Primo passo: Paura
Ed ora, ti tremano le mani
Eppure sei il migliore nel condurre gli aeroplani,
E se stavolta questi ordini ti sembrano un po’ strani
Beh, non preoccuparti di sotto ci sono solo cani
E poi non sai, tu cos’hai di sotto non lo sai
A quei bonsai farai ciò che hanno fatto alle Hawaii
Quei banzai ti tempestano le testa,
Ancora quell’immagine funesta
La vendetta sarà onesta!
E vola! Il cielo apre a te le sue porte, vola!
Tu non sei responsabile di morte, ma
Viola è il tuo pugno,
Stai stringendo troppo forte: è l’Enola!
Farai tutto questo senza accorgertene, ora ..
E’ il momento di pigiare quel bottone,
Sparirà la tua paura quando vedrai l’esplosione,
adesso calma! Arma quella bomba,
sgombra il cervello, a terra giace la tua ombra!
Installo! Fallo! Non devi fare altro che sganciarlo!
Fallo! E’ il tuo timore che ti porta a farlo!
Fallo! Ammazza quel bastardo muso giallo!
Fallo! Ammazza quel bastardo muso giallo!
Secondo passo: Rimorso
C’è qualcosa che non va, è tutto il giorno che ti senti strano
Seduto sul divano fissi il vuoto, senti un nodo che ti pesa
Sul pomo d’Adamo e nell’attesa che ti passi
Ti gusti quel leggero gusto amaro …
Dici a te stesso che sei solamente un po’ stressato
Ti convinci che non è niente e domani sarà già passato
Dopo tutto, una giornata storta, capita a chiunque che t’importa
Tanto passa, tanto passa, tanto passa …
E la notte dentro al letto ti rigiri, quando prendi sonno
Tutto ad un tratto non respiri, sussulti di botto
Chiudi gli occhi gli riapri, sudi freddo …
I tuoi pensieri adesso sono muti, poi la vedi!
In piedi accanto al mobile, una figura che ti fissa immobile,
Ancora non ci credi è impassibile, senza espressione, è impassibile!
Sarà la pressione, ti sembra impossibile,
Chiudi gli occhi ti blocchi un istante
Nel buio della stanza quella presenza è ancora più inquietante
Ti assale l’ansia cerchi di farti forza, ma quando riapri gli occhi
Quell’immagine è scomparsa
Ti alzi dal letto lentamente, ti asciughi il sudore dalla fronte
Ti pulsano le tempie la pressione ti stende stranamente
Questo sogno ricorrente ultimamente è sempre più frequente
Vai in bagno per bagnarti il viso all’improvviso senti
Una voce che ti mormora che il cielo dietro te si è fatto porpora
E sei tu che l’hai deciso, avevi convinzioni in testa
E mo ti gratti quella forfora, senti una fitta al cuore come un morso
Il tuo battito accelera, attraverso lo specchio è lo spettro del rimorso
Che il tuo riflesso genera, fai l’ultimo sforzo e nuovamente,
Nuovamente lui è scomparso …
Ma ti senti ancora scosso, fai un passo ti riprendi e un altro passo
Vuoi tornare a coricarti un terzo passo, non voltarti
C’è quel mostro ad aspettarti, c’è quel volto a tormentarti
Li nascosto è troppo tardi …
E finalmente prendi sonno, ma è un sonno agitato
Un sonno turbato dallo spettro del rimorso …
Terzo passo: Vergogna
Sono tre passi nel delirio, o invece è un solo desiderio
Avere il siero per portare altrove il tuo pensiero
Vorrei ben dire, sì lo so ci hai già provato, congedato
Con l’onore del peccato che il tuo stato ha stabilito
E poi marito di una donna che in realtà tu hai già tradito
Fortunato, tanto fortunato, il fato ti ha premiato
Con un figli inaspettato, la patria che ti ha reso
Adesso un ricco pensionato!
Sei distante, anni luce più distante, niente Oriente
Nella mente della gente che convive il tuo presente!
