Language   

Le risate der Papa

Giuseppe Gioacchino Belli
Language: Italian (Laziale Romanesco)


Giuseppe Gioacchino Belli


‎[1834]‎
Versi del grande poeta romano dai “Sonetti romaneschi”.‎
Musica di Adriano Bono, dallo spettacolo “Adriano Bono e La Banda De Piazza ‎Montanara”, da cui è stato tratto anche un disco intitolato “996 vol.1 – I Sonetti romaneschi di G. G. ‎Belli”.‎


Gioacchino ‎Belli
Gioacchino ‎Belli

996 vol 1

Adriano Bono e Torpedo Sound Machine

‎“Un sonetto estremamente caustico. Originariamente era dedicato a Papa Gregorio XVI, ‎considerato dal Belli la radice di molti dei malcostumi morali, sociali e politici che avevano reso la ‎sua Roma stalla e chiavica der monno. A questo Papa furono dedicati moltissimi ‎sonetti, e fu uno dei protagonisti più importanti dell'intero canzoniere. Tanto che quando morì, Belli ‎disse di lui: "A Papa Gregorio je volevo bene perché me dava er gusto de potenne dì ‎male". Oggi, attualizzando il discorso, mi pare che il senso del sonetto sia ‎ancora estremamente valido, e che la canzone possa essere dedicata a tutti quei potenti che un po' ‎troppo spesso si fanno vedere in televisione con ghigni o grasse risate sulla ‎faccia.Vi viene in mente qualcuno ‎in particolare?” (Adriano Bono)‎
Er Papa ride? Male, amico! È sseggno
c’a mmomenti er zu’ popolo ha da piaggne. (1)‎
Le risatine de sto bbon padreggno
pe nnoi fijjastri (2) sò ssempre compaggne.‎

Ste facciacce che pporteno er trireggno
s’assomijjeno tutte a le castaggne:‎
bbelle de fora, eppoi, pe ddio de leggno,‎
muffe de drento e ppiene de magaggne.‎

Er Papa ghiggna? Sce sò gguai per aria:‎
tanto ppiú cch’er zu’ ride (3) de sti tempi
nun me pare una cosa nescessaria.‎

Fijji mii cari, state bbene attenti.‎
Sovrani in alegria sò bbrutti esempi.‎
Chi rride cosa fa? Mmostra li denti.‎
Note autografe di Belli, dai Sonetti ‎romaneschi:‎

(1)‎ Piangere.
‎(2) - Il nostro romanesco ha ragione. Noi difatti siam figli di Gesù Cristo e della Chiesa sua sposa, la ‎quale, morto il primo marito, è tornata a tante altre nozze, e non cessa malgrado della sua ‎decrepitezza.
(‎3) - Il suo ridere.‎

Contributed by Bernart - 2013/10/30 - 14:31




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