Partigiani e guerra su in montagna
Tempi di miseria e dignità
La notte che scendemmo dal sentiero
Chi ci tardiva lui non ci sfuggì
Aveva il nostro sangue, ma non era come noi
Vendeva i nostri figli sull'altare degli eroi
Anna aveva gli occhi di chi ha perso
In tasca tanta rabbia e una pistola
Nella baita chi gli aveva tolto
Figli, sogni, l'aria e l'allegria
La lasciammo entrare sola
Poi bussammo dopo un'ora
La trovammo col rosario tra le mani
Mentre Giuda la guardava
La pistola che tremava
Lei l'avrebbe ucciso
Ma col piombo di un sorriso
Segno della croce scese a valle
Sentì uno sparo ma non si voltò
Noi seppellimmo Giuda nella neve
Le foto di quei figli nelle scarpe
Aveva il nostro sangue, ma non era come noi
Vendeva i nostri figli sull'altare degli eroi
Aveva il nostro sangue, lui non era come noi
Vendeva i nostri figli ora morti come eroi
Aveva il nostro sangue, ma non era come noi
Vendeva i nostri figli non è morto tra gli eroi
Tempi di miseria e dignità
La notte che scendemmo dal sentiero
Chi ci tardiva lui non ci sfuggì
Aveva il nostro sangue, ma non era come noi
Vendeva i nostri figli sull'altare degli eroi
Anna aveva gli occhi di chi ha perso
In tasca tanta rabbia e una pistola
Nella baita chi gli aveva tolto
Figli, sogni, l'aria e l'allegria
La lasciammo entrare sola
Poi bussammo dopo un'ora
La trovammo col rosario tra le mani
Mentre Giuda la guardava
La pistola che tremava
Lei l'avrebbe ucciso
Ma col piombo di un sorriso
Segno della croce scese a valle
Sentì uno sparo ma non si voltò
Noi seppellimmo Giuda nella neve
Le foto di quei figli nelle scarpe
Aveva il nostro sangue, ma non era come noi
Vendeva i nostri figli sull'altare degli eroi
Aveva il nostro sangue, lui non era come noi
Vendeva i nostri figli ora morti come eroi
Aveva il nostro sangue, ma non era come noi
Vendeva i nostri figli non è morto tra gli eroi
envoyé par donquijote82 - 7/12/2013 - 23:55
Forse con un testo più lungo sarebbe stato il massimo. Comunque grandissima canzone. Bravi LUF
Rosario - 9/8/2016 - 18:57
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Album : Mat e famat
Canzone ispirata ad un fatto vero, l'eccidio da parte dei nazifascisti a Pontechianale accaduto il 28 marzo 1944, dove vennero uccisi 9 partigiani.
Una madre si presentò all'accampamento, forse per ammazzare chi gli aveva ucciso il figlio. Glielo impedirono, ma il prigioniero, colpevole spia si suicidò.
E' un bel brano con l’arpa di Vincenzo Zitello che ci riporta le vibrazioni dei ruscelli di montagna.