Dolce amore, chi ti offende?
Chi non sa il mio baciare
il nastro chiaro della tua bocca,
limpido, quando ci conoscemmo
sotto l'albero bianco di Natale,
Piazza colma delle arance:
il tuo sorridere nella vetrina
dei regali, il tuo mangiare
un pezzo d'aria per darmene un poco,
il tuo fissarti sulle labbra
che restarci appiccicato...
Chi ti punge porta lo spino
acre e freddo dell'invidia:
non ha giornate, non ha pensieri,
non ha inverno, non ha stagioni.
Per te estate è come dire:
"In autunno sono andato con i grappoli, con le uve,
con le foglie, con la vendemmia..."
Non sono preparato!
Mi fermo più volte a guardarti
coi miei occhi di ragazzo invecchiato.
Valery... Valery!
Valery, i tuoi occhiali alla Minnelli,
il rimmel t'è riuscito
sui tuoi occhi di quindicenne.
Sei un tipo molto allegro!
Sai che d'inverno si vive bene
come di primavera?
La bidella ti fa ripetere
una lezione troppo antica:
mi piace di più lavare i piatti,
spolverare, fare i letti,
poi starmene in disparte
come vera principessa
prigioniera del suo film
che aspetta all'angolo con Marleen...
Hai le borse sotto gli occhi tuoi di Liz Taylor,
e suoni Schubèrt.
Valery, la solitudine
ha le ore troppo corte:
noi saremo catturati,
tra poco, dal dio crudele
che alza i cieli per sapere se i ragazzi
hanno scippato la femme nella salumeria
o sognano di arricchirsi
sfuggendo alla loro età da quattro soldi:
Sì, sì, proprio così!
Valery, la tua giornata a Napoli, la tua sera,
Valery, il tuo playback, Valery,
la tua vittoria, Valery...
Sei un ragazzo molto in gamba!
Sai che d'inverno si vive bene...
Valery... Valery!
Chi non sa il mio baciare
il nastro chiaro della tua bocca,
limpido, quando ci conoscemmo
sotto l'albero bianco di Natale,
Piazza colma delle arance:
il tuo sorridere nella vetrina
dei regali, il tuo mangiare
un pezzo d'aria per darmene un poco,
il tuo fissarti sulle labbra
che restarci appiccicato...
Chi ti punge porta lo spino
acre e freddo dell'invidia:
non ha giornate, non ha pensieri,
non ha inverno, non ha stagioni.
Per te estate è come dire:
"In autunno sono andato con i grappoli, con le uve,
con le foglie, con la vendemmia..."
Non sono preparato!
Mi fermo più volte a guardarti
coi miei occhi di ragazzo invecchiato.
Valery... Valery!
Valery, i tuoi occhiali alla Minnelli,
il rimmel t'è riuscito
sui tuoi occhi di quindicenne.
Sei un tipo molto allegro!
Sai che d'inverno si vive bene
come di primavera?
La bidella ti fa ripetere
una lezione troppo antica:
mi piace di più lavare i piatti,
spolverare, fare i letti,
poi starmene in disparte
come vera principessa
prigioniera del suo film
che aspetta all'angolo con Marleen...
Hai le borse sotto gli occhi tuoi di Liz Taylor,
e suoni Schubèrt.
Valery, la solitudine
ha le ore troppo corte:
noi saremo catturati,
tra poco, dal dio crudele
che alza i cieli per sapere se i ragazzi
hanno scippato la femme nella salumeria
o sognano di arricchirsi
sfuggendo alla loro età da quattro soldi:
Sì, sì, proprio così!
Valery, la tua giornata a Napoli, la tua sera,
Valery, il tuo playback, Valery,
la tua vittoria, Valery...
Sei un ragazzo molto in gamba!
Sai che d'inverno si vive bene...
Valery... Valery!
Contributed by Riccardo Venturi - 2014/3/24 - 16:09
E' MORTO ALFREDO COHEN
Pubblicato oggi, 3 dicembre 2014, su Facebook: Ciao Alfredo!
Ci hanno comunicato ieri mattina che è morto a Tunisi per cause naturali Alfredo D'Aloisio, conosciuto come Alfredo Cohen. Aveva 72 anni e da quasi un paio di decenni aveva preso le distanze dal suo passato politico ed artistico, e non voleva più essere coinvolto in nulla. Noi non possiamo dimenticare che fu tra i fondatori torinesi del Fuori!, ed insieme all'attivismo politico fu poeta, scrittore, cantautore, attore.
Con calma proverò a scriverne un profilo biografico, almeno per ricordare i tratti essenziali della sua vita e della sua attività, che per la storia del Fuori! e del primo teatro politico omosessuale (lui ne fu il fondatore in Italia già all'inizio degli anni 70) sono stati molto significativi. Qui ricordo solo il suo disco "Come barchette dentro a un tram" del 1977, realizzato con la collaborazione di Battiato e Pio. Insieme a loro qualche anno dopo realizzo anche il singolo "Valery", che fu poi trasformato dagli stessi autori nella "Alexander Platz" cantata da Milva. Credo che entrambi i dischi verso la fine degli anni 90 furono incisi su CD dalla M.P.Records, ma non so se siano ancora rintracciabili.
Lo vogliamo ricordare con grande affetto, insieme a tutte e tutti coloro che lo conobbero, che lo stimarono e che lo amarono. - Enzo Cucco
Pubblicato oggi, 3 dicembre 2014, su Facebook: Ciao Alfredo!