Non capisco sei evasivo, praticamente schivo
Se ti guardo attentamente per comprenderne il motivo!
Il tuo sguardo mi rimbalza e si allontana
Era strana quella storia che parlava della mina
Proprio a cena conversando con gli amici sulla guerra
Quando hai detto che l’hai fatta coni piedi belli saldi
Sulla terra!
La vergogna, si è solo la vergogna! E’ la gogna che ti segna,
E un immagine dipinta sopra a un quadro del Mantegna
Bagna l’occhio proprio sotto il sopracciglio, il tuo orgoglio
Morirà mentendo un giorno anche a tuo figlio!
Ed ora, ti tremano le mani
Eppure sei il migliore nel condurre gli aeroplani,
E se stavolta questi ordini ti sembrano un po’ strani
Beh, non preoccuparti di sotto ci sono solo cani
E poi non sai, tu cos’hai di sotto non lo sai
A quei bonsai farai ciò che hanno fatto alle Hawaii
Quei banzai ti tempestano le testa,
Ancora quell’immagine funesta
La vendetta sarà onesta!
E vola! Il cielo apre a te le sue porte, vola!
Tu non sei responsabile di morte, ma
Viola è il tuo pugno,
Stai stringendo troppo forte: è l’Enola!
Farai tutto questo senza accorgertene, ora ..
E’ il momento di pigiare quel bottone,
Sparirà la tua paura quando vedrai l’esplosione,
adesso calma! Arma quella bomba,
sgombra il cervello, a terra giace la tua ombra!
Installo! Fallo! Non devi fare altro che sganciarlo!
Fallo! E’ il tuo timore che ti porta a farlo!
Fallo! Ammazza quel bastardo muso giallo!
Fallo! Ammazza quel bastardo muso giallo!
Secondo passo: Rimorso
C’è qualcosa che non va, è tutto il giorno che ti senti strano
Seduto sul divano fissi il vuoto, senti un nodo che ti pesa
Sul pomo d’Adamo e nell’attesa che ti passi
Ti gusti quel leggero gusto amaro …
Dici a te stesso che sei solamente un po’ stressato
Ti convinci che non è niente e domani sarà già passato
Dopo tutto, una giornata storta, capita a chiunque che t’importa
Tanto passa, tanto passa, tanto passa …
E la notte dentro al letto ti rigiri, quando prendi sonno
Tutto ad un tratto non respiri, sussulti di botto
Chiudi gli occhi gli riapri, sudi freddo …
I tuoi pensieri adesso sono muti, poi la vedi!
In piedi accanto al mobile, una figura che ti fissa immobile,
Ancora non ci credi è impassibile, senza espressione, è impassibile!
Sarà la pressione, ti sembra impossibile,
Chiudi gli occhi ti blocchi un istante
Nel buio della stanza quella presenza è ancora più inquietante
Ti assale l’ansia cerchi di farti forza, ma quando riapri gli occhi
Quell’immagine è scomparsa
Ti alzi dal letto lentamente, ti asciughi il sudore dalla fronte
Ti pulsano le tempie la pressione ti stende stranamente
Questo sogno ricorrente ultimamente è sempre più frequente
Vai in bagno per bagnarti il viso all’improvviso senti
Una voce che ti mormora che il cielo dietro te si è fatto porpora
E sei tu che l’hai deciso, avevi convinzioni in testa
E mo ti gratti quella forfora, senti una fitta al cuore come un morso
Il tuo battito accelera, attraverso lo specchio è lo spettro del rimorso
Che il tuo riflesso genera, fai l’ultimo sforzo e nuovamente,
Nuovamente lui è scomparso …
Ma ti senti ancora scosso, fai un passo ti riprendi e un altro passo
Vuoi tornare a coricarti un terzo passo, non voltarti
C’è quel mostro ad aspettarti, c’è quel volto a tormentarti
Li nascosto è troppo tardi …
E finalmente prendi sonno, ma è un sonno agitato
Un sonno turbato dallo spettro del rimorso …
Terzo passo: Vergogna
Sono tre passi nel delirio, o invece è un solo desiderio
Avere il siero per portare altrove il tuo pensiero
Vorrei ben dire, sì lo so ci hai già provato, congedato
Con l’onore del peccato che il tuo stato ha stabilito
E poi marito di una donna che in realtà tu hai già tradito
Fortunato, tanto fortunato, il fato ti ha premiato
Con un figli inaspettato, la patria che ti ha reso
Adesso un ricco pensionato!
