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Salonika

anonyme
Langue: anglais


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(Mick Harvey & Christopher Richard Barker)
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(The Dubliners)
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(Eric Bogle)


[1916-18]
Canzone di anonimo autore irlandese risalente alla Grande Guerra.
Interpretata – per quel che ho potuto capire – dal duo Foster & Allen nei primi anni 80 e in seguito anche dai Dubliners.
Testo trovato sull’indispensabile Mudcat Café

The Dubliners – “25 Years Celebration”, 1987

Una canzone da uno dei tanti teatri di guerra nel corso del primo conflitto mondiale, quello che in Grecia vide le forze anglo-francesi impegnate duramente e per tre anni, dalla fine del 1915 fino all’armistizio del 1918, contro quelle bulgare alleate della Germania. Le battaglie furono molte e cruente, soprattutto quella di Doiran, in Macedonia, che venne combattuta solo qualche giorno prima della pace (18-19 settembre 1918) e dove trovarono inutilmente la morte quasi 8.000 soldati inglesi e greci e quasi 3.000 bulgari…

Cimitero di guerra inglese a Polykastro, vicino al lago di Doiran, Macedonia.
Cimitero di guerra inglese a Polykastro, vicino al lago di Doiran, Macedonia.


La canzone è una sorta di invettiva della moglie di un fuciliere irlandese di stanza a Salonicco contro quella di qualcuno che ha avuto invece la fortuna di rimanersene a casa, forse la moglie di un “bobby”, un poliziotto… In ogni caso, se la moglie del soldato rinfaccia all’altra di avere un marito imboscato, tuttavia se la prende soprattutto con la guerra, che forse gli restituirà un marito morto o invalido, e con il governo britannico, che per finanziarla ha strangolato i poveracci con sempre nuove tasse… Il brano termina con l’invito a non sposare un soldato di Sua Maestà, ma un patriota, un “Sinn Féinner”, un militante repubblicano…
Me husband's in Salonika, I wonder if he's dead
I wonder if he knows he's got a kid with a foxy head
So right away, so right away,
So right away Salonika, right away me soldier boy

Now when the war is over, what will the slackers do
They'll be all around the soldiers for the loan of a bob or two
So right away, so right away,
So right away Salonika, right away me soldier boy

Now when the war is over, what will the soldiers do
They'll be walking around on a leg and a half
And the slackers they'll have two
So right away, so right away,
So right away Salonika, right away me soldier boy

They taxed our pound of butter; they taxed our half-penny bun,
But still with all their taxes they can't beat the bloody Hun
So right away, so right away,
So right away Salonika, right away me soldier boy

They taxed the Coliseum; they taxed St. Mary's Hall
Why don't they tax the Bobbies with their backs against the wall
So right away, so right away,
So right away Salonika, right away me soldier boy

Now when the war is over, what will the slackers do
For every kid in America in there will be two
So right away, so right away,
So right away Salonika, right away me soldier boy

Never marry a soldier, a sailor or a marine
But marry a young Sinn Feinner with his orange, white and green
So right away, so right away,
So right away Salonika, right away me soldier boy

envoyé par Bernart Bartleby - 6/8/2014 - 15:38




Langue: anglais

La versione dei Dubliners trovata su YouTube

“Irish Folk Song of World War I. The Greek port of Salonika (Thessaloniki) came to prominence in 1915 when it was used to mount and supply the Gallipoli expeditionary force. The song probably originated in Cork, Ireland, but became known in the British Army (many of whose members were in any case Irish, especially during the First World War). The verse mentioning Sinn Fein was no doubt a later addition. Salonika, in common with other World War I landmarks, would have been well-known in the poorer parts of Cork City at the time, as many of the men were forced for economic reasons to enlist. This is an anti-recruiting song and the terms 'soldiers' and 'slackers' are used for those who enlisted and those who stayed at home. While the soldiers were away their wives received what was known as separation pay. These women were known as 'Separas' and were very much despised by the other women. Most of the verses of this song were collected from Mrs. Ronayne, grandmother of Mick Murphy of Stoker's Lodge.”
Notes from Jimmy Crowley, “The Boys of Fair Hill”.
SALONIKA

Oh me husband's in Salonika
And I wonder if he's dead
And I wonder if he knows he has a kid
With a foxy head

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

When the war is over
What will the slackers do?
They'll be all around the soldiers
For to loan 'em a bob or two . . .

