Language   

Chantier d'été

Malicorne
Language: French


Malicorne

List of versions



[1981]
Testo di Étienne Roda-Gil
Musica di Olivier Zrdzalik
rodagill.
Paroles: Étienne Roda-Gil
Musique: Olivier Zrdzalik

Lyrics by Étienne Roda-Gil
Music by Olivier Zdrzalik
Album: Balançoire en feu

malicbal


Nel 1981 i Malicorne di Gabriel Yacoub sono in crisi profonda al loro interno, e in via di separazione. Il gruppo ha alle spalle album interi dove le canzoni tradizionali francesi più antiche sono state legate al più raffinato rock psichedelico e progressive; un'operazione particolare che ha consentito di raggiungere sia delle autentiche vette musicali, sia la riproposizione di una tradizione vista come fonte inesauribile di modernità e di sperimentazione. Nel loro periodo di crisi seguito al “periodo d'oro” degli anni '70, i Malicorne decidono di rompere con quella che oramai viene avvertita come un'operazione in via di esaurimento, e pubblicano un album interamente formato da brani originali: è Balançoire en feu, dalla stupefacente copertina.

Per l'album, i Malicorne compiono una scelta radicale: si fanno infatti scrivere tutte le canzoni da Étienne Roda-Gil, che è uno dei più noti parolieri francesi ma anche un poeta e un anarchico. Figlio di un militante spagnolo nella Guerra Civile e nato come Esteve Roda Gil (assumerà in seguito la forma francese di “Étienne”), è a sua volta un libertario dichiarato e sostenitore della CNT anarcosindacalista. Suo padre era stato membro della Colonna Durruti prima, e della resistenza francese poi. Dopo un'infanzia difficilissima e tribolata, tra ristrettezze e malattie (sua madre lo salva dallo scorbuto con una piccola razione di succo di limone che ottiene a prezzo di enormi privazioni), il giovane Roda-Gil riesce a laurearsi in lettere e, per vivere, fa il rappresentante di medicinali negli ambulatori. Nel '68 parigino, all'età di 27 anni, incontra il cantante Julien Clerc ed inizia con lui una collaborazione che si interromperà soltanto nel 1980; una delle domande che Roda-Gil si pone è la seguente, “A cosa serve una canzone se è disarmata?”. Scrive per France Gall, Claude François, Juliette Gréco, Barbara, Françoise Hardy e Riccardo Cocciante; ma scrive anche il testo francese della Makhnovscina e collabora con Roger Waters. Étienne Roda-Gil è morto il 28 maggio 2004.

L'album Balançoire en feu, dapprima, sconcerta i fan e il pubblico dei Malicorne. Le musiche scritte da Gabriel Yacoub (che interpreta tutte le canzoni) e dal bassista Olivier Zdrzalik-Kowalski sono come sempre raffinatissime e molto belle, ma ai testi di Roda-Gil si fa fatica ad abituarsi. Solo col tempo, l'album diverrà un vero e proprio classico dei Malicorne, nonché uno dei migliori album di rock psichedelico prodotto in Europa. Questa lunga introduzione serve a “preparare” a questa canzone, che nasce da una sorta di visione e visionaria rimane pur nell'estrema chiarezza delle sue motivazioni.

La scena è un cantiere edile in piena estate, da dove si vede una spiaggia assolata. Un operaio lavora da solo, quasi in un tempo rarefatto, e vede due donne che prendono il sole nude; il contrasto tra la sua vita d'inferno e le due donne incuranti di ogni cosa "sotto il sole dell'universo". Mentre l'operaio lascia la sua vita “nel cemento pallido” e nel “mare d'intonaco e rena grigia”, si sente come minacciato: quell'immagine di bellezza e libertà che gli si affaccia davanti con le due donne gli fa autenticamente vedere la vita, mentre si ammazza di lavoro nel sole cocente dell'estate. Vita che gli fa piantare una “bandiera soggetta al vento, al desiderio e alla pioggia”. Vale a dire: un atto di ribellione che fa seguito alla “minaccia” rappresentata dalla sua visione. La minaccia di una vita diversa che lo faccia scendere dalle impalcature del cantiere, che lo faccia recedere da un lavoro da schiavo nel quale la sua vita è precipitata.

