Pour out your light, O stars, and do not hold
Your loveliest shining from earth's outworn shell -
Pure and cold your radiance - pure and cold
My dead friend's face as well.
Your loveliest shining from earth's outworn shell -
Pure and cold your radiance - pure and cold
My dead friend's face as well.
envoyé par Bernart Bartleby - 12/9/2014 - 09:02
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Versi di Ivor Gurney, nella raccolta “Severn and Somme” pubblicata nel 1917
Musica per voce e pianoforte di John Jeffreys (1927-2010), importante compositore inglese.
“Severn and Somme” è la prima raccolta di Ivor Gurney, che proprio nelle trincee della Somme, in Piccardia (ma con il cuore al fiume Severn della sua natale Gloucester), si scoprì poeta. Nell’aprile del 1917 venne ferito ma poi fu rimandato in prima linea dove continuò a comporre febbrilmente. Nel settembre successivo, quando “Severn and Somme” era stata completata e Gurney aveva già trovato un editore, il poeta-soldato fu vittima di un attacco col gas e rimase per lungo tempo ricoverato ad Edimburgo. La sua salute mentale, già provata da un periodo di depressione subìto in giovinezza, fu definitivamente compromessa e negli anni successivi Ivor Gurney entrò e uscì continuamente dagli ospedali psichiatrici.
Morì il 26 dicembre del 1937 “so sane in his insanity”, come disse la sua carissima amica Marion Scott, anche lei poetessa e musicista.
In questa poesia il nitore della notte stellata è accostato, nella sua purezza e freddezza, al viso del compagno ucciso che giace accanto a lui…