Langue   

Il nemico avanza

Massimo Volume
Langue: italien


Massimo Volume

Peut vous intéresser aussi...

Una voce a Orlando
(Massimo Volume)
Immobili
(Angela Baraldi)
Compound
(Massimo Volume)


‎[2013]‎
Testo di Emidio Clementi
Nell’album “Aspettando i barbari”‎

8056459080034 600




‎“E’ un pezzo pieno di figure inquietanti, avanzi di galera da cui è meglio tenersi alla larga. Ho ‎sempre provato un’insana attrazione nei confronti dell’Africa postcoloniale di ‎‎Denard e di ‎‎Steiner. Dentro, da qualche parte, con una sahariana ‎arrotolata sulle maniche e la sigaretta tra le dita, si intravede anche ‎‎Goffredo Parise. A dentri stretti confessa che il ‎sangue umano ha un non so che di eccitante su di lui.” (Emidio Clementi)

Il ‎corpo del mercenario belga Marc Goosens, ucciso nel 1968 durante la guerra del Biafra (o guerra ‎civile nigeriana, 1967-1970
Il ‎corpo del mercenario belga Marc Goosens, ucciso nel 1968 durante la guerra del Biafra (o guerra ‎civile nigeriana, 1967-1970


Una canzone dedicata ai “colpi di coda” del colonialismo d’antan - dall’Algeria al Vietnam, dalla ‎Nigeria al Congo – e ai suoi squallidi protagonisti, “soldati di ventura” come Jean Schramme, o Bob ‎Denard, o Marc Goosens (e tra di loro c’erano anche parecchi italiani, veterani della Folgare e dei ‎Lagunari). Oggi il colonialismo viene esercitato con metodi più raffinati e anche quando entrano in ‎scena i nuovi “mercenari” lo fanno “previo mandato ONU”, o come “peacekeepers”, o come “forza ‎d’interposizione”, o come “missione umanitaria”, o come “contrasto al terrorismo internazionale”, o ‎come “scorta antipirateria”, o come “coalizione dei volenterosi”, ecc. ecc…. Da vomitare!‎
Quello che forse vuole dire Emidio Clementi nella sua introduzione al brano è che, per quanto ‎squallidi, quegli epigoni del colonialismo classico erano più “veri” degli ipocriti protagonisti del ‎neocolonialismo del terzo millennio… ‎
Il nemico avanza
noi ci ritiriamo
il nemico si accampa
noi lo tormentiamo
il nemico è stanco
noi lo attacchiamo
il nemico arretra
noi lo bracchiamo
[Mao Tse-tung]

ricordi Beirut
e la foce del Mekong
le strade di Saigon
le mura di Algeri
i fuochi sparsi
le macerie
il porto di Haiphong
bombardato dal cielo?
crudele
a vent’anni
il corpo distratto
la notte disposta
per un ultimo assalto
l’odore del sangue
che sa di dolce
di pesce pescato
di sperma
di vita che morde

il nemico ci assedia
noi ci rintaniamo
il nemico fugge
noi lo inseguiamo
il nemico è vivo
noi lo uccidiamo
il nemico si nasconde
noi lo staniamo

ricordi Kinshasa
Bukavu
il Katanga
la morte derisa
alle porte di Onitsha
Schramme di spalle
Ciombé in divisa
Goosens ucciso
appena un attimo prima
spietato
a vent’anni
il corpo esibito
la notte arroccata
dietro al mattino
l’odore del sangue
che sa di mare
di cose perdute
di etere
d’estate

envoyé par Bernart - 14/10/2013 - 14:19




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org