Sei distante, anni luce più distante, niente Oriente
Nella mente della gente che convive il tuo presente!
Non capisco sei evasivo, praticamente schivo
Se ti guardo attentamente per comprenderne il motivo!
Il tuo sguardo mi rimbalza e si allontana
Era strana quella storia che parlava della mina
Proprio a cena conversando con gli amici sulla guerra
Quando hai detto che l’hai fatta coni piedi belli saldi
Sulla terra!
La vergogna, si è solo la vergogna! E’ la gogna che ti segna,
E un immagine dipinta sopra a un quadro del Mantegna
Bagna l’occhio proprio sotto il sopracciglio, il tuo orgoglio
Morirà mentendo un giorno anche a tuo figlio!
envoyé par Giovanni - 16/2/2014 - 07:26
Langue: français
Versione francese di Lapo
Buongiorno a tutti, avevo tradotto tempo fa questa canzone in francese, condivido la versione con voi!
Buongiorno a tutti, avevo tradotto tempo fa questa canzone in francese, condivido la versione con voi!
HISTOIRES EXTRAORDINAIRES
Premier pas : La peur
C’est le moment! Tes mains tremblent, et pourtant tu est le meilleur pilote de l’armée de l’air ! Qu’est-ce qu’il-y-a ? Cette fois les ordres te semblent un peu étranges ? T’inquiète pas ! Là-bas n’il ya que des bêtes ! En plus tu n’est pas obligé à savoir qu’est-ce qu’il-y-à la bas ! A ces petits bonhommes tu rendra le même service qu’ils ont rendu à ton peuple aux Hawaii ! Leur banzaï tourmentent encore ton esprit, en se présentent sous la forme d’une image funeste, ta vengeance sera honnête! Vole ! Les ciels t’ouvrent leur ports, vole ! Ce n’est pas toi à être responsable de leur mort, mais tes poings sont violets, tu serre la cloche trop fort, c’est l’Enola ! Toi, tu accomplira, ta mission sans t’en apercevoir ! Et maintenait, c’est le moment d’appuyer sur ce putain de bouton, ta peur se dissoudra, lorsque tu verra l’explosion ! Calme-toi maintenant, arme cette bombe ! Vide ton cerveau, ton ombre est déjà allongé sur terre ! Charge le canon et vas-y ! Vas-y ! Ta peur te guidera ! Vas-y ! Ne reste que d’appuyer! Vas-y ! Tues ces connards d’hommes jaunes ! Vas-y ! Tues ces connards d’hommes jaunes !
Deuxième pas : Le remord
Quelque chose ne marche pas, c’est depuis que tu t’est reveillé que tu n’est pas bien ! Tu reste allongé sur ton canapé, tes yeux fixent le vide, tu as la gorge nouée, tu attend que ton malaise passe, tu goute l’amer de ta bouche, tu essaye de te convaincre que la cause de ton malaise c’est le stress ; tu te dis que ce n’est pas grave et que demain tu sera mieux ! Tu n’as rien à foutre, toute le monde à des moment de travers, mais tôt ou tard passera, passera, passera …
Et pendant la nuit, tu n’arrête pas de te retourner dans ton lit ! Quand tu est en train de t’endormir, tout à coup tu te sent étouffer, tu sursaute à l’improviste, tu ferme tes yeux, tu les rouvre, tu transpire froide, tu arrête tes pensées, mais voilà ! À coté de ton meuble, une silhouette te fixe, elle est immobile ! Tu n’arrive pas à croire à tes yeux, mais elle est là impassible, tu essaie de donner la faute ta tension, tu n’arrive pas à croire que ça soit possible, tu ferme tes yeux, tu arrête encore un moment tes pensées, mais dans l’obscurité de la pièce, sa présence est encore plus inquiétante ! L’angoisse t’assaille, tu cherche de reprendre les forces, mais quand tu rouvre tes yeux la silhouette est disparue !
