Mi son fatto soldato
per amor di una bionda
perché mi ha rifiutato
un anellino d'oro
che io avrei serbato
quale pegno d'amor
durante il mio cammino
incontro il mio capitano
dico che vado sereno
verso quella boscaglia dove
fin dal mattino infuria la battaglia
mi dice bravo soldato
so che hai le spine nel cuore
ma ti sei arruolato
per chi ti ha già tradito
ecco il pegno d'amore
brilla qui al mio dito
indosso la mia divisa
sotto le fronde di un pino
in mano stringo la spada
e più non so dir ma chi c'e' stato
vi può attestare
che sono un buon soldato
col primo colpo di spada
ho ucciso il mio capitano
sono felice anche se
ormai so qual'e' la mia sorte
entro tre giorni
sarò condotto a morte
quelli che mi uccideranno
saranno i miei camerati
e gli occhi mi benderanno
con una benda nera
senza avere il tempo
di dire una preghiera
soldati del mio paese
non dite nulla a mia madre
ditele che mi hanno preso
davanti al forte di Bordeaux
e che alla mia casa
mai più ritornerò
per amor di una bionda
perché mi ha rifiutato
un anellino d'oro
che io avrei serbato
quale pegno d'amor
durante il mio cammino
incontro il mio capitano
dico che vado sereno
verso quella boscaglia dove
fin dal mattino infuria la battaglia
mi dice bravo soldato
so che hai le spine nel cuore
ma ti sei arruolato
per chi ti ha già tradito
ecco il pegno d'amore
brilla qui al mio dito
indosso la mia divisa
sotto le fronde di un pino
in mano stringo la spada
e più non so dir ma chi c'e' stato
vi può attestare
che sono un buon soldato
col primo colpo di spada
ho ucciso il mio capitano
sono felice anche se
ormai so qual'e' la mia sorte
entro tre giorni
sarò condotto a morte
quelli che mi uccideranno
saranno i miei camerati
e gli occhi mi benderanno
con una benda nera
senza avere il tempo
di dire una preghiera
soldati del mio paese
non dite nulla a mia madre
ditele che mi hanno preso
davanti al forte di Bordeaux
e che alla mia casa
mai più ritornerò
envoyé par Gianfranco - 16/9/2014 - 22:59
Ma non è la versione italiana de La chanson du déserteur del XV secolo?
Bernart Bartleby - 16/9/2014 - 23:13
hai ragione Bartleby. Avevo cercato la ballata originale quando avevo inserito le informazioni inviateci da Gianfranco e non l'avevo trovata. Direi comunque di lasciare questa pagina come canzone indipendente in omaggio a Vittorio Centanaro che ci ha lasciato tre anni fa.
Per Krzysiek: ci hai mandato la stessa canzone con un titolo diverso (Mi sono fatto soldato)!
Per Krzysiek: ci hai mandato la stessa canzone con un titolo diverso (Mi sono fatto soldato)!
Lorenzo - 17/9/2014 - 08:53
buongiorno B.B. grazie della cortese risposta.
mi sono spostato su questa pagina per risponderti per non sovraccaricare la pagina del povero uccellino, spero ti sia piaciuta l'interpretazione di Sandy Denny & C. della canzone di L.Cohen.
da qualche giorno ho scoperta la facilità di inserire brani musicali via youtube, dando loro un supporto video, adesso ho ancora qualche problema "tecnico" da risolvere ma mi pare che qualcosa si riesca a sentire, ne approfitto per "musicare" i testi privi di sonoro di varie canzoni che mi stanno particolarmente a cuore.
venendo al brano in oggetto, volevo precisare che il duo di chitarre centanaro-winderling eseguiva nel concerto "viva la rosa" brani medioevaleggianti, ritrovati e recuperati dalla signora Giulia Centanaro, l'esecuzione era con Luciano Winderling (a destra nella schermata AV) alla voce.
ricordo (anche se lo sanno pure le pietre) il grosso debito di riconoscenza di FdA nei confronti dell'amico Vittorio, dovuto anche al supporto strumentale nella canzone "La Guerra di Piero" ma anche da altri numerosi fattori, ad esempio l'aver convertito il nostro Menestrello alle ballate trovadorico-provenzali o di avergli "prestato", tra le altre cose, la seguente sequenza (che nella versione originale era l'inizio della ballata "Bella che nei tuoi occhi") che certo ben conoscete ma in caso di amnesia provo a ricordarvi.
faccio notare che Vittorio Centanaro non ha mai ricevuto alcun compenso (tranne una piccola cifra iniziale per la Guerra di Piero) per i diritti d'autore di questi brani.
per il resto tutte le notizie le trovate facilmente, visto che la figlia Michela segue le orme paterne e ben ne difende la memoria (www.chitarracentanaro.it)
per concludere vi propongo la versione originale della ballata "Il Volontario" tratta dall'ellepi 33 giri "Viva La Rosa" del 1972, di cui posseggo una (rara e introvabile) copia...
