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Je proteste

Louis Aragon
Language: French


Louis Aragon

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[1963?]
Versi di Louis Aragon, dalla raccolta “Le Fou d'Elsa” pubblicata nel 1963
Musica del compositore e fisarmonicista Lino Léonardi, che fu compagno di Monique Morelli.
Nel disco di Monique Morelli “Aragon. 12 Chansons inédites de Léonardi” (1969)

Monique Morelli Aragon
Je proteste, je proteste
Pour l’amour martyrisé
Pour les bouches sans baisers
Pour les corps décomposés
Pour l’échafaud, pour la peste
Je proteste

Pour la vie aussi qu’on eut
La mort dite naturelle
Avoir subi les querelles
Qui burinent et bourrèlent
Notre visage ingénu
Je proteste

Pour les os qui se brisèrent
Les femmes à cris accouchant
La sécheresse des champs
Et l’égorgement du chant
Pour la faim, pour la misère
Je proteste

Pour ce qu’on a fait de nous
Prenant tout pour de l’eau pure
Qui ne cherchions aventure
Que de la bonté future
Et qu’on a mis à genoux
Je proteste

Qu’on nous trompe, qu’on nous leurre
Nous donnant le mal pour bien
Celui qui n’en savait rien
Et qui le mal pour bien tient
N’est-ce pour le bien qu’il meurt
Je proteste

Au nom des choses meilleures
Prêtes à tout ce qu’on voudrait
A tout sacrifice prêt
Pauvres gens bêtes de trait
Qu’on bafoue et mène ailleurs
Je proteste

Contributed by Bernart - 2013/11/20 - 10:23



Language: Italian

Tentativo di traduzione italiana di Bernart.
IO PROTESTO

Io protesto, io protesto
Per l’amore sacrificato
Per le bocche senza baci
Per i corpi decomposti
Per il patibolo, per la peste
Io protesto

Per la vita, anche quella conclusa
Con una morte cosiddetta naturale
Per tutti gli insulti subiti
Che segnano e torturano crudelmente
Il nostro volto ingenuo
Io protesto

Per le ossa spezzate
Le donne che partoriscono urlando
L’aridità dei campi
Ed il canto strozzato
Per la fame, per la miseria
Io protesto

Per quello che ci hanno fatto
Prendendosi tutto senza darci nulla
Noi che non speravamo in altro
Se non in un futuro migliore
E ci hanno costretti in ginocchio
Io protesto

Che ci ingannino, che ci illudano
Facendoci passare il male per il bene
Così quello che non ne sapeva nulla
E che crede che il male sia il bene
Non è per il bene che muore
Io protesto

In nome del “progresso”
Pronti a qualunque cosa
A qualsiasi sacrificio
Povera gente, bestie da soma
Presa in giro ed ingannata
Io protesto

Contributed by Bernart - 2013/11/21 - 12:07


Il titolo originario della poesia di Aragon è "Zadjal de Bâb Al-Bounoûd"
Ignoravo che si trattasse della condanna che il comunista Louis Aragon rivolse contro i crimini delo stalinismo...

B.B. - 2014/11/19 - 16:56


INDIA: PROTESTE CONTRO IL PROGETTO DI UN PORTO INTERNAZIONALE

Gianni Sartori

Sarebbero oltre una trentina i membri della polizia del Kerala rimasti feriti negli ultimi scontri con i pescatori e la popolazione che si oppongono alla costruzione del nuovo porto internazionale di Vizinjam (stato del Kerala, sud dell’India). Difficile invece quantificare il numero dei civili rimasti feriti (in quanto non si presentano negli ospedali per farsi curare, oppure non dichiarano le cause delle ferite per timore di essere arrestati).

Tutto sarebbe iniziato sabato 26 quando veniva bloccato un convoglio di camion che trasportavano grosse pietre indispensabili per la realizzazione del porto. Alcuni camion che avevano comunque tentato di forzare il blocco erano rimasti danneggiati.

In risposta all’intervento della polizia e agli arresti, domenica 27 i manifestanti assaltavano una stazione di polizia a Vizinjam

Con la richiesta di una immediata scarcerazione per gli arrestati di sabato.

Quello messo in discussione è un mega progetto portuale affidato al gruppo Adani, una nota famiglia di imprenditori (vicina al leader indiano Modi) che ha vinto la concessione del progetto. Con costi previsti che si aggirano sui 900 milioni di dollari. Complessivamente - e in base ai calcoli ufficiali - le attività portuali e logistiche di Adani valgono circa 23 miliardi di dollari. Scopo dell’ambizioso progetto, strappare mercati alla concorrenza di Dubai, Singapore, Sri Lanka…

Da circa tre mesi, i lavori sono bloccati in quanto con picchetti e blocchi stradali viene impedito alle ruspe e ai camion di accedere al cantiere.

Le comunità locali (e i pescatori in particolare) temono a ragion veduta che i lavori incrementino ulteriormente l’erosione costiera privandoli della loro principale fonte di vita.

Da segnalare che si è anche parlato di contrasti tra i manifestanti e gruppi di persone favorevoli al progetto.

Nel frattempo è stato denunciato (come possibile ispiratore dei disordini del 26 e 27 novembre) perfino l’arcivescovo di Thiruvananthapuram (monsignor Thomas J. Netto). E con lui un intero gruppo di sacerdoti che si erano apertamente schierati con la popolazione.

Sui fatti del 26 e 27 novembre è intervenuto il vicario generale dell’arcidiocesi (Yujin Pereria) dichiarando che si sarebbe trattato di “una cospirazione del governo e di Adani per vanificare le richieste dei pescatori”. Chiedendo un’inchiesta imparziale e indipendente su quanto era accaduto.

Già in agosto l’arcidiocesi aveva presentato ricorso contro il tribunale che aveva autorizzato la costruzione del porto in assenza di uno studio sull’impatto ambientale della grande opera.

Gianni Sartori

Gianni Sartori - 2022/11/29 - 18:16




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