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Farewell To Sicily

Hamish Henderson
Language: Scots


Hamish Henderson

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(Hamish Henderson)


[1944]
Lyrics by Hamish Henderson
Music by Pipe Major James Robertson of Banff

Testo di Hamish Henderson
Musica del comandante della banda scozzese James Robertson di Banff

Hamish Henderson.
Hamish Henderson.
Una canzone scozzese, e scritta nel più stretto e ostico dialetto delle Highlands, dedicata...alla Sicilia? In guerra può succedere anche questo. Nel 1943, dopo lo sbarco alleato, il 51° reggimento di fanteria delle Highlands, proveniente dall'Africa Settentrionale, viene messo di stanza in Sicilia, con comando nella località di Tremestieri, presso Messina in direzione di Taormina. Ne fa parte anche il capitano Hamish Henderson, che nella vita civile fa il folklorista e lo scrittore di canzoni. Uno dei maggiori della sua terra. Nel 1944, quando il reggimento viene spostato e deve abbandonare la Sicilia, Henderson scrive una canzone facendola musicare al comandante ("Pipe Major", ovvero "Cornamusa maggiore") della banda del reggimento, James Robertson. Ne nasce "Farewell to Sicily", nota con una pletora di nomi diversi ("Banks of Sicily", "Farewell ye Banks of Sicily", "The 51st Regiment March of Creek"...), da allora divenuta un autentico classico. Una canzone nella guerra, dove in qualche verso lo scozzese si mescola all'italiano. Ma anche, a modo suo, una canzone contro la guerra, se gli scozzesi del 51° reggimento sentirono il dovere di scrivere e cantare una canzone che esprimeva il rimpianto di lasciare una terra dove, dopo lo sbarco e cessati i combattimenti, dovevano essersi trovati evidentemente bene. E una canzone dove traspare la stanchezza e la preoccupazione di dover tornare a combattere ("puir bliddy swaddies are weary"). E c'è anche una Lola da lasciare...

La canzone è stata interpretata, tra gli altri, dal Kingston Trio e da Ewan McColl, Dick Ghaugan

Per una traduzione italiana completa bisognerà attendere che abbia di nuovo a disposizione il dizionario scozzese. Tra qualche giorno, insomma.[RV]
The pipie is dozie, the pipie is fey
He wullnae come round for his vino the day
The sky o'er Messina is unco an' grey
An' a' the bricht chaulmers are eerie

Fareweel ye banks o' Sicily
Fare ye weel ye valley an' shaw
There's nae Jock will mourn the kyles o' ye
Puir bliddy swaddies are weary

Then doon the stair and line the waterside
Wait your turn the ferry's awa'
The doon the stair and line the waterside
A' the bricht chaulmers are eerie

Fareweel ye banks o' Sicily
Fare ye weel ye valley an' shaw
There's nae name can smoor the wiles o' ye
Puir bliddy swaddies are weary

The drummie is polisht, the drummie is braw
He cannae be seen for his webbin' ava
He's beezed himsel' up for a photy an' a'
Tae leave with his Lola, his dearie

Then fare weel ye dives o' Sicily
Fare ye weel ye shielin' an' ha'
We'll a mind shebeens an' bothies
Whaur Jock made a date wi' his dearie

Then fare weel ye dives o' Sicily
Fare ye weel ye shielin' an' ha'
We'll a mind shebeens an' bothies
Whaur kind signorinas were cheerie

Then tune the pipes and drub the tenor drum
Leave your kit this side o' the wa'
Then tune the pipes and drub the tenor drum
A' the bricht chaulmers are eerie.

Contributed by Riccardo Venturi - 2006/8/21 - 14:05




Language: Italian

Versione italiana trovata su Hamish Henderson Folk Club

"Nel settembre del '43 ero presso il paese di Linguaglossa, nella piana di Catania, quando udii da lontano il suono delle cornamuse. Dissi all’autista della jeep di fermarsi, scesi e tornai a piedi verso la piazza del paese.
Lì la gente era uscita tutta in strada gridando ‘viva i scozzesi, bravi i scozzesi’. In quel mentre su e giù per il pase sfilava una brigata della highland division che suonava una retrait-air. Chiesi al pipe major di suonarla nuovamente.
Era “fareweel to the Creeks” composta dal piper James Robertson di Banff. Subito dopo, i versi cominciarono a venirmi in mente."