Tu te lève, tu nettoie ton front transpiré, tes tempes battent, la tension t’atterrit, c’est bizarre ! Dernièrement ce cauchemar recourent, c’est de plus en plus fréquent ! Tu te dirige vers la salle de bain pour rincer ton visage, et à l’improviste tu entend une voix qui te murmure, que le ciel derrière toi c’est devenue du couleur de la pourpre, et c’est ta faute ! Les certitudes des ton esprit tombent avec les pellicules de ton cuir chevelu, tu sent un coup au cour pénétrant comme une morsure, ton battement du cœur accélère … Là travers le miroir, c’est le spectre du remord généré par ton reflet, encore un effort et de nouveau, de nouveau il est disparu !
Mais tu est encore secoué, tu fais un pas, tu te remet, un autre pas, tu veux retourner dans ton lit, un troisième pas, tourne pas ! Ce monstre t’attend, son visage est prête pour te tourmenter ! il est là caché de quelque part ! Trop tard ! Et finalement tu t’endorme, mais ton sommeil est agité, est troublé par le spectre du remord, remord, remord …
Troisième pas : La honte
Des histoires extraordinaires, pourront-elle jamais réaliser ton seul désir ? Une potion pour transférer allieurs tes pensé ! Je sais bien, c’est toute la vie que tu essaye ! Congédié avec l’honneur du péché comme ton État à voulu. Et après, marié avec une femme que tu avais déjà trahi avant de l’épouser ! Tu as eu de la chance ! Beaucoup de chance ! Le destin t’a récompensé avec un fils inattendu et t’a patrie t’as transformé dans un riche retraité. Tu est loin de toi, à des années lumières de ton esprit, dans les esprits du monde que tu vois maintenant n’il ya pas l’Orient ! Je ne comprend pas tu m’évite, tu me échappe, si j’essaye de regarder dans tes yeux pour comprendre tes raisons ! Hier soir au resto, tu était bizarre, lorsque en parlant avec tes amis à propos de la guerre tu à nommé une bombe, tu n’était pas sincère quand tu à dit que tu à fait la guerre avec conscience en gardent bien tes pieds sur terre ! C’est la honte ! Ce n’est que la honte ! C’est le carcan que te marquera pour tu la vie, c’est une image peinte sur un tableau de Mantegna ! L’œil se mouille, au dessus du sourcil, ton orgueil mourra avec toi, que tu étais capable de mentir même a ton enfant !
Premier pas : La peur
C’est le moment! Tes mains tremblent, et pourtant tu est le meilleur pilote de l’armée de l’air ! Qu’est-ce qu’il-y-a ? Cette fois les ordres te semblent un peu étranges ? T’inquiète pas ! Là-bas n’il ya que des bêtes ! En plus tu n’est pas obligé à savoir qu’est-ce qu’il-y-à la bas ! A ces petits bonhommes tu rendra le même service qu’ils ont rendu à ton peuple aux Hawaii ! Leur banzaï tourmentent encore ton esprit, en se présentent sous la forme d’une image funeste, ta vengeance sera honnête! Vole ! Les ciels t’ouvrent leur ports, vole ! Ce n’est pas toi à être responsable de leur mort, mais tes poings sont violets, tu serre la cloche trop fort, c’est l’Enola ! Toi, tu accomplira, ta mission sans t’en apercevoir ! Et maintenait, c’est le moment d’appuyer sur ce putain de bouton, ta peur se dissoudra, lorsque tu verra l’explosion ! Calme-toi maintenant, arme cette bombe ! Vide ton cerveau, ton ombre est déjà allongé sur terre ! Charge le canon et vas-y ! Vas-y ! Ta peur te guidera ! Vas-y ! Ne reste que d’appuyer! Vas-y ! Tues ces connards d’hommes jaunes ! Vas-y ! Tues ces connards d’hommes jaunes !
