Langue   

Het Kapo lied

Gisela Söhnlein & Hetty Vôute
Langue: néerlandais


Gisela Söhnlein & Hetty Vôute

Liste des versions


Peut vous intéresser aussi...

Zázraky
(Lenka Lichtenberg)
De twintigste eeuw
(anonyme)
De Dulle Griet
(Wannes Van de Velde)


[1944/1945]
Versi di Gisela Wieberdink-Söhnlein ed Henriette “Hetty” Vôute, militanti delle resistenza olandese con i nomi di battaglia di “Piglet” e “Pooh”, personaggi di “Winnie the Pooh” di Alan Alexander Milne.



Sulla melodia della canzone neerlandese “Daar bij die molen”, di J. van Laar e Bert van Dongen, interpretata nel 1936 dal popolare cantante Willy Derby
Testo trovato su Volksliederarchiv
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945




Da quel poco che posso capire, credo che la canzoni parli di una delle strategie di sopravvivenza a Ravensbrück, quella di guadagnarsi i favori di una (o di un) kapo per averne in cambio generi alimentari e indispensabili per garantirsi un’alimentazione ed una vita migliore di quella ordinaria nel campo…

“Piglet e Pooh” aiutarono un sacco di ragazzini ebrei a fuggire dai Paesi Bassi occupati, poi furono arrestate e rinchiuse nel campo di concentramento di Herzogenbusch (Vught) nel Brabante settentrionale. Dal campo di Vught, tra il 1943 ed il 1944, passarono più di 30.000 prigionieri: ebrei, prigionieri politici, combattenti della Resistenza, zingari, testimoni di Geova, omosessuali, senzacasa, contrabbandieri, criminali comuni ed ostaggi. Tristemente noto un episodio che vi ebbe luogo alla fine del 1943 quando il comandante del campo, tal Adam Grünewald, punì un’ottantina di prigioniere chiudendole tutte insieme in una sola, angusta cella priva di aerazione… Nel giro di poche ore furono una decina a morire… Grünewald fu processato per “eccessiva crudeltà” (che paradosso per un SS!), degradato a soldato semplice e spedito sul fronte orientale, dove ci lasciò le penne… (fonte: en.wikipedia)
Gisela ed Hetty, Piglet e Pooh, invece per fortuna se la cavarono: alla fine del 1944 vennero trasferite nel campo di concentramento femminile di Ravensbrück, nel Brandenburgo, ma entrambe riuscirono a sopravvivere.



Nella primavera del 1945, con le truppe sovietiche ormai vicinissime, i nazisti decisero di evacuare il campo di Ravensbrück, costringendo circa 20.000 prigioniere ad iniziare una marcia della morte verso il nord. Per fortuna decisero di consegnarne circa 7.000 alla Croce Rossa e di non uccidere quelle che non avrebbero potuto sostenere la marcia, lasciandone circa 3.500 nel campo, certamente con l’obiettivo di rallentare l’avanzata sovietica. Il 30 aprile del 1945 l’Armata Rossa arrivò a Ravensbrück ed una sua unità avanzata riuscì anche a fermare l’enorme corteo di prigioniere costrette all’evacuazione.
I responsabili del campo (dirigenti, guardie e kapo) furono processati dai britannici ad Amburgo tra il 1946 ed il 1948. Molti furono condannati a morte e giustiziati.



Daar bij die kolen, die zwarte kolen
daar staat de Kapo waar ik zoveel van hou
ik sta te sjanzen, heb reuze kansen
want ja, zo´n Kapo die blijft je eeuwig trouw.

Hij zorgt voor suiker, brood en koek
en iedere dag een brief
daarin schrijft hij wel honderd keer
"Ich habe dich reuze lief
het hart van iedere hekkemeid
breng ik subiet op hol
maar met jou mijn prikkeldraadheldin
heb ik de meeste lol."

Daar bij die kolen, die zwarte kolen
daar staat de Kapo waar ik zoveel van hou
ik sta te sjanzen, heb reuze kansen
want ja, zo´n Kapo die blijft je eeuwig trouw.

envoyé par Bernart Bartleby - 13/2/2014 - 15:55




Langue: allemand

Traduzione tedesca da Volksliederarchiv
DAS KAPO-LIED

Dort bei den Kohlen, den schwarzen Kohlen
Dort steht der Kapo, den ich so sehr liebe
Ich mache ihn an, verdrehe ihm den Kopf
Denn so ein Kapo bleibt mir doch ewig treu.

Er sorgt für Zucker, Brot, Gebäck
Und jeden Tag einen Brief
Darin schreibt er an die hundert Mal
"Ich habe dich so lieb
Mach jedem Zaunmädel schöne Augen
Jedoch mit dir, meiner Stacheldrahtheldin,
Habe ich am meisten Spaß."

Dort bei den Kohlen, den schwarzen Kohlen
Dort steht der Kapo, den ich so sehr liebe
Ich mache ihn an, verdrehe ihm den Kopf
Denn so ein Kapo bleibt mir doch ewig treu.

envoyé par Bernart Bartleby - 13/2/2014 - 15:56




Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
15 febbraio 2015

Due parole del traduttore. Riprendendo questa pagina per la traduzione, mi sono accorto dell'autentico cimitero di "arrosti" che era il testo neerlandese: il più tipico caso di un testo sbagliato "archetipale" dal quale, poi, tutta la Rete ha ripreso gli errori. Per fortuna c'erano i Fleurs du Mal che facevano eccezione. [RV]
LA CANZONE DEL KAPÒ

Là vicino al carbone, il nero carbone,
là sta il kapò a cui voglio tanto bene
io sto a fissarlo, gli fo girar la testa
così un kapò mi resterà fedele per sempre.

Lui procura zucchero, pane e biscotto
e, ogni giorno, una lettera
dove scrive centinaia di volte
“Ti voglio così bene,
beh, a ogni ragazza del lager
io faccio gli occhi dolci,
però te, mia eroina del reticolato,
sei quella con cui sto meglio.”

Là vicino al carbone, il nero carbone,
là sta il kapò a cui voglio tanto bene
io sto a fissarlo, gli fo girar la testa
così un kapò mi resterà fedele per sempre.

15/2/2015 - 12:28




Langue: français

Traduzione francese dal tedesco, a cura del pastore luterano Yves Kéler, dal suo sito Chants Protestants
LA CHANSON DU KAPO

Près du charbon, large masse noire,
Se tient le Kapo, celui que j’aime tant,
Je l’attire, tourne la tête vers lui,
Car un tel Kapo m’est fidèle à vie

Il m’offre sucre, pain, gâteau,
Et une lettre chaque jour.
Il m’y écrit cent et cent fois :
« Je t’aime tellement !
Je zieute chaque fille de clôture,
Mais avec toi, héroïne des barbelés,
J’ai le plus de plaisir. »

Près du charbon, large masse noire,
Se tient le Kapo, celui que j’aime tant,
Je l’attire, tourne la tête vers lui,
Car un tel Kapo m’est fidèle à vie

envoyé par Bernart Bartleby - 1/2/2016 - 15:55




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org