(Hamish Henderson)
L’ADDIO DELLA 51 ESIMA DIVISIONE ALLA SICILIA (SPONDE DI SICILIA)

La cornamusa e sonnolenta, il suonatore stralunato,
Non verrà a bere vino quest’oggi
Il cielo sopra Messina è oscuro
E le lucenti canne delle cornamuse sono stranite

Addio, sponde di Sicilia, addio valli e boschi radi
Non c’è più un ragazzo a piangere
E voi poveri soldati insanguinati siete sfiniti

Addio sponde di Sicilia, addio valli e boschi radi
Non c’è più casa che possa attirarvi con l’inganno
E voi poveri soldati insanguinati siete sfiniti.

Poi giù verso il lungomare
in attesa del proprio turno il traghetto è lontano
poi giù verso il lungomare
le lucenti canne delle cornamuse sono stranite

la grancassa è lucida e grande
lui non lo si vede per via delle cinghie
ha appena allungato il collo per la foto e
si lascia con la dolce Lola.

E allora addio sponde di Sicilia
Addio case e baracche di pastori
Già nello nostra mente ci sono bettole e pubs
Dove il ragazzo avrà dato appuntamento alla sua bella.

E allora accordate le cornamuse e battete con forza il tamburo tenore
Abbandonate l’equipaggiamento da questa parte del muro
Le canne lucenti sembrano tutte stranite

Addio sponde di Sicilia, addio valli e boschi radi…

Contributed by Alessandro - 2009/10/1 - 10:25




Language: English

Il testo originale della poesia di Henderson trascritto da The Edinburgh Book of Twentieth-Century Scottish poetry, a cura di Maurice Lindsay e Lesley Duncan.
FIRST ELEGY: END OF A CAMPAIGN

There are many dead in the brutish desert,
Who lie uneasy
Among the scrub in this landscape of half-wit
Stunded ill-will. For the dead land is insatiate
And necrophilous. The sand is blowing about still.
Many who for various reasons, or because
Of mere unanswerable compulsion, came here
And fought among the clutching gravestones,
Shivered and sweated,
Cried out, suffered thirst, were stoically silent, cursed
The spittering machine-guns, were homesick for Europe
And fast embedded in quicksand of Africa
Agonized and died.
And sleep now. Sleep here the sleep of the dust.

There were our own, there were the others.
Their deaths were like their lives, human and animal.
There were no gods and precious few heroes.
What they regretted when they died had nothing to do with
Race and leader, realm indivisible,
Laboured Augustan speeches or vague imperial heritage.
(They saw through that guff before the axe fell.)
Their longing turned to
The lost world glimpsed in the memory of letters:
An evening at the pictures in the friendly dark,
Two knowing conspirators smiling and whispering secrets;
Or else
A family gathering in the homely kitchen
With Mum so proud of her boys in uniform:
their thoughts trembled
Between moments of estrangement, and ecstatic moments
Of reconciliation: and their desire
Crucified itself against the unutterable shadow of someone
Whose photo was in their wallets,
Then death made his incision.

There were our own, there were the others.
Therefore, minding the great word of Glencoe’s
Son, that we should not disfigure ourselves
With villainy of hatred; and seeing that all
Have gone down like curs into anonymous silence,
I will bear witness for I knew the others.
Seeing that littoral and interior are alike indifferent
And the birds are drawn again to our welcoming north
Why should I not sing them, the dead, the innocent?