Deuxième pas : Le remord
Quelque chose ne marche pas, c’est depuis que tu t’est reveillé que tu n’est pas bien ! Tu reste allongé sur ton canapé, tes yeux fixent le vide, tu as la gorge nouée, tu attend que ton malaise passe, tu goute l’amer de ta bouche, tu essaye de te convaincre que la cause de ton malaise c’est le stress ; tu te dis que ce n’est pas grave et que demain tu sera mieux ! Tu n’as rien à foutre, toute le monde à des moment de travers, mais tôt ou tard passera, passera, passera …
Et pendant la nuit, tu n’arrête pas de te retourner dans ton lit ! Quand tu est en train de t’endormir, tout à coup tu te sent étouffer, tu sursaute à l’improviste, tu ferme tes yeux, tu les rouvre, tu transpire froide, tu arrête tes pensées, mais voilà ! À coté de ton meuble, une silhouette te fixe, elle est immobile ! Tu n’arrive pas à croire à tes yeux, mais elle est là impassible, tu essaie de donner la faute ta tension, tu n’arrive pas à croire que ça soit possible, tu ferme tes yeux, tu arrête encore un moment tes pensées, mais dans l’obscurité de la pièce, sa présence est encore plus inquiétante ! L’angoisse t’assaille, tu cherche de reprendre les forces, mais quand tu rouvre tes yeux la silhouette est disparue !
Tu te lève, tu nettoie ton front transpiré, tes tempes battent, la tension t’atterrit, c’est bizarre ! Dernièrement ce cauchemar recourent, c’est de plus en plus fréquent ! Tu te dirige vers la salle de bain pour rincer ton visage, et à l’improviste tu entend une voix qui te murmure, que le ciel derrière toi c’est devenue du couleur de la pourpre, et c’est ta faute ! Les certitudes des ton esprit tombent avec les pellicules de ton cuir chevelu, tu sent un coup au cour pénétrant comme une morsure, ton battement du cœur accélère … Là travers le miroir, c’est le spectre du remord généré par ton reflet, encore un effort et de nouveau, de nouveau il est disparu !
Mais tu est encore secoué, tu fais un pas, tu te remet, un autre pas, tu veux retourner dans ton lit, un troisième pas, tourne pas ! Ce monstre t’attend, son visage est prête pour te tourmenter ! il est là caché de quelque part ! Trop tard ! Et finalement tu t’endorme, mais ton sommeil est agité, est troublé par le spectre du remord, remord, remord …
Troisième pas : La honte
Des histoires extraordinaires, pourront-elle jamais réaliser ton seul désir ? Une potion pour transférer allieurs tes pensé ! Je sais bien, c’est toute la vie que tu essaye ! Congédié avec l’honneur du péché comme ton État à voulu. Et après, marié avec une femme que tu avais déjà trahi avant de l’épouser ! Tu as eu de la chance ! Beaucoup de chance ! Le destin t’a récompensé avec un fils inattendu et t’a patrie t’as transformé dans un riche retraité. Tu est loin de toi, à des années lumières de ton esprit, dans les esprits du monde que tu vois maintenant n’il ya pas l’Orient ! Je ne comprend pas tu m’évite, tu me échappe, si j’essaye de regarder dans tes yeux pour comprendre tes raisons ! Hier soir au resto, tu était bizarre, lorsque en parlant avec tes amis à propos de la guerre tu à nommé une bombe, tu n’était pas sincère quand tu à dit que tu à fait la guerre avec conscience en gardent bien tes pieds sur terre ! C’est la honte ! Ce n’est que la honte ! C’est le carcan que te marquera pour tu la vie, c’est une image peinte sur un tableau de Mantegna ! L’œil se mouille, au dessus du sourcil, ton orgueil mourra avec toi, que tu étais capable de mentir même a ton enfant !