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

And when the war is over
What will the soldier's do?
They'll be walking around with a leg and a half
And the slackers
They'll have two

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

They tax'd a pound of butter
And they tax'd the ha'penny bun.
And still with all their taxin'
They can't bate the bloody hun!

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

They tax'd the colloseum
And they tax'd St. Mary's Hall!
Why don't they tax the bobbies,
With their backs against the wall?

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

When the war is over
What will the slackers do?
For every kid in America
In Cork there will be two!

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

They takes us out to blarney
And they lays us on the grass…
They puts us in the family way
Then they leaves us on our arse!

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

There's no lino in the parlour
And in the kitchen too.
And a lovely glass-backed chiffonier
That we got from Dickie Drew

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

Oh never marry a soldier
A sailor, or a marine
And keep your eye on that Sinn Fein boy
With his yellow, white, and green!

So right away, so right away
So right away Salonika
Right away, me soldier boy

So right away Salonika
Right away, me soldier boy!

envoyé par Bernart Bartleby - 6/8/2014 - 15:46




Langue: italien

Traduzione italiana di Cattia Salto
da Terre celtiche

Una canzone contro la guerra proveniente da Cork (Irlanda) ai tempi della prima guerra mondiale e di autore anonimo. Salonicco è in pratica il porto di Atene, all’epoca diventato il porto di sbarco per le truppe anglo-francesi che combattevano a Gallipoli. Come in tante altre canzoni anti-reclutamento chi si lamenta è la moglie di un soldato arruolatosi per combattere nella guerra che rinfaccia, probabilmente alla sua vicina, di avere un marito “imboscato” ossia un “fannullone” che è rimasto a casa: il suo se non è morto, molto probabilmente ritornerà a casa mutilato, più che altro però, la donna se la prende con il governo inglese che, per finanziare la guerra, ha imposto nuove tasse. La donna termina con l’esortazione a non sposare un soldato di sua Maestà, ma un patriota, ovvero un “Sinn Féinner”, che se proprio deve lottare che almeno la faccia per la repubblica d’Irlanda! Un’altra interpretazione vede il lamento come un battibecco tra due donne, la prima moglie di un irlandese “pro” repubblica irlandese, l’altra di un irlandese o inglese “pro” unione con l’Inghilterra.
SALONICCO

Mio marito è a Salonicco e mi chiedo se sia morto,
mi chiedo se sappia che ha un figlio con la testa rossa (1)
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

Quando la guerra finirà cosa faranno i fannulloni?
Saranno tutti intorno ai soldati per chiedere in prestito dei soldi.
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

E quando la guerra sarà finita che cosa faranno i soldati?
Andranno in giro con una gamba e mezzo
e i fannulloni ne avranno due.
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

Ci tassano la libbra di burro e il panino da mezzo penny
eppure con tutte le loro tasse, non riescono a battere il sanguinario crucco.
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

Tassano il Teatro d’opera (2) e il St. Mary’s Hall
perché non tassano i poliziotti con le spalle contro il muro?
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

Quando la guerra sarà finita cosa faranno i fannulloni?
Per ogni bambino in America a Cork ce ne saranno due!
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

Ci riempiono di chiacchiere e ci stendono sull’erba
ci instradano nella famiglia, e poi ci lasciano senza il becco di un quattrino.
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

C’è linoleum nel salotto e anche in cucina
e una bella cassettiera con l’alzata in vetro che abbiamo preso da Dickie Drew.
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino

Non sposare mai un soldato un marinaio o un marine e
tieni d’occhio quel ragazzo feniano con il suo giallo, bianco e verde!
Così andiamo su andiamo
a Salonicco andiamo mio soldatino
(1) letteralmente “Testa di volpe” ma si riferisce al colore di capelli; si presume che il marito non avesse i capelli rossi

(2) Coliseum è un tipico nome per il teatro d’opera, famoso ad esempio il London Coliseum. A Cork il Coliseu si trovava in King Street. Il Mary’s Hall, era un music hall costruito in St. Mary’s Road

22/4/2018 - 23:26




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