Se da diecimila anni
il terrore, la notte, il buio del padrone
ci hanno ricoperto come un manto lungo i tempi,
ora la fiaccola dell'anarchia illumina la via.
Se per millenni ci hanno incatenati,
se curvi in ginocchio non abbiam mai visto il sole,
ora questa umanità divisa ha detto basta:
basta con padroni e stati, solleviam la testa.
Se mille voci son diventate grido,
quando dentro ai pugni tieni questo nuovo fuoco,
chi teneva la testa bassa e la schiena chinata
ora si è levato in piedi e ha sollevato il volto.
Basta col freddo e la miseria, basta con la paura:
è una giustizia proletaria quella che avanza ora;
basta coi burocratici, i capi, i governatori,
lottiamo solo per il potere dei lavoratori.
Divideremo tutto quanto sarà necessario
in ogni quartiere e in tutte le scuole, in tutte le officine
nelle campagne il palpito del sole e del lavoro
sopra i cantieri sventoleranno bandiere rosse e nere.
Dove si lavora, dove si è lottato, lì c'è il contropotere
là dove ci stanno schiere proletarie c'è un solo dovere:
lavorare e organizzare autonomamente
senza stati, governi e chiese, capi e dirigenti.
Andremo sempre avanti, sempre verso la vittoria,
questa vittoria schiude il comunismo libertario:
autogestione popolare diretta e assembleare,
divideremo in parti uguali pane, lavoro e potere.
il terrore, la notte, il buio del padrone
ci hanno ricoperto come un manto lungo i tempi,
ora la fiaccola dell'anarchia illumina la via.
Se per millenni ci hanno incatenati,
se curvi in ginocchio non abbiam mai visto il sole,
ora questa umanità divisa ha detto basta:
basta con padroni e stati, solleviam la testa.
Se mille voci son diventate grido,
quando dentro ai pugni tieni questo nuovo fuoco,
chi teneva la testa bassa e la schiena chinata
ora si è levato in piedi e ha sollevato il volto.
Basta col freddo e la miseria, basta con la paura:
è una giustizia proletaria quella che avanza ora;
basta coi burocratici, i capi, i governatori,
lottiamo solo per il potere dei lavoratori.
Divideremo tutto quanto sarà necessario
in ogni quartiere e in tutte le scuole, in tutte le officine
nelle campagne il palpito del sole e del lavoro
sopra i cantieri sventoleranno bandiere rosse e nere.
Recitato:
"Se quelli che stanno in alto
ti dicono che devi pazientare
nel loro cuore ti hanno già tradito.
Allora ergi barricate nelle strade
occupa le fabbriche e le officine
e milioni di uomini ti seguiranno.
Non temere mai per la libertà
se essa risplende nel tuo cuore,
non temere mai per la tua vita
se essa è affidata alla canna di un fucile.
Non temere mai per il futuro del mondo
se esso riposa nelle sue mani
e soprattutto non aver paura di uccidere
gli ultimi corvi:
L'umanità li ha uditi troppo a lungo
gracchiare.
Avanti, dunque, compagno!
I poveri aspettano la loro estate."
Renzo Vanni.
"Se quelli che stanno in alto
ti dicono che devi pazientare
nel loro cuore ti hanno già tradito.
Allora ergi barricate nelle strade
occupa le fabbriche e le officine
e milioni di uomini ti seguiranno.
Non temere mai per la libertà
se essa risplende nel tuo cuore,
non temere mai per la tua vita
se essa è affidata alla canna di un fucile.
Non temere mai per il futuro del mondo
se esso riposa nelle sue mani
e soprattutto non aver paura di uccidere
gli ultimi corvi:
L'umanità li ha uditi troppo a lungo
gracchiare.
Avanti, dunque, compagno!
I poveri aspettano la loro estate."
Renzo Vanni.
Dove si lavora, dove si è lottato, lì c'è il contropotere
là dove ci stanno schiere proletarie c'è un solo dovere:
lavorare e organizzare autonomamente
senza stati, governi e chiese, capi e dirigenti.
Andremo sempre avanti, sempre verso la vittoria,
questa vittoria schiude il comunismo libertario:
autogestione popolare diretta e assembleare,
divideremo in parti uguali pane, lavoro e potere.
Contributed by Riccardo Venturi - 2014/1/9 - 19:21
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L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)
"Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. Dello stesso lavoro pubblichiamo anche due canzoni che seguono, senza titolo nel disco, impostate come un tutt'uno in continuità."
- Cantare, Anarchia Lottare. Canzoniere anarchico e libertario da Pietro Gori a Léo Ferré, p. 42. Edizioni La Fiaccola, a cura del Gruppo Anarchico di Ragusa, 1986. Collana "Anteo - La Rivolta", n° 23.
- Individuare il nemico da battere
- Se da diecimila anni
- Andare avanti sempre
- Vi canteremo la favola
- Coi comunisti nel governo
- Anche lo Stato
- E allora sai
- Ma non riusciranno
- Avanza senza sosta
- Dove nel maggio splendono