Il testo di Roda-Gil, affidato al canto particolarissimo di Olivier Kowalski, è semplicissimo. Formato da pochissime parole, che bastano a fissare la visione in chiunque ascolti questa straordinaria canzone dove la nudità, cioè la vita, brilla nel sole come una pistola. Nessuna canzone dev'essere disarmata, diceva Roda-Gil, e questa ne è la dimostrazione perfetta perché le due donne nel sole agiscono davvero come un'arma che riesce a scardinare la schiavitù dell'operaio nel cantiere. La bandiera che pianta “al vento, al desiderio e alla pioggia” è vessillo di coscienza mutata per sempre, di rifiuto della morte, di incontro alla vita opposta alla sua negazione rappresentata dal lavoro. Bisognerebbe ascoltarla ad occhi chiusi, questa canzone. Oppure su una spiaggia da soli. Oppure in un cantiere mentre si lavora, sognando e dicendo no. Sognando che ci sia una strada diversa che porti a quella spiaggia immersa nel sole e nell'estate. Sognando che si può. [RV]




La fille qui dort
Nue sur la plage
Sous le soleil de l’univers
Brille comme un revolver
Comme un revolver

La femme qui dort
Nue sur la plage
Menace ma vie de l’enfer
Menace ma vie de l’enfer
Ma vie de l'enfer

Dans le ciment pâle
Je laisse ma vie
Mer de plâtre et sable gris
Dans le ciment pâle
Je laisse ma vie
Mer de plâtre et sable gris

La fille qui dort
Nue sur la plage
Sous le soleil de l’univers
Brille comme un revolver
Comme un revolver

La femme qui dort
Nue sur la plage
Menace ma vie de l’enfer
Menace ma vie de l'enfer
Ma vie de l’enfer

Debout sur le toit
Que j’ai bâti
Je vois la plage je vois la vie
Et je plante un drapeau soumis
Au vent au désir à la pluie

La fille qui dort
Nue sur la plage
Sous le soleil de l’univers
Brille comme un revolver
Comme un revolver

La femme qui dort
Nue sur la plage
Menace ma vie de l’enfer
Menace ma vie de l’enfer
Ma vie de l'enfer

La fille qui dort
Nue sur la plage
Sous le soleil de l’univers
Brille comme un revolver
Comme un revolver

La femme qui dort
Nue sur la plage
Menace ma vie de l’enfer
Menace ma vie de l’enfer
Ma vie de l'enfer.

Contributed by Riccardo Venturi - 2013/9/13 - 10:51




Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
13 settembre 2013

cantedile
CANTIERE D'ESTATE

La ragazza che dorme
nuda sulla spiaggia
sotto il sole dell'universo
brilla come una pistola
come una pistola

La donna che dorme
nuda sulla spiaggia
minaccia la mia vita d'inferno
minaccia la mia vita d'inferno
la mia vita d'inferno

Nel cemento pallido
lascio la mia vita
mare d'intonaco e rena grigia
Nel cemento pallido
lascio la mia vita
mare d'intonaco e rena grigia

La ragazza che dorme
nuda sulla spiaggia
sotto il sole dell'universo
brilla come una pistola
come una pistola

La donna che dorme
nuda sulla spiaggia
minaccia la mia vita d'inferno
minaccia la mia vita d'inferno
la mia vita d'inferno

In piedi sul tetto
che ho costruito
vedo la spiaggia vedo la vita
e pianto una bandiera soggetta
al vento al desiderio alla pioggia

La ragazza che dorme
nuda sulla spiaggia
sotto il sole dell'universo
brilla come una pistola
come una pistola

La donna che dorme
nuda sulla spiaggia
minaccia la mia vita d'inferno
minaccia la mia vita d'inferno
la mia vita d'inferno

La ragazza che dorme
nuda sulla spiaggia
sotto il sole dell'universo
brilla come una pistola
come una pistola

La donna che dorme
nuda sulla spiaggia
minaccia la mia vita d'inferno
minaccia la mia vita d'inferno
la mia vita d'inferno.

2013/9/13 - 12:07




Language: English

English translation by Riccardo Venturi
September 13, 2013

cowork


The scene of this song, written by the Spanish-born anarchist poet and songmaker Étienne Roda-Gil, is a building yard in the core of summer, where a sunny beach can be seen from. A worker is working alone, almost in a rarefied time, and watches two naked women sunbathing , as in a contrast between his hellish life and the two women unconcerned with anything « under the sun of the universe ». While the worker is « leaving his life » in the « pale cement » and in a « sea of plaster and grey sand », he feels like threatened : the image of beauty and freedom of the two women showing before his eyes makes him understand true life while he is dying of hard work in the burning summer sun. And it is true life that drives him to put up a « flag subject to wind, desire and rain », that is, an act of rebellion following the « threat » caused by the vision. The threat of a different life persuading him to get down from the yard scaffolds and to leave the slavish work where his life fell into.

