Σε χάσαν τα Εξάρχεια
Τα στέκια τα γνωστά
Οι στράτες του Διαβόλου
Οι Ανάρχες τα φρικιά
Σαλπάρισες στον Άδη
Τι να'κανες στη γη
Αφού σ´είχαν σκοτώσει
Πριν να τους φτύσεις τη ζωή
Αχ βρε Νικόλα, η επανάσταση
Δεν είναι άρπα κόλλα
Ούτε αγανάκτηση, τυφλή οργή
Μόνος οδοιπορούσες
Στις στράτες του ντουνιά
Και ποιος τον πόνο σου να νιώσει
Κι αγάπης λόγια να σου πει
Κρατούσες την ουσία
Οι αστοί την μοναξιά
Εσύ ονειρευόσουν
Αυτοί κάνουν λεφτά
Αχ βρε Νικόλα, με την ανάσταση
Που παίζουν οι θεοί μας
Μένουν αθάνατοι και κυβερνούν
Τον έγραψες τον κόσμο
Πέρασες τη θηλιά
Κι άστραψε η αλήθεια
Πεφτάστρι στη νυχτιά
Δεν είναι πια οι μπόμπες
Μα η σκέψη το σπαθί
Που σφάζει εξουσίες
Μας πάει για την κορφή
Αχ βρε Νικόλα, η επανάσταση
Δεν είναι μια αγχόνη
Μα αιώνια Ανάσταση
Είναι το Παν.
Τα στέκια τα γνωστά
Οι στράτες του Διαβόλου
Οι Ανάρχες τα φρικιά
Σαλπάρισες στον Άδη
Τι να'κανες στη γη
Αφού σ´είχαν σκοτώσει
Πριν να τους φτύσεις τη ζωή
Αχ βρε Νικόλα, η επανάσταση
Δεν είναι άρπα κόλλα
Ούτε αγανάκτηση, τυφλή οργή
Μόνος οδοιπορούσες
Στις στράτες του ντουνιά
Και ποιος τον πόνο σου να νιώσει
Κι αγάπης λόγια να σου πει
Κρατούσες την ουσία
Οι αστοί την μοναξιά
Εσύ ονειρευόσουν
Αυτοί κάνουν λεφτά
Αχ βρε Νικόλα, με την ανάσταση
Που παίζουν οι θεοί μας
Μένουν αθάνατοι και κυβερνούν
Τον έγραψες τον κόσμο
Πέρασες τη θηλιά
Κι άστραψε η αλήθεια
Πεφτάστρι στη νυχτιά
Δεν είναι πια οι μπόμπες
Μα η σκέψη το σπαθί
Που σφάζει εξουσίες
Μας πάει για την κορφή
Αχ βρε Νικόλα, η επανάσταση
Δεν είναι μια αγχόνη
Μα αιώνια Ανάσταση
Είναι το Παν.
Contributed by Gian Piero Testa - 2014/2/11 - 19:06
Language: Italian
Versione italiana di Gian Piero Testa
AHI NICOLA
Ti hanno perso Exarchia
I ben noti ritrovi
Le strade del Diavolo
Gli Anarchici e i freaks
Sei salpato per l' Ade
Che ci facevi sulla terra
Poi che ti avevano già assassinato
Prima che gli sputassi in faccia la vita
Ahi Nicola, la rivoluzione
Non è una cosa che si fa di furia
Non è indignazione, né cieca collera
Eri un viandante solitario
Nelle strade del quartiere
E chi poteva sentire il tuo dolore
E dirti parole d'amore
Tu eri padrone dell'essenza
E i borghesi della solitudine
Tu sognavi
E quelli fanno soldi
Ahi Nicola, con la rivoluzione
Con cui giocano, le nostre divinità
Si mantengono immortali e governano
Lo descrivesti il mondo
Passasti al di là del cappio
E risplendette la verità
Stella cadente nella notte
Non sono più le bombe
Ma è il pensiero la spada
Che uccide i poteri
E ci porta verso la vetta
Ahi Nicola, la rivoluzione
Non è una forca
Ma un'eterna Resurrezione
E' il Tutto
Ti hanno perso Exarchia
I ben noti ritrovi
Le strade del Diavolo
Gli Anarchici e i freaks
Sei salpato per l' Ade
Che ci facevi sulla terra
Poi che ti avevano già assassinato
Prima che gli sputassi in faccia la vita
Ahi Nicola, la rivoluzione
Non è una cosa che si fa di furia
Non è indignazione, né cieca collera
Eri un viandante solitario
Nelle strade del quartiere
E chi poteva sentire il tuo dolore
E dirti parole d'amore
Tu eri padrone dell'essenza
E i borghesi della solitudine
Tu sognavi
E quelli fanno soldi
Ahi Nicola, con la rivoluzione
Con cui giocano, le nostre divinità
Si mantengono immortali e governano
Lo descrivesti il mondo
Passasti al di là del cappio
E risplendette la verità
Stella cadente nella notte
Non sono più le bombe
Ma è il pensiero la spada
Che uccide i poteri
E ci porta verso la vetta
Ahi Nicola, la rivoluzione
Non è una forca
Ma un'eterna Resurrezione
E' il Tutto
Contributed by Gian Piero Testa - 2014/2/11 - 19:07
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Στίχοι, μουσική και ερμηνεία: Πάνος Τζαβέλλας
Δεν κυκλοφόρισε.
(1988 ÷ 2008)
Testo, musica e interpretazione di Panos Tzavellas
Inedito
(1988 ÷ 2008)
Una ricerca infruttuosa nel web mi ha portato oggi a cogliere questo inaspettato frutto, che per più di un verso mi sembra degno d'essere condiviso con i filelleni di AWS. Si tratta di una canzone che Panos Tzavellas scrisse su Nikolas Asimos, l'indimenticabile cantautore anarchico che sono orgoglioso di avere introdotto in questo sito. Scrive (o trascrive: da Media Soup) AvonRuLeZ, che poco più di due anni fa ha postato la canzone in You Tube:
Asimos morì, suicida, il 17 marzo 1988, neppure quarantenne. Tzavellas ci ha lasciati, ultraottuagenario, il 27 gennaio 2009. Non so se la canzone sia stata scritta in morte del giovane musicista, o in uno dei vent'anni seguenti.
Emergono - mi sembra - due tratti rilevanti: il diverso modo di intendere l'essere rivoluzionari (per la sua rivoluzione di certo il comunista Tzavellas non si risparmiò), e la calda simpatia del vecchio "andartis" per il giovane, figlio di una generazione di combattenti - lo si può dire ? - più sfortunati, i quali, pur avendo dovuto fisicamente patire di meno, sentirono più acutamente nell'animo la pena dell'isolamento e dei condizionamenti morali e culturali del nuovo capitalismo. E un disperato senso di impotenza.
(Prendendomi un po' di tempo, prima o poi aggiungerò in nota, traducendolo dal sito cui rimanda la pagina di you tube, un interessante parallelo tra i due diversi modi in cui i due musicisti socializzarono la loro musica: il vecchio Tzabellas inventando una sorta di corrente - forse meglio dire un concetto musical-politico - che chiamò "Andarto Rock", mentre il giovane Nikolas dava vita, nell'emblematico quartiere di Exàrchia, a un gruppo quasi esoterico, di suoi adepti dediti esclusivamente alla sua musica, chiamato ΚΡΟΚ. (gpt)