Ci hanno comunicato ieri mattina che è morto a Tunisi per cause naturali Alfredo D'Aloisio, conosciuto come Alfredo Cohen. Aveva 72 anni e da quasi un paio di decenni aveva preso le distanze dal suo passato politico ed artistico, e non voleva più essere coinvolto in nulla. Noi non possiamo dimenticare che fu tra i fondatori torinesi del Fuori!, ed insieme all'attivismo politico fu poeta, scrittore, cantautore, attore.
Con calma proverò a scriverne un profilo biografico, almeno per ricordare i tratti essenziali della sua vita e della sua attività, che per la storia del Fuori! e del primo teatro politico omosessuale (lui ne fu il fondatore in Italia già all'inizio degli anni 70) sono stati molto significativi. Qui ricordo solo il suo disco "Come barchette dentro a un tram" del 1977, realizzato con la collaborazione di Battiato e Pio. Insieme a loro qualche anno dopo realizzo anche il singolo "Valery", che fu poi trasformato dagli stessi autori nella "Alexander Platz" cantata da Milva. Credo che entrambi i dischi verso la fine degli anni 90 furono incisi su CD dalla M.P.Records, ma non so se siano ancora rintracciabili.
Lo vogliamo ricordare con grande affetto, insieme a tutte e tutti coloro che lo conobbero, che lo stimarono e che lo amarono. - Enzo Cucco
CCG/AWS Staff - 2015/1/10 - 01:04
Chissà poi perché, a suo tempo, la avevo messa tra gli "Extra" questa canzone. E, difatti, oggi ce la tolgo e la riporto al suo autore, al grande Alfredo Cohen. Come si dice in altri ambiti, "un atto dovuto".
Riccardo Venturi - 2018/1/22 - 06:01
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Testo di Alfredo Cohen
Musica di Franco Battiato e Giusto Pio
(con interventi di Alfredo Cohen)
Pubblicato su 45 giri IT stereo ZBT 7149 (1979)
Poi nella ristampa di "Come barchette dentro un tram"
(Bonus track)
La breve attività cantautorale di Alfredo Cohen terminò nel 1979 con due canzoni scritte assieme a Franco Battiato e Giusto Pio; una delle due è Roma e l'altra è questa stupefacente Valery. Aveva pubblicato due anni prima, sempre con la collaborazione di Battiato che, forse in questo unico caso, si era dato disinteressatamente una connotazione autenticamente “militante”, uno degli album più belli e sotterranei della canzone d'autore italiana, Come barchette dentro un tram; cabarettista e attore, Alfredo Cohen tornò poi alla sua attività originaria. Un personaggio assolutamente unico: gay dichiarato in un'epoca, gli anni '70, in cui neppure con tutte le liberazioni in corso dichiararsi omosessuali era indolore, lui lo faceva con tonnellate di ironia, di aggressività agrodolce, di parole chiarissime. Quando decise di cantare, scrisse dei testi dove tutte queste componenti si amalgamavano in un mélange che non è più riuscito assolutamente a nessuno, unite ad un vocione bello e virile che, volendo, aggiungeva al tutto ancor più ironia (e Alfredo Cohen era anche un giovane di notevole bellezza). Nel 1979, si dice, a Bologna conobbe una giovanissima transessuale: Valérie Taccarelli, che sarebbe stata fondatrice e animatrice del Cassero, il celebre LGBT Center costantemente sotto gli strali della magistratura, nonché attuale esponente del MIT (Movimento Identità Transessuale). Le scrisse questa canzone d'amore, e non solo d'amore. A rigore, come tutte le canzoni di Alfredo Cohen, non può essere definita agevolmente. Alfredo Cohen era un militante rivoluzionario che lottava con le sue armi contro le discriminazioni e le repressioni di genere; qualcosa che, volendo, da quegli anni ha subito addirittura un regresso. Il fatto che una canzone del genere sia dedicata a una pur giovanissima Valérie Taccarelli (leggere la sua intervista) ha un suo significato ben preciso.
Chi la ascolterà per la prima volta, può essere che si stupisca di sentire la musica di una canzone famosa: Alexanderplatz, cantata da Milva. La musica, scritta da Battiato e Giusto Pio, è quella; solo che, in origine e con la collaborazione dello stesso Alfredo Cohen (unico autore del testo), doveva essere esclusivamente per questa canzone. E' la stessa musica, ma senza nessun ritornello e con un testo dalla metrica preziosa, libera, piena di enjambements; musica ritmata, che fa un effetto molto, molto diverso dal quadretto tipicamente battiatesco di Alexanderplatz; come il giorno e la notte, verrebbe da dire. Non ci sono i gorgheggi della “pantera di Goro”, ma la voce ferma e caldissima di Alfredo Cohen. In Alexanderplatz, peraltro, trasmigrò anche una parte del testo; cosicché molti, quando leggono che questa canzone è di “Battiato-Pio-Cohen” pensano che ci abbia messo le mani Leonard Cohen. E' un vero peccato che un capolavoro come Valery sia stato relegato a “versione originale” o “prima versione” di una canzone come “Alexanderplatz”; ma ogni canzone ha il suo destino. Peraltro Alfredo Cohen, con squisita nonchalance, interpretò anche “Alexanderplatz” in una rara versione assieme proprio a Milva. A noialtri, però, piace un po' intervenirci sopra, questo famoso destino; da qui la presente pagina. Di Alfredo Cohen, poi, avremo ancora a parlare non poco; intanto consiglio a chi si imbatta in queste righe di ascoltarsi bene la canzone e, perché no, di rimetterla in circolo. [RV]