Chaqu’Dimanch' le bon Bruxellois
Pour la Patrie et pour le roi
Arbor' des allur's militaires
Tous les citoyens d'Moolenbeck,
Du boulanger à l'apoteck,
Se mettent sur le pied de guerre...
Alors faut les voir passer dans c'tt'état
Fredonnant grav'ment ce petit refrain-là :
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'êtr' gard’civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! c'est lourd un fusil
C'est dang'reux aussi
Mais on a d'beaux habits
Godfordom !
Godfordom !
Celui-là qui commande en chef
C'est tout bonnement le gros Jef
Le charcutier de sur la place ;
Il a la têt' de Poléon
A part que ses ch'veux y sont blonds
Il veut que ça pète ou qu'ça casse...
Aussi faut entend’les vaillants soldats
A chacun d'ses ordr's entonner cet air-là :
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'étr' gard’civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! halte pour un' fois
Jefke... ou sans quoi
On s'fournit plus chez toi !
Godfordom !
Godfordom !
Là d'ssus, le bon Van den Bistroo
Qui tient un débit de faro
Dit, épongeant sa fac’qui suinte :
" Aï ! voyons, faut pas s'engueuler ;
l'fait trop chaud. Mieux vaut aller
Chez moi profiter sur un' pinte ! "...
Alors, tout le mond’s'en va boir' comm' ça
Dans l'estaminet en chantant cet air-là
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'étr' gard’ civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! c'est Jef qu'est l'plus saoûl
C'est juste après tout
Car c'est l'chef, savez-vous ?
Godfordom !
Godfordom !
L'soir, les voyant rentrer avec
Un' joyeus’cuit' dans Moolenbeck
Ayant servi l'Roi, la Patrie,
Leurs femm', fiér's de tels héros
Leur ouvrent les bras ronds et gros
Et les étouff'nt de calin'ries...
Alors en s'laissant glisser dans les draps
Soldats et gradés soupir'nt ce r'frain-là :
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'êtr' gard’civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! d'puis c'matin qu'je m'tu'
Tant pis ! j'n'en peux plus
Maint'nant je tire au...
Godfordom !
Godfordom !
Pour la Patrie et pour le roi
Arbor' des allur's militaires
Tous les citoyens d'Moolenbeck,
Du boulanger à l'apoteck,
Se mettent sur le pied de guerre...
Alors faut les voir passer dans c'tt'état
Fredonnant grav'ment ce petit refrain-là :
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'êtr' gard’civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! c'est lourd un fusil
C'est dang'reux aussi
Mais on a d'beaux habits
Godfordom !
Godfordom !
Celui-là qui commande en chef
C'est tout bonnement le gros Jef
Le charcutier de sur la place ;
Il a la têt' de Poléon
A part que ses ch'veux y sont blonds
Il veut que ça pète ou qu'ça casse...
Aussi faut entend’les vaillants soldats
A chacun d'ses ordr's entonner cet air-là :
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'étr' gard’civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! halte pour un' fois
Jefke... ou sans quoi
On s'fournit plus chez toi !
Godfordom !
Godfordom !
Là d'ssus, le bon Van den Bistroo
Qui tient un débit de faro
Dit, épongeant sa fac’qui suinte :
" Aï ! voyons, faut pas s'engueuler ;
l'fait trop chaud. Mieux vaut aller
Chez moi profiter sur un' pinte ! "...
Alors, tout le mond’s'en va boir' comm' ça
Dans l'estaminet en chantant cet air-là
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'étr' gard’ civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! c'est Jef qu'est l'plus saoûl
C'est juste après tout
Car c'est l'chef, savez-vous ?
Godfordom !
Godfordom !
L'soir, les voyant rentrer avec
Un' joyeus’cuit' dans Moolenbeck