O donne d’Italia, o madri e ragazze
Su presto accorriamo per tutte le piazze
Tornato è il fascista a opprimere ancora
Suonata è già l'ora bisogna lottar
Tornò quel tedesco e l‘abbietto fascista
La casa e la patria ridusse a conquista
Vendette la madre e il fratello e l'amico
Condusse il nemico in Italia a predar
Su donne, in aiuto dei nostri fratelli
Di tutti i ribelli che lottano ancor
Entrò nelle nostre dimore a rubare
Il pane ci tolse e ci volle affamare
Dal petto a noi madri la prole strappava
Per renderla schiava del nostro oppressor
Dal vedovo tetto a noi spose piangenti
Ci trasse in Germania mariti e parenti
Del vecchio aguzzino li ha posti a servizio
Mutato in supplizio è il sacro lavor
Su donne, in aiuto dei nostri fratelli
Di tutti i ribelli che lottano ancor
Già grande s'appresta la nostra riscossa
Il suolo d'Italia di sangue s‘arrossa
La lotta è ingaggiata coi nostri oppressori
Tedesco va fuori e fascista anche tu
Vogliamo che torni la patria affrancata
Dal giogo nemico la casa allietata
Dal riso dei figli coi nostri mariti
Di nuovo a noi uniti e non più in servitù
Su donne, in aiuto dei nostri fratelli
Di tutti i ribelli che lottano ancor
Su presto accorriamo per tutte le piazze
Tornato è il fascista a opprimere ancora
Suonata è già l'ora bisogna lottar
Tornò quel tedesco e l‘abbietto fascista
La casa e la patria ridusse a conquista
Vendette la madre e il fratello e l'amico
Condusse il nemico in Italia a predar
Su donne, in aiuto dei nostri fratelli
Di tutti i ribelli che lottano ancor
Entrò nelle nostre dimore a rubare
Il pane ci tolse e ci volle affamare
Dal petto a noi madri la prole strappava
Per renderla schiava del nostro oppressor
Dal vedovo tetto a noi spose piangenti
Ci trasse in Germania mariti e parenti
Del vecchio aguzzino li ha posti a servizio
Mutato in supplizio è il sacro lavor
Su donne, in aiuto dei nostri fratelli
Di tutti i ribelli che lottano ancor
Già grande s'appresta la nostra riscossa
Il suolo d'Italia di sangue s‘arrossa
La lotta è ingaggiata coi nostri oppressori
Tedesco va fuori e fascista anche tu
Vogliamo che torni la patria affrancata
Dal giogo nemico la casa allietata
Dal riso dei figli coi nostri mariti
Di nuovo a noi uniti e non più in servitù
Su donne, in aiuto dei nostri fratelli
Di tutti i ribelli che lottano ancor
envoyé par Bernart Bartleby - 10/1/2014 - 08:48
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In “Canti della Resistenza italiana”, a cura di Anton Virgilio Savona e Michele Luciano Straniero, 1985.
Testo trovato su “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”
Brano di autrice anonima, da cantarsi sull’aria dell’“Inno di Garibaldi” (di Luigi Mercantini, 1858), raccolto nel ravennate nel corso degli anni 60 da un gruppo di studenti e lavoratori di cui facevano parte Janna Carioli e Gianfranco Ginestri. Proprio loro, nel 1967, pubblicarono “Il Canzoniere Ribelle dell’Emilia Romagna”, frutto di un paio di anni di raccolta e catalogazione di canzoni popolari. Lo firmarono inizialmente come “Gruppo Free” ma poco dopo si costituirono stabilmente come “Canzoniere delle Lame”.
«Il Canzoniere delle Lame era un gruppo musicale che dal 1967 al 1982 ha fatto più di mille
concerti girando in lungo e in largo per l'Italia e mezzo mondo, cantando canzoni popolari e di
“protesta”. Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere quel periodo direi che eravamo
appassionati, e crescere così è stata una grande fortuna». (Janna Carioli, “Gli anni che cantano. Il Canzoniere delle Lame di Bologna”, 2012)