envoyé par Lapo - 16/2/2014 - 20:05
Langue: français
Version française – LES TROIS PAS DU DÉLIRE – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne - Tre passi nel delirio - Dugentodumila – 2002
Plus qu'une chanson, il s'agit d'une trilogie, ou bien de trois micro-chansons, dans lesquelles trois des membres du groupe interprètent les sensations qu'ils imaginent avoir été éprouvées tout au long de sa vie par le pilote qui lors de la seconde guerre mondiale a lâché la bombe atomique sur Hiroshima. La peur, quand il était dans l'avion, qui ne lui a pas laissé voir la gravité du geste, le remords qui commence à le tourmenter immédiatement comme un spectre, une fois rentré chez lui à la fin de la guerre et enfin la honte, pendant sa vieillesse qu’il masque avec orgueil et arrogance. Cette trilogie ne s'inspire pas de la biographie réelle du pilote, les auteurs prennent simplement appui sur cet événement pour faire surgir l'absurdité de la guerre.
Chanson italienne - Tre passi nel delirio - Dugentodumila – 2002
Plus qu'une chanson, il s'agit d'une trilogie, ou bien de trois micro-chansons, dans lesquelles trois des membres du groupe interprètent les sensations qu'ils imaginent avoir été éprouvées tout au long de sa vie par le pilote qui lors de la seconde guerre mondiale a lâché la bombe atomique sur Hiroshima. La peur, quand il était dans l'avion, qui ne lui a pas laissé voir la gravité du geste, le remords qui commence à le tourmenter immédiatement comme un spectre, une fois rentré chez lui à la fin de la guerre et enfin la honte, pendant sa vieillesse qu’il masque avec orgueil et arrogance. Cette trilogie ne s'inspire pas de la biographie réelle du pilote, les auteurs prennent simplement appui sur cet événement pour faire surgir l'absurdité de la guerre.
LES TROIS PAS DU DÉLIRE
Premier pas : La peur
Et maintenant, tes mains tremblent
Pourtant tu es le meilleur pilote de ces engins,
Et si cette fois, ces ordres te semblent un peu étranges
Eh bien, ne te préoccupe pas ; en bas, ce ne sont que des chiens
Et puis, tu ne sais pas, tu ne sais pas ce qu'il y a là en bas
À ces bonzaïs, tu feras ce qu'ils ont fait à Hawaï
Ils te tournent encore la tête, leurs banzaïs
Avec leurs images funestes d'autrefois
La vengeance sera honnête !
Et vole , vole ! Le ciel t'ouvre ses portes
Tu n'es pas responsable de la mort, mais
Ton poing est violet,
Tu serres trop fort : c'est l'Enola !
Tout va se faire automatiquement... Voilà !
C'est le moment de presser le bouton,
Ta peur disparaîtra quand tu verras l'explosion,
À présent, du calme ! Arme cette bombe,
Vide ton cerveau, à terre gît ton ombre !
Actionne ! Fais-le ! Tu n'as rien d'autre à faire que la lâcher
Fais-le! C'est ta peur qui te pousse à le faire !
Fais-le! Tue ce bâtard de jaune !
Fais-le! Tue ce bâtard de jaune !
Deuxième pas : Le remords
Quelque chose ne va pas, tout le jour tu te sens bizarre
Assis sur le divan, tu fixes le vide, tu sens un nœud qui te serre
La pomme d'Adam et en attendant que ça passe
Tu goûtes cette légère amertume…
Tu te rassures, tu es seulement un peu stressé
Tu te convaincs que ce n'est rien ; demain, ce sera passé
Après tout, une journée tordue, arrive à tout le monde
Ça passe, ça passe, ça passe…
Et la nuit, quand tu cherches le sommeil, tu te retournes dans ton lit ,
Tout à coup, tu ne respires plus, tu sursautes au moindre bruit
Tu fermes les yeux, tu les rouvres, tu sues, tu as froid…
Tes pensées soudain sont muettes, puis tu la vois !
Debout auprès du meuble, une figure te fixe immobile tout droit,
À n'y pas croire, impassible, sans expression, elle est impassible !
