“When Adam delv'd, and Eve span,
Who was then the gentleman?”
Wretched is the infant's lot,
Born within the straw-roof'd cot!
Be he generous, wise, or brave,
He must only be a slave.
Long, long labour, little rest,
Still to toil to be oppress'd;
Drain'd by taxes of his store,
Punish'd next for being poor;
This is the poor wretch's lot,
Born within the straw-roof'd cot.
While the peasant works— to sleep;
What the peasant sows— to reap;
On the couch of ease to lie,
Rioting in revelry;
Be he villain, be he fool,
Still to hold despotic rule,
Trampling on his slaves with scorn;
This is to be nobly born.
“When Adam delv'd, and Eve span,
Who was then the gentleman?”
Who was then the gentleman?”
Wretched is the infant's lot,
Born within the straw-roof'd cot!
Be he generous, wise, or brave,
He must only be a slave.
Long, long labour, little rest,
Still to toil to be oppress'd;
Drain'd by taxes of his store,
Punish'd next for being poor;
This is the poor wretch's lot,
Born within the straw-roof'd cot.
While the peasant works— to sleep;
What the peasant sows— to reap;
On the couch of ease to lie,
Rioting in revelry;
Be he villain, be he fool,
Still to hold despotic rule,
Trampling on his slaves with scorn;
This is to be nobly born.
“When Adam delv'd, and Eve span,
Who was then the gentleman?”
envoyé par Bernart Bartleby - 17/5/2014 - 07:40
"When Adam delved and Eve span, who was then the gentleman? From the beginning all men by nature were created alike, and our bondage or servitude came in by the unjust oppression of naughty men. For if God would have had any bondmen from the beginning, he would have appointed who should be bond, and who free. And therefore I exhort you to consider that now the time is come, appointed to us by God, in which ye may (if ye will) cast off the yoke of bondage, and recover liberty."
"Quando Adamo zappava ed Eva filava, chi allora era il signore? Fin dall'inizio tutti gli uomini per natura sono stati creati uguali, e la nostra schiavitù o servitù discendono dalla ingiusta oppressione di uomini cattivi. Perché se Dio avesse voluto dei servi, fin dal principio avrebbe dovuto indicare chi è libero e chi non lo è. E quindi vi esorto a considerare che ormai è giunto il momento, voluto da Dio, in cui voi forse (se ne sarete capaci) getterete via il giogo della schiavitù, e ritroverete la libertà."
(priest John Ball, sermon at Blackheath, near Greenwich, June 1381)
Bernart Bartleby - 17/5/2014 - 09:56
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Canzone che apre l’Atto II di quest’opera intitolata dallo scrittore romantico Robert Southey al fabbro ribelle Wat Tyler, ucciso a tradimento dai tirapiedi di re Riccardo II nel 1381.
Il verso introduttivo, ripetuto in chiusura, è attribuito a John Ball (1338-1381), un “lollard”, un prete che predicava la riforma della Chiesa e della società feudale.
John Ball era un prete o, meglio, un predicatore, seguace di John Wycliffe (1320-1384), un filosofo e teologo precursore della Riforma protestante, uno bollato come eretico, che batteva molto sui principi di eguaglianza sociale e che entrò in rotta di collisione sia con la Chiesa che con il re di allora, Edoardo III. E così accadde pure al suo allievo: John Ball fu più volte incarcerato e quindi scomunicato dall’Arcivescovo di Canterbury. Quando nel 1381 Wat Tyler e i suoi contadini si ribellarono in armi contro i nobili feudatari e le tasse insopportabili (trucidando per primo il perfido porporato), John Ball benedisse quel piccolo esercito arrigandolo con un interrogativo retorico di grande dirompenza: “Quando Adamo coltivava i campi ed Eva filava, chi era allora il nobile?”. Inutile dire che quando Wat Tyler fu ucciso a tradimento e la rivolta si spense, John Ball - insieme a tanti altri - fu vittima della reazione: catturato e rinchiuso a Coventry, fu processato, condannato a morte, impiccato e squartato - come si usava carinamente all’epoca - a St Albans, a nord di Londra, alla presenza di re Riccardo II. La sua testa fu poi esposta a London Bridge, conficcata su di un palo.