con nessuno. E morta lì."

[Poi Travaglio afferma che il monitatore per eccellenza è sempre Re Giorgio, il sovrano dei retori, ndr, e continua]

"Chi pensasse che il Monito non sia contagioso deve ora ricredersi, dinanzi al propagarsi dell’infezione alle altre cariche dello Stato. Piero Grasso dà il suo contributo al caso Cucchi con un monitino mica da ridere: “Chi sa parli”. Perbacco: gliele ha cantate chiare, anche se non si sa bene a chi. Non succede nulla, non cambia niente, ma anche il presidente del Senato ha strappato un titolo nei tg e sui giornali e ha fatto la sua porca figura a costo zero. Anche il suo vecchio dioscuro palermitano, Giuseppe Pignatone, ora capo della Procura di Roma, ne esce da dio: si dice pronto a riaprire l’inchiesta su Cucchi, lasciando così intendere che non fosse proprio perfetta; ma poi si affretta a elogiare chi la condusse, lasciando così intendere che fosse perfetta. Risultato: nulla mischiato con niente, però fra gli applausi di tutti."

Bernart Bartleby - 5/11/2014 - 08:50




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