Francesco a quel tempo in Gubbio viveva
E sulle vie del contado
Apparve un lupo feroce
Che uomini e bestie straziava
E di affrontarlo nessuno più ardiva.
Di quella gente Francesco ebbe pena,
della loro umana paura,
prese il cammino cercando
il luogo dove il lupo viveva
ed arma con sé lui non portava.
Quando alla fine il lupo trovò
Quello incontro si fece, minaccioso,
Francesco lo fermò e levando la mano:
”Tu Frate Lupo, sei ladro e assassino,
su questa terra portasti paura.
Fra te e questa gente io metterò pace,
il male sarà perdonato
da loro per sempre avrai cibo
e mai più nella vita avrai fame
che più del lupo fa l’Inferno paura!”.
Raccontano che così Francesco parlò
E su quella terra mise pace
E negli anni a venire del lupo
Più nessuno patì.
“Tu Frate Lupo, sei ladro e assassino
ma più del lupo fa l’Inferno paura!”.
E sulle vie del contado
Apparve un lupo feroce
Che uomini e bestie straziava
E di affrontarlo nessuno più ardiva.
Di quella gente Francesco ebbe pena,
della loro umana paura,
prese il cammino cercando
il luogo dove il lupo viveva
ed arma con sé lui non portava.
Quando alla fine il lupo trovò
Quello incontro si fece, minaccioso,
Francesco lo fermò e levando la mano:
”Tu Frate Lupo, sei ladro e assassino,
su questa terra portasti paura.
Fra te e questa gente io metterò pace,
il male sarà perdonato
da loro per sempre avrai cibo
e mai più nella vita avrai fame
che più del lupo fa l’Inferno paura!”.
Raccontano che così Francesco parlò
E su quella terra mise pace
E negli anni a venire del lupo
Più nessuno patì.
“Tu Frate Lupo, sei ladro e assassino
ma più del lupo fa l’Inferno paura!”.
envoyé par Bernart Bartleby - 13/10/2014 - 12:37
Hai ragione Riccardo, ho preso un granchio.
Gli autori di quell'affresco, dal ciclo "Storie di San Francesco" nell'abside della chiesa di San Francesco a Pienza, sono Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero, un secolo dopo Giotto.
Grazie per la correzione.
Gli autori di quell'affresco, dal ciclo "Storie di San Francesco" nell'abside della chiesa di San Francesco a Pienza, sono Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero, un secolo dopo Giotto.
Grazie per la correzione.
Bernart Bartleby - 12/5/2015 - 09:46
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Parole di Luisa Zappa, basate su fonti francescane
Musica di Angelo Branduardi
Nell’album intitolato “L’infinitamente piccolo”, dedicato alla vita di san Francesco d'Assisi
Mancava proprio il lupo di Gubbio nel percorso “Lupi Contro la Guerra”.
Propongo questa canzone per via di immagini come queste:
Non sono uno zoologo o un etologo, e nemmeno so quali problemi specifici abbiano in centro Italia con i lupi… Anche sulle mie montagne – da qualche parte nelle valli valdesi – i lupi li stanno ammazzando, a fucilate o col veleno, perché dicono che sono troppi e causano danni alle greggi nella bella stagione. Io, con tutto che giro parecchio a piedi, anche d’inverno, di lupo non ne ho visto né sentito nemmeno uno fino ad oggi, anche se mi è capitato di imbattermi in esiti di predazioni, in un solo caso ai danni di un animale domestico. Credo invece che i lupi diano fastidio piuttosto ai cacciatori, alle aziende faunistico venatorie e agli allevatori “pigri”, abituati a campare di sovvenzioni, che preferiscono prendere contributi per le bestie azzannate piuttosto che adottare qualche seria contro misura, non fosse altro giovarsi, trattandoli bene, dei loro cani e dei pastori maremmani forniti dalla Regione.
La sensazione che ho, da profano ma informato sui fatti, è che il lupo sia un problema non per l’ambiente ma per gli interessi di una lobby minoritaria legata al territorio e ben rappresentata nelle istituzioni locali, le stesse che da qualche anno concedono i pascoli a personaggi in odore di mafia solo perché disposti a pagare molto di più dei concessionari tradizionali e che poi, probabilmente, truschinano su contributi comunitari.
Aveva ragione San Francesco: “Frate Lupo, tu sarai anche un ladro e un assassino ma l’Inferno che hanno creato gli uomini sulla terra fa molta più paura!”
E in onore del lupo che, come dall’alba dei tempi, ancora oggi lotta contro il più feroce degli animali, l’uomo, propongo che d’ora innanzi, quando qualcuno ci dice “In bocca al lupo!”, non si risponda con il solito “Crepi!” ma con “VIVA!”.