Roda-Gil's lyrics, as sung in a very particular way by Gabriel Yacoub, are very simple. They are made of a very limited number of words, yet sufficient to fix the vision in anyone listening to this extraordinary song where nakedness, that is life, shines in the sun like a gun. No song should be unarmed, Roda Gil used to say, and this song is a perfect demonstration of this principle. The two women basking in the sun act really as a weapon destroying the yard worker's slavery. The flag he puts up « to wind, desire and rain » stands for his definitive change of mind, for his new consciousness, for his refusal of death, for his longing for true life in opposition to work seen as its negation. This song should be listened with closed eyes. Or lying alone on a sunny beach. Or rather, working in a building yard, while dreaming and saying no. Dreaming of a different way leading to that beach shining in the summer sun. Dreaming you can do it. [RV]
BUILDING YARD IN SUMMER

The girl sleeping
naked on the beach
under the sun of the universe
is shining like a gun
shining like a gun

The woman sleeping
naked on the beach
threatens my hellish life
threatens my hellish life
my hellish life

In the pale cement
I leave my life
a sea of plaster and grey sand
In the pale cement
I leave my life
a sea of plaster and grey sand

The girl sleeping
naked on the beach
under the sun of the universe
is shining like a gun
shining like a gun

The woman sleeping
naked on the beach
threatens my hellish life
threatens my hellish life
my hellish life

Standing on the roof
I have been building
I can see the beach I can see life
and I put up a flag that is subject
to wind desire and rain

The girl sleeping
naked on the beach
under the sun of the universe
is shining like a gun
shining like a gun

The woman sleeping
naked on the beach
threatens my hellish life
threatens my hellish life
my hellish life

The girl sleeping
naked on the beach
under the sun of the universe
is shining like a gun
shining like a gun

The woman sleeping
naked on the beach
threatens my hellish life
threatens my hellish life
my hellish life.

2013/9/13 - 14:35




Language: Polish

Versione polacca (cantabile) di Krzysiek Wrona
6-8 giugno 2021

LATO NA BUDOWIE
LATO NA BUDOWIE

Naga dziewczyna
Na plaży śpi
Kosmicznym blaskiem słońce pieści ją
A ona błyszczy jak broń
Ona błyszczy jak broń

Naga kobieta
Na plaży śpi
To na me życie podły zamach jest
Na mego życia sens
Na piekło mych dni

W cemencie szarym
Nurzam się co świt
W tynków bladym morzu, brudnym piasku dni
W cemencie szarym
Nurzam się co świt
W brudnym piasku mych dni

Naga dziewczyna
Na plaży śpi
Kosmicznym blaskiem słońce pieści ją
A ona błyszczy jak broń
Ona błyszczy jak broń

Naga kobieta
Na plaży śpi
To na me życie podły zamach jest
Na mego życia sens
Na piekło mych dni

Więźba już gotowa
A ja stoję tu wciąż
Patrzę w stronę plaży, na życie patrzę stąd
Zawieszam wiechę i rozpinam flagę swą
Na wiatr, na żądze, na deszcz

Contributed by Krzysiek - 2021/6/8 - 21:56


All'introduzione che ho fatto vorrei aggiungere un'ulteriore cosa riguardo all'intermezzo musicale prima delle ultime quattro strofe. L'intervento pacato e triste della fisa rappresenta una vera e propria sospensione del tessuto musicale, e a me ha evocato una cosa ben precisa: l'operaio fermo, fisso a guardare, tra rimpianti e sogni, impossibilità e desiderio di fuga, meraviglia e pianto. Ad ogni modo, più ascolto questa canzone, più sono convinto che si tratti di una delle cose più belle che io abbia inserito in questi ultimi tempi; vorrei saper esprimere tutte le sensazioni che mi ha instillato, inclusa quella, assolutamente inesprimibile seppur chiarissima, di essere trasportato in tempi oramai per me lontani.

Riccardo Venturi - 2013/9/13 - 20:48


Caro Riccardo, non è Gabriel a cantarla, bensì Olivier Kowalski. E fu la sua prima volta all'interno del gruppo (inizialmente a dire il vero avrebbe dovuto farlo Marie). La fisarmonica così evocativa è un "piano à bretelle" che nel brano mescola le sue particolari sonorità con un piano a coda e un sintetizzatore. Le parole del testo ispireranno Marc Lavoine per il successo nel 1985 di "Elle a des yeux revolver".

Flavio Poltronieri - 2017/2/9 - 11:06


Vorrei aggiungere alla sentita introduzione di Riccardo che nel 1981 la sinistra va al potere in Francia e la generazione anticonformista rientra nei ranghi. L'anno precedente "L'Escargot folk" ovvero la rivista più importante del movimento dichiara morto il folk affermando che la parola era malintesa da troppa gente. La maggior parte dei gruppi musicali d'ora in poi tenderà a sostituire il termine con "trad" spogliandolo di qualsiasi contenuto ideologico o di rivendicazione. L'anno prima ancora a Bourges, in aprile, i Malicorne erano stati costretti a fare da apertura al concerto di Guy Béart, .............
poco dopo iniziò la metamorfosi che porterà all'altalena!

Flavio Poltronieri

Flavio Poltronieri - 2019/11/2 - 11:34




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