Ce doit la pression, ça te semble impossible,
Tu fermes les yeux, tu te bloques un instant
Dans le noir de la chambre, cette présence a quelque chose de plus inquiétant
L’anxiété t'assaille, tu te forces, mais au moment
Où tu rouvres les yeux, cette image fond
Tu te lèves du lit lentement, tu sèches la sueur de ton front
Tes tempes battent ; la pression te berce étrangement
Dernièrement, ce rêve récurrent est toujours plus fréquent
Tu vas au lavabo te baigner le visage ; tout à coup , tu entends
Une voix qui te murmure que le ciel derrière toi s'empourpre
Et c'est toi qui l'as décidé, tu avais des convictions en tête
Tu grattes cette pellicule, tu sens au cœur une morsure
Les battements accélèrent ; dans le miroir, il y a le remords et son spectre
Que ton reflet engendre, tu fais un dernier effort et à nouveau,
À nouveau, il a disparu à nouveau…
Mais tu te sens encore ébranlé, tu fais un pas, tu te reprends, un autre pas
Tu veux retourner te coucher un troisième pas, ne te retourne pas
Il y a ce monstre qui t'attend, ce visage qui vient te tourmenter
Il est là caché, il est trop tard…encore
Et finalement tu t'endors, mais d'un sommeil agité
Un sommeil troublé par le spectre du remords…
Troisième pas : La honte
Il y a trois pas dans ton délire, ou un seul désir
Avoir le sérum pour exporter ailleurs ta pensée
Tu voudrais bien dire, oui je le sais, tu nous as déjà prouvé, écarté
Avec l'honneur du péché que ton État sut établir
Et puis, mari d'une femme qu'en réalité, tu as déjà trahie
Chanceux, très chanceux, le sort t'a récompensé
Avec un fils inattendu, et à présent, la patrie
A fait de toi un riche retraité !
Tu es loin, à des années lumière, pas d'Orient
Dans l'esprit des gens qui partagent ton présent !
Je ne comprends pas tu es évasif, pratiquement réticent
Quand je te regarde attentivement pour comprendre ton mobile !
Ton regard me repousse et s'éloigne
Elle était étrange cette histoire qui parlait de la bombe
Quand au dîner conversant avec les amis sur la guerre
Tu as dit que tu l'avais fait avec les pieds bien posés
Sur terre !
La honte, c'est seulement la honte ! C'est la honte qui t'a marqué
C'est une image peinte sur un tableau de Mantegna
L’œil humide juste sous le sourcil, ton orgueil mourra
En mentant un jour même à ton fils tant aimé !
Premier pas : La peur
Et maintenant, tes mains tremblent
Pourtant tu es le meilleur pilote de ces engins,
Et si cette fois, ces ordres te semblent un peu étranges
Eh bien, ne te préoccupe pas ; en bas, ce ne sont que des chiens
Et puis, tu ne sais pas, tu ne sais pas ce qu'il y a là en bas
À ces bonzaïs, tu feras ce qu'ils ont fait à Hawaï
Ils te tournent encore la tête, leurs banzaïs
Avec leurs images funestes d'autrefois
La vengeance sera honnête !
Et vole , vole ! Le ciel t'ouvre ses portes
Tu n'es pas responsable de la mort, mais
Ton poing est violet,
Tu serres trop fort : c'est l'Enola !
Tout va se faire automatiquement... Voilà !
C'est le moment de presser le bouton,
Ta peur disparaîtra quand tu verras l'explosion,
À présent, du calme ! Arme cette bombe,
Vide ton cerveau, à terre gît ton ombre !
Actionne ! Fais-le ! Tu n'as rien d'autre à faire que la lâcher
Fais-le! C'est ta peur qui te pousse à le faire !
Fais-le! Tue ce bâtard de jaune !
Fais-le! Tue ce bâtard de jaune !