buon ascolto!
gianfranco 30 sett.2019
mi sono spostato su questa pagina per risponderti per non sovraccaricare la pagina del povero uccellino, spero ti sia piaciuta l'interpretazione di Sandy Denny & C. della canzone di L.Cohen.
da qualche giorno ho scoperta la facilità di inserire brani musicali via youtube, dando loro un supporto video, adesso ho ancora qualche problema "tecnico" da risolvere ma mi pare che qualcosa si riesca a sentire, ne approfitto per "musicare" i testi privi di sonoro di varie canzoni che mi stanno particolarmente a cuore.
venendo al brano in oggetto, volevo precisare che il duo di chitarre centanaro-winderling eseguiva nel concerto "viva la rosa" brani medioevaleggianti, ritrovati e recuperati dalla signora Giulia Centanaro, l'esecuzione era con Luciano Winderling (a destra nella schermata AV) alla voce.
ricordo (anche se lo sanno pure le pietre) il grosso debito di riconoscenza di FdA nei confronti dell'amico Vittorio, dovuto anche al supporto strumentale nella canzone "La Guerra di Piero" ma anche da altri numerosi fattori, ad esempio l'aver convertito il nostro Menestrello alle ballate trovadorico-provenzali o di avergli "prestato", tra le altre cose, la seguente sequenza (che nella versione originale era l'inizio della ballata "Bella che nei tuoi occhi") che certo ben conoscete ma in caso di amnesia provo a ricordarvi.
faccio notare che Vittorio Centanaro non ha mai ricevuto alcun compenso (tranne una piccola cifra iniziale per la Guerra di Piero) per i diritti d'autore di questi brani.
per il resto tutte le notizie le trovate facilmente, visto che la figlia Michela segue le orme paterne e ben ne difende la memoria (www.chitarracentanaro.it)
per concludere vi propongo la versione originale della ballata "Il Volontario" tratta dall'ellepi 33 giri "Viva La Rosa" del 1972, di cui posseggo una (rara e introvabile) copia...
buon ascolto!
gianfranco 30 sett.2019
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Adattamento de La chanson du déserteur, ballata francese del XV secolo.
Si tratta di 12 ballate tradizionali trasposte in lingua italiana da Luciano Noel Winderling ed eseguite per voce e due chitarre : una delle chitarre la riconoscerete perché è quella che accompagna Fabrizio De Andrè nella versione in studio della “Guerra di Piero” (la suona Vittorio Centanaro)
Della ballata del Volontario sono presenti molte varianti, ad esempio “Il disertore” presentato dal gruppo piemontese “Cantovivo” nel loro album “Leva la gamba”
« Signore e signori Vi diamo il benvenuto alla prima di "Viva la Rosa" » con queste parole due anni fa fu presentata al pubblico genovese nel corso delle manifestazioni teatrali dello Stabile di Genova, una serie di canzoni e ballate francesi che abbracciava un arco di tempo compreso fra il milletrecento ed il millesettecento.
Ora le stesse canzoni, tutte in versione italiana, sono inserite in questo 33 giri e proposte ad un più vasto pubblico; immutato è il titolo di "Viva la Rosa" che è una delle dieci canzoni della serie. I due brani che chiudono rispettivamente le due facciate del disco, sono una bourrée di De Visée e "Tre giorni son che Nina" di Pergolesi, trascritti appositamente per due chitarre.
Ma parliamo un po' di queste ballate: con amore sono state ricercate ed elaborate, a volte quando si presentavano incomplete qualcosa veniva aggiunto cercando però sempre di mantenere intatto lo spirito che le animava; con altrettanto amore sono state eseguite.
I temi che in esse sono rappresentati sono quelli dell'amore, della guerra, della solitudine, dell'indifferenza; temi di sempre da che mondo è mondo anche se purtroppo è cambiato il modo di esprimerle, sentimenti che fanno e faranno sempre parte della vita di ognuno di noi e anche se oggi sono un po' nascosti sono però più che mai attuali. L'uomo di ieri e di oggi, canzoni antiche, ma nuove quindi, ancora intatte nella loro freschezza sia che derivino da un'origine prettamente popolare sia da una fonte più nobile nate all'ombra dei castelli medioevali.
La musica per fortuna non fa differenza di classe. E' nella genuinità, nella semplicità dei testi, nella originalità musicale di queste ballate che noi abbiamo creduto; parole che, senza fare alcuna polemica, vogliono veramente dire qualcosa e nella maniera più poetica di sempre; temi musicali già completi di per se stessi solo ripresi e restaurati pazientemente, con il timore quasi di rovinarli. Per quel che di nuovo queste canzoni vi possono dare, per quel che di cambiato c'è nel gusto comune, abbiamo realizzato questo disco.