Contributed by Alessandro - 2010/3/4 - 11:04




Language: Italian

La traduzione in italiano, ad opera di Amleto Micozzi, della poesia di Hamish Henderson intitolata "End of a Campaign".
FINE DI UNA CAMPAGNA

Vi sono molti morti nel selvaggio deserto,
che giacciono irrequieti
tra cespugli striminziti in un paesaggio di
stentata
cattiva volontà. Perché questa terra morta è
insaziabile
e necrofila. La sabbia continua ad accecarli.
Molti che per varie ragioni, o solo
per costrizione inappellabile, vennero qui
a combattere tra quelle prensili pietre tombali,
rabbrividirono e sudarono,
urlarono, patirono la sete,
furono stoicamente muti,
maledirono le sputacchianti mitraglie,
rimpiansero l’Europa
e presto risucchiati nelle sabbie mobili d’Africa
agonizzarono e morirono.
E ora dormono. Qui dormono il sonno della polvere.

C’erano i nostri, c’erano gli altri.
Le loro morti come le loro vite, umane ed animali.
Non c’erano dèi né pochi eroi perfetti.
Ciò che rimpiansero morendo non aveva nulla a che fare
con razza leader regno indivisibile
O elaborate orazioni su remoti retaggi imperiali.
(Avevano visto il ridicolo prima che la scure cadesse).
Ciò che agognavano
era un mondo perduto, a tratti ricordato nelle lettere:
una sera al cinema dove, nel complice buio,
due cospiratori si sorridono sussurrando segreti;
o anche
una famiglia che si riunisce in cucina
con la mamma così fiera dei suoi ragazzi in divisa:
i loro pensieri tremarono
tra momenti d’estraniazione e momenti estatici
di riconciliazione: e il loro anelito
si crocifisse contro l’indicibile ombra di qualcuno
la cui foto era nelle loro bisacce.
Quindi la morte compì la sua incisione.

C’erano i nostri, c’erano gli altri.
Perciò, seguendo la grande massima del figlio
di Glencoe, secondo cui non dobbiamo sfigurare noi stessi
con l’infamia dell’odio; e vedendo che tutti
come bastardi son caduti in un anonimo silenzio,
io darò testimonianza, perché io conobbi gli altri.
Vedendo che litorale e interno sono entrambi indifferenti
e che gli uccelli volano di nuovo verso il nostro accogliente settentrione,
Perché io non dovrei cantarli, loro, i morti, gli innocenti?

Contributed by Alessandro - 2009/10/1 - 11:06




Language: French

Version française - ADIEU SICILE – Marco Valdo M.I. – 2011
d'une chanson écossaise Farewell to Sicily d'Hamish Henderson (1944) – Musique du Pipe Major James Robertson de Banff
d'après la version italienne « L’ADDIO DELLA 51 ESIMA DIVISIONE ALLA SICILIA (SPONDE DI SICILIA » de l' Hamish Henderson Folk Club

Une chanson écossaise, écrite dans le plus pur et le plus obscur dialecte des Highlands, consacrée à.. la Sicile ? En guerre, il peut aussi se passer ça.
En 1943, après le débarquement allié, le 51ième régiment d'infanterie des Highlands, venant de l'Afrique du Nord, fut mis en garnison en Sicile, avec son commandement dans la localité de Tremestieri, près de Messina en direction de Taormina.
En faisait partie le capitaine Hamish Henderson, qui dans la vie civile était un folkloriste et auteur de chansons. Un des plus grands de son pays. En 1944, quand le régiment fut déplacé et dut quitter la Sicile, Henderson écrivit une chanson qu'il fit musiquer par le commandant ( « Pipe Major », ou « Cornemuse major ») de la fanfare du régiment, James Robertson. Il en naquit « Farewell to Sicily », connue sous une série de titres : « Banks of Sicily », « Farewell ye Banks of Sicily », « The 51st Regiment March of Creek »..., depuis devenue un authentique classique.
Une chanson dans la guerre, où pour quelques vers l'écossais se mêle à l'italien. Mais aussi à sa manière une chanson contre la guerre. Si les Écossais du 51ième régiment sentirent le devoir d'écrire et de chanter une chanson qui exprime le regret de laisser une terre où, après le débarquement et la fin des combats, ils devaient s'être trouvés évidemment bien. C'est une chanson où transparaît al fatigue et la préoccupation de devoir retourner au combat. Et il y a même une
Lola (Lolo) à abandonner.
La chanson est interprétée, ente autres, par le Kingston Trio et par Ewan McColl

Pour une traduction complète, il faudra attendre que j'aie de nouveau à disposition le dictionnaire écossais. Sous quelques jours, en somme. [R.V.]