Deuxième pas : Le remords
Quelque chose ne va pas, tout le jour tu te sens bizarre
Assis sur le divan, tu fixes le vide, tu sens un nœud qui te serre
La pomme d'Adam et en attendant que ça passe
Tu goûtes cette légère amertume…
Tu te rassures, tu es seulement un peu stressé
Tu te convaincs que ce n'est rien ; demain, ce sera passé
Après tout, une journée tordue, arrive à tout le monde
Ça passe, ça passe, ça passe…
Et la nuit, quand tu cherches le sommeil, tu te retournes dans ton lit ,
Tout à coup, tu ne respires plus, tu sursautes au moindre bruit
Tu fermes les yeux, tu les rouvres, tu sues, tu as froid…
Tes pensées soudain sont muettes, puis tu la vois !
Debout auprès du meuble, une figure te fixe immobile tout droit,
À n'y pas croire, impassible, sans expression, elle est impassible !
Ce doit la pression, ça te semble impossible,
Tu fermes les yeux, tu te bloques un instant
Dans le noir de la chambre, cette présence a quelque chose de plus inquiétant
L’anxiété t'assaille, tu te forces, mais au moment
Où tu rouvres les yeux, cette image fond
Tu te lèves du lit lentement, tu sèches la sueur de ton front
Tes tempes battent ; la pression te berce étrangement
Dernièrement, ce rêve récurrent est toujours plus fréquent
Tu vas au lavabo te baigner le visage ; tout à coup , tu entends
Une voix qui te murmure que le ciel derrière toi s'empourpre
Et c'est toi qui l'as décidé, tu avais des convictions en tête
Tu grattes cette pellicule, tu sens au cœur une morsure
Les battements accélèrent ; dans le miroir, il y a le remords et son spectre
Que ton reflet engendre, tu fais un dernier effort et à nouveau,
À nouveau, il a disparu à nouveau…
Mais tu te sens encore ébranlé, tu fais un pas, tu te reprends, un autre pas
Tu veux retourner te coucher un troisième pas, ne te retourne pas
Il y a ce monstre qui t'attend, ce visage qui vient te tourmenter
Il est là caché, il est trop tard…encore
Et finalement tu t'endors, mais d'un sommeil agité
Un sommeil troublé par le spectre du remords…
Troisième pas : La honte
Il y a trois pas dans ton délire, ou un seul désir
Avoir le sérum pour exporter ailleurs ta pensée
Tu voudrais bien dire, oui je le sais, tu nous as déjà prouvé, écarté
Avec l'honneur du péché que ton État sut établir
Et puis, mari d'une femme qu'en réalité, tu as déjà trahie
Chanceux, très chanceux, le sort t'a récompensé
Avec un fils inattendu, et à présent, la patrie
A fait de toi un riche retraité !
Tu es loin, à des années lumière, pas d'Orient
Dans l'esprit des gens qui partagent ton présent !
Je ne comprends pas tu es évasif, pratiquement réticent
Quand je te regarde attentivement pour comprendre ton mobile !
Ton regard me repousse et s'éloigne
Elle était étrange cette histoire qui parlait de la bombe
Quand au dîner conversant avec les amis sur la guerre
Tu as dit que tu l'avais fait avec les pieds bien posés
Sur terre !
La honte, c'est seulement la honte ! C'est la honte qui t'a marqué
C'est une image peinte sur un tableau de Mantegna
L’œil humide juste sous le sourcil, ton orgueil mourra
En mentant un jour même à ton fils tant aimé !
envoyé par Marco Valdo M.I. - 17/2/2014 - 15:20
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Fumo e incenso
Più che di una canzone si tratta di una trilogia, ovvero di tre micro-canzoni, nelle quali tre dei componenti del gruppo interpretano le sensazioni che immaginano abbia provato il pilota che durante la seconda guerra mondiale ha sganciato la bomba atomica su Hiroshima, nel corso della sua vita. La paura, nel momento in cui era sull'aereo, che non gli fa vedere la gravità del gesto, il rimorso che comincia a tormentarlo come uno spettro da subito, una volta tornato a casa alla fine della guerra ed in fine la vergogna, durante la sua vecchiaia che maschera con orgoglio e arroganza. Questa trilogia non si ispira alla reale biografia del pilota, gli autori prendono semplicemente spunto dalla vicenda per interpretare l'assurdità della guerra.