Noi siamo le viole del Carso
siamo pallide
ma abbiamo tanto profumo!
Se tu credevi
non vi fossero fiori sul Carso
illuso ti sei!
Siamo così numerose!
Cresciamo innumeri
dietro l’orrida pietra
sul margine della trincea.
É strano davvero se qualcuno ci coglie
di solito nessuno ci vede.
Tra cento di noi
qualcuna rallegra qualcuno
e giunge lontano lontano inattesa
alla dolce signora
dell’uomo che
chiude le pallide labbra su lei.
Poiché una sola
raggiunge il miracolo
non vale la pena di vivere in cento?
Oh sì!
Noi crediamo di sì!
Noi siamo le viole del Carso
siamo pallide
ma abbiamo tanto profumo!
siamo pallide
ma abbiamo tanto profumo!
Se tu credevi
non vi fossero fiori sul Carso
illuso ti sei!
Siamo così numerose!
Cresciamo innumeri
dietro l’orrida pietra
sul margine della trincea.
É strano davvero se qualcuno ci coglie
di solito nessuno ci vede.
Tra cento di noi
qualcuna rallegra qualcuno
e giunge lontano lontano inattesa
alla dolce signora
dell’uomo che
chiude le pallide labbra su lei.
Poiché una sola
raggiunge il miracolo
non vale la pena di vivere in cento?
Oh sì!
Noi crediamo di sì!
Noi siamo le viole del Carso
siamo pallide
ma abbiamo tanto profumo!
Contributed by Bernart Bartleby - 2014/7/24 - 20:22
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Parole e musica di E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta (Napoli, 1884-1961).
I testi di questa e di altre canzoni del maestro napoletano nel 1922 verrano incluse - “Leggenda del Piave” compresa - in un volume d’impronta marcatamente patriottarda intitolato “Il Libro Grigio-Verde”... E bisogna pure aggiungere che il prolifico E. A. Mario fu amato assai durante il fascismo: per esempio, nel 1936 al Gran Teatro la Fenice a Venezia si tenne un grande concerto durante il quale vennero cantate molte sue canzoni di celebrazione del fascismo e della guerra coloniale...
Resta il fatto che “Viole del Carso” di patriottico non ha nulla e credo che possa bene essere accolta nel percorso delle “Canzoni d’amore contro la guerra”, così come a suo tempo fu accolta Le rose rosse, scritta sempre da E. A. Mario e interpretata da Carlo Buti.