« En septembre 1943, j'étais près du village de Linguaglossa, dans la plaine de Catane, quand j'entendis de loin le son de la cornemuse. Je dis au chauffeur de la jeep de s'arrêter, je descendis et j'allai à pied vers la place du village.
Là, les gens étaient dans la rue criant « Vive les Écossais, braves Écossais ». Pendant ce temps, au travers du village défilait une brigade de la division des Highlands qui jouait un air de retraite. Je demandai au pipe-major de la jouer à nouveau.
C'était « Farewell to the Creeks » composée par le cornemuseux James Robertson de Banff. Immédiatement, les vers commencèrent à me venir à l'esprit. »

(Hamish Henderson)
ADIEU SICILE

La cornemuse est somnolente, le cornemuseux est perdu.
Il ne viendra pas boire son vin aujourd'hui
Le ciel de Messine s'est obscurci
Et les chaumes luminescents de la cornemuse sonnent éperdus.

Adieu rives de Sicile, adieu vallées et bois clairsemés
Il n'y a plus de gars à pleurer
Pauvres soldats ensanglantés, vous êtes crevés.

Adieu rives de Sicile, adieu vallées et bois clairsemés
Il n'y a plus de maison attirante pour vous piéger
Pauvres soldats ensanglantés, vous êtes crevés.

Puis, là-bas sur le rivage
En attente de son tour, la malle est lointaine
Puis, là-bas sur le rivage
Les chaumes luminescents de la cornemuse sonnent éperdus.

La grosse caisse rutile, énorme
Lui, on ne le voit pas derrière ses lanières
Il peine à tendre le cou pour la photo
Et à laisser la douce Lolo.

Et Alors, adieu rives de Sicile
Adieu maisons et baraques des bergers
Déjà dans nos têtes reviennent les pubs et les cafés
Où le gars a donné rendez-vous à sa belle.

Alors, accordez les cornemuses et battez avec force le tambour
Abandonnez votre équipement de ce côté du mur
Alors, accordez les cornemuses et battez avec force le tambour
Les chaumes luminescents de la cornemuse sonnent éperdus.

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2011/2/13 - 21:17


Questo brano e' stato interpretato dal Piper (suonatore di cornamusa) Alberto Massi nel CD "A Call From Afar"

Oltre a suonare il brano nella partitura originale, Alberto declama anche una versione in italiano del testo di Henderson.
Non e' una traduzione letterale ma una versione un po' libera, per poter rendere al meglio lo spirito del componimento originario

Mario Tomasone - 2008/7/14 - 18:22


Carissimi, solo una precisazione ma doverosa. L'aria "Farewell to the CReeks" fu composta dal Pipe Major James Robertson in ricordo della fattoria di suo zio nelle vicinanze di Creeks of Portknockie nella regione del Banffshire , nella quela da bambino era solito passare le vacanze. L'aria fu scritta durante la prima guerra mondiale. Hamish la sentì suonare per la prima volta ben 25 anni dopo, perchè nel tempo "Farewell to the Creeks" era entrata nel reperorio delle pipe band scozzesi.

Infine vorrei segnalare altre bellissime versioni di "Banks of Sicily". Dick Gaughan, nel tempo, l'ha riproposta in maniera differente; il grande Dominic Behan sul finire degli anni 50, e più recentemente Geordie McIntyre e Owen Hand assieme ai Whistlebinkies-

Per quanto concerne la sèlendida traduzione di Amleto Micozzi, End of a campaign, l'originale, è nel libro di Hamish Henderson , Elegies for the dead in Cyrenaica.
cordiali saluti, Pino Mereu,

pino mereu - 2010/3/4 - 10:04




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