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I'm Your Captain (Closer to Home)

Grand Funk Railroad
Langue: anglais


Grand Funk Railroad

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[1970]
Parole e musica di Mark Farner
Singolo poi incluso nell’album “Closer To Home”

Closer To Home

Un brano epico, il più lungo (10 minuti) mai realizzato dalla band di Flint, Michigan.
Detto che il racconto è quello di un capitano privato del proprio vascello, forse in seguito ad un ammutinamento, le sue interpretazioni sono state molteplici ed il suo autore, Mark Farner, non ne ha mai avallata una in particolare: l’Odissea, o un trip lisergico andato male, o un tributo a Walt Whitman e alla sua "O Captain! My Captain!" dedicata a Lincoln…
Ma quella più accreditata ha a che fare con la guerra in Vietnam: nel suo “Battle Notes: Music of the Vietnam War” lo scrittore Lee Andresen afferma che il Capitano fosse il presidente Nixon, ritratto nel momento in cui stava perdendo il consenso della nazione al proseguimento della guerra. Mi sembra francamente un’interpretazione un po’ forzata… Meglio forse quella del regista Michael Moore (nativo di Flint, come la band dei Grand Funk), il quale ricorda che l’ossessivo “I'm getting closer to my home” risuonava da molte stazioni radio nei mesi in cui tanti ragazzi erano chiamati alle armi, destinazione Vietnam… Resta il fatto che la canzone fu di quelle estremamente popolari – un po’ come We Gotta Get Out of This Place degli Animals, anche questa non esplicitamente incentrata sulla guerra - tra le truppe infognate nelle paludi del sud-est asiatico, e certamente per il suo sound ma ancora di più proprio per il “mi sto avvicinando a casa” (en wikipedia).
Everybody, listen to me
And return me my ship
I'm your captain, I'm your captain
Though I'm feeling mighty sick

I've been lost now for days uncounted
And it's months since I've seen home
Can you hear me? Can you hear me?
Or am I all alone?

If you return me to my home port
I will kiss you, Mother Earth
Take me back now, take me back now
To the port of my birth

Am I in my cabin dreaming?
Or are you really scheming
To take my ship away from me?
You'd better think about it
I just can't live without it
So please don't take my ship from me
Yeah, yeah, yeah

I can feel the hand of a stranger
And it's tightening 'round my throat
Heaven help me, heaven help me
Take this stranger from my boat

I'm your captain, I'm your captain
Though I'm feeling mighty sick
Everybody, listen to me
And return me my ship

I'm your captain
Yeah, yeah, yeah, yeah
I'm your captain
Yeah, yeah, yeah, yeah
I'm your captain
Yeah, yeah, yeah, yeah
I'm your captain
Yeah, yeah, yeah, yeah

I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home

I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home

I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home
I'm getting closer to my home…

envoyé par Bernart Bartleby - 23/1/2014 - 14:07


Una delle più famose (e belle) canzoni dei Grand Funk Railroad, racconta del capitano di una nave che, nel corso di un viaggio, è caduto ammalato e, forse nel delirio della febbre, teme di perdere il comando, che la sua sua nave gli sia sottratta, o che addirittura la sua ciurma si stia per ammutinare, o che l’imbarcazione sia attaccata da nemici, da pirati... Teme, in definitiva, di essere alla fine del suo viaggio terreno e di non poter riportare la pelle in salvo a casa...



Una canzone onirica o, meglio, lisergica, come era quasi d’obbligo in quegli anni...

E infatti molti ne hanno interpretato il significato come un “viaggio allucinante”, moderna Odissea omerica scaturita dall’LSD... Altri invece hanno ritenuto che “I'm Your Captain” abbia a che fare con la guerra in Vietnam... Senza voler abbracciare l’interpretazione, a mio avviso molto forzata, che il capitano sia Nixon che stava perdendo il sostegno dal paese a quella guerra, e senza dar troppo credito al regista Michael Moore - pure lui di Flint, come i Grand Funk Railroad - che afferma che la canzone era allora percepita come un invito a rifiutare la chiamata alle armi, a restare a casa, a non andare a combattere contro gente straniera in una guerra voluta da altri, mi limito a riportare lo stralcio di un’intervista che l’autore, Mark Farner, ha rilasciato nel 2008 a Nightwatcher’s House of Rock:



NHOR : Speaking of that song, what was the inspiration for "I'm Your Captain/Closer To Home"?

Mark Farner : I had gone to bed and prayed. Our mother had taught us kids to pray the "Now I lay me down to sleep", so I finished that part of the prayer, and put a P.S. at the end of it, and I asked the Creator to give me a song which would reach and touch the hearts of people that he wanted to touch. With love, because I just felt the love. I just felt for my good friends, my high school buddies who had died in Vietnam. I saw their parents, and I saw their families, and I think that's what inspired it.

It came in the middle of night to me as words, and I didn't even realize it was a song, because I write words all the time. In fact, my wife has a file that she has where she's picked up napkins and notes here and there that have all these words that come out. At least we have a place to start putting them together, like a puzzle. But I grabbed those words in the morning, because I was playing my guitar in the kitchen of the farm. I was sipping on my coffee, had my feet kicked up in the chair, and I had my flattop guitar. As I was strumming the intro chords to "I'm Your Captain," I went, "Hey man, maybe this is a song". So I went and got the words, and started constructing the song out of it. I took it to rehearsal that day and the guys said, "Man, this song's a hit." And, lo and behold they were right. (Laughs)


C’è poi anche il fatto che “I'm Your Captain (Closer To Home)” fu una di quelle canzoni molto popolari tra combattenti e veterani, così amata che ancora oggi Farmer la esegue ai loro raduni, e nel 2007 l’ha suonata davanti a The Wall.



C’è poi - ma è solo una mia elucubrazione - un fatto storico preciso che potrebbe aver ispirato il testo del brano: la cattura della US Pueblo da parte della Corea del Nord nel 1968. Si trattava di una nava spia americana che i nordcoreani intercettarono e catturarono il 23 gennaio del 1968. L’equipaggio fu liberato soltanto alla fine di dicembre, dopo estenuanti trattative e la nave non fu mai restituita ed è ancora oggi un “trofeo di guerra” - ci hanno allestisto un museo - tramandato da nonno Kim Il-sung al figlio Kim Jong-il al nipote Kim Jong-un...

Bernart Bartleby - 13/2/2016 - 23:42




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