Где вы теперь в Париже иль Баку?
Быть может быть в равнинах Аргентины
В Европу грузите маис или муку.
Видали вас средь публики кабацкой,
Видали где-то с брынзой за блузой,
Быть может быть на лестницах голландских
С семитами с селёдкой и халвой.
Пооткрывали где-то рестораны,
Придумали какой-то аппарат,
Носили с голода газетные рекламы
И жён своих сдавали на прокат.
Мой брат в Иркутске сторожем в больнице,
Отец в Гренландии в артели рыбаком,
Сестра газетчицей уж больше года в Ницце,
А дядя в Венгрии, но толка нету в том.
Сердце истомилось, истаскалось,
Душа в Россию ищет троп...
"Как хороши, как свежи были б розы
Моей страной мне брошенные в гроб..."
Contributed by Bernart Bartleby - 2014/3/4 - 10:26
Où êtes-vous donc, à Gallipoli ou Athènes?
Peut-être maintenant à Paris ou à Bakou?
Peut-être dans les plaines d’Argentine
Chargeant pour l’Europe de la farine de maïs?
On vous a vu au milieu d’un public de cabaret
Où quelque part avec de la brinza et de la busa
Peut-être êtes-vous sur une escalier de Galata
Avec des Sémites, du hareng et du halva.
Nous avons ouvert des restaurants par ci par là
Inventé un espèce de mécanique de faim
On a porté sur les dos des panneaux publicitaires
Et loué nos femmes à d’autres.
Mon fréres a Irkoutsk est gardien dans un hôpital
Mon père en Hollande est dans un artel del pécheurs
Ma soeur vend des journaux à Nice, depuis plus d’un an
Et l’oncle en Hongrie coup du bois.
Mon coeur est las et fatigué
Mon âme cherche le chemin de la Russie
Comme seraient belles et fraîches les roses
Que mon pays jetterait sur mon cercueil…
- Bakou, Baku: capitale dell’Azerbaigian, repubblica del Caucaso;
- Brinza, Bryndza: formaggio fresco di latte di pecora, tipico di Romania, Polonia, Slovacchia, Ucraina e parte della Moravia.
- Busa, busát: credo che il riferimento sia al pesce carpa, così si dice in ungherese…
- Galata: quartiere d’Istanbul, Turchia;
- Hareng, ossia l’aringa (“Clupea harengus”);
- halva (o halwa, halvah, halava, helva, halawa, in ebraico חלבה e in greco Χαλβάς) deriva dell'ebraico antico e significa dolce. Indica moltissime varietà di dolci a base di semola o di sesamo tipici di India, Pakistan e Persia, ma anche Grecia, Israele e Medio Oriente, Balcani, Ucraina e Polonia…
- Irkoutsk: Irkutsk, città della Siberia centrale.
Contributed by Bernart Bartleby - 2014/3/4 - 10:29
Comunque, la prossima volta che ti vedo usare trascrizioni "franciose" per i nomi, sappi che incomincio a chiamarti Bernadette Bartlebeau. Sei avvertito, e conosci la mia glaciale spietatezza di admin carognesco. Anche se, a tua parziale discolpa, va detto che le trascrizioni, anche quelle "scientifiche", sono solo grafematiche e non corrispondono una beata sega alla vera pronuncia. Il nostro autore, ad esempio, si pronuncia /ɘl'oʃa dɘmitr'ivɘtʃ/. Saluti.
Riccardo Venturi - 2014/3/4 - 15:03
Bernardo Bartelbaio - 2014/3/4 - 15:20
Riccardo Venturi - 2014/3/4 - 15:35
Que sòc, ès Bernarda Sobiròs - 2014/3/4 - 15:47
E la traduzione francese è molto "sui generis", credo, perché in caso della parola "блузa", parlerei piuttosto di una camicia, che di una carpa ; D
krzyś - 2014/3/4 - 16:40
(Certo che qui, con la Bernarda Sobiròs, fra un po' si finisce alle battutacce da caserma... )
Риккардо Вентури - 2014/3/4 - 17:19
Comunque ne approfitto per dire che il formaggio in questione, quello che in rumeno si chiama brânză (e che in Romania, peraltro, è il termine generico per "formaggio"), ha una parola che probabilmente è una delle rarissime e antichissime sopravvivenze della lingua dei Daci.
Riccardo Venturi - 2014/3/4 - 17:36
Alla maniera dei antichi Daci della cosca crimea...uahhhh, ha, ha
krzyś - 2014/3/4 - 18:22
Santa Bernarda Sobirova della Bua (molto mortificata) - 2014/3/4 - 18:53
Gian Piero Testa - 2014/3/4 - 20:04
le texte français doit avoir été écrit soit par un martien qui aurait trop bu, soit par un automate...
En l'occurrence, je pencherais pour le premier...
Entendons-nous bien je ne me prononce absolument pas sur le contenu et encore moins sur des notions d'ichtyologie élémentaire et moins encore, sur les liaisons scabreuses que certaines personnes ont pu avoir dans des grottes pyrénéennes...
Cordial
Lucien Lane
Lucien Lane - 2014/3/4 - 21:20
Ma ora che ci penso, ci saranno canzoni sulla guerra di Crimea, quella del 1855...??
Riccardo Venturi - 2014/3/5 - 00:25
Riccardo Venturi - 2014/3/5 - 00:33
Krzysztof Wrona - 2014/3/5 - 00:57
Riccardo Venturi - 2014/3/5 - 09:36
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Parole e musica di Алëша Димитриевич / Alëša Dimitrievič (1913-1986), forse il più grande cantante e performer romaní di origine russa mai esistito.
La sua biografia e la sua opera sono un inno al nomadismo, un romanzo di continua emigrazione e un cantico d’amore alla musica.
Non so esattamente l’anno in cui Aliocha Dimitrievitch compose questa sua canzone-manifesto… Pare che il primo disco da lui inciso fosse addirittura datato 1937, ma è andato perduto… Trovo comunque questo tango in un suo disco del 1976, intitolato semplicemente “Aliocha Dimitrievitch” e poi in una collezione postuma in due CD del 1996 intitolata proprio “Эмигрантское танго / Emigrate Tango”.
Nato nel sud-est russo, quasi al confine con la Cina, Alëša era il quarto figlio di una famiglia zingara di musicisti e danzatori itineranti. Alla fine della guerra civile, sul principio degli anni 20, i Dimitrievič abbandonarono la Russia e peregrinarono tra Hong Kong, Giava, Sumatra, Ceylon, Birmania e India, raggiungendo più tardi la Spagna – dove il “clan” di musicisti cominciò la propria ascesa artistica - e stabilendosi infine a Parigi, dove Alëša e la sorella Valia si esibivano in seguitissimi concerti in famosi locali tipici russi come i ristoranti Hermitage, Scheherazade e Rasputin. Dopo un lungo soggiorno in Argentina, dove pure si conquistò una meritata fama, Aliocha tornò nuovamente a Parigi.
Nel 1967 incise un album con il celebre attore americano di origine russa Yuliy Borisovich Briner, ossia Yul Brynner (ebbene sì, quello de “I Dieci Comandamenti”, “Anastasia”, “I fratelli Karamazov”, “I magnifici sette”, “Viva Villa!” e “Il mondo dei robot”).
A metà degli ani 70 fu Vladimir Vysotskij a voler incidere un disco con lui, ma il progetto non andò in porto anche per la prematura scomparsa del grande cantautore russo, nel 1980. A metà degli anni 80 Alëša Dimitrievič fece un’ultima trionfante tournée negli USA. Si spense a Parigi il 21 gennaio 1986. E’ sepolto nel cimitero russo di Sainte-Geneviève-des-Bois, Île-de-France.