Langue   

La canzone del Vajont

Heavenly Lane
Langue: italien



Peut vous intéresser aussi...

I'm Looking (for a World)
(John D. Loudermilk)
Combien de temps encore?
(Tagada Jones)
Filastrocca di un piatto di plastica
(Mimmo Mòllica)


[2006?]
Parole di Sandro Gallina
Musica: Sandro Gallina, Andrea Fabro, Massimo Fabbro e Matteo Merlino.
Testo trovato su www.Vajont.info – Sito antimafia documentale



9 ottobre 1963, disastro del Vajont, la più grande strage di Stato di tutti i tempi…
Quante vite spezzate, in una valle ricca di semplicità...
Quante storie finite, le farfalle sparite.

Una notte, un ricordo, una frana sul mondo...
L'onda scende impetuosa, senza chiedere scusa.

Ma la gente non sa, quanto male farà,
cosa succederà, quando sai che non puoi più scappare...

A-iutami, non posso più respirare,
sto sprofondando quassù, soltanto il fango sa cancellare,
piangere, ricominciare.

Del tremendo frastuono, non rimane che un suono
di un silenzio che sale, in un paesaggio spettrale.

Una madre che piange, un anziano che prega,
sotto i raggi di luna non ritrovo chi c'era.

Ma ora il tempo saprà dire la verità,
e un ricordo sarà, come riabbracciarvi tutti,
ancora!

A-iutami, non posso più respirare,
sto sprofondando quassù, soltanto il fango sa cancellare,
piangere, ricominciare.

A-iutami, per non dimenticare, MAI PIU'.

envoyé par Bernart Bartleby - 9/1/2014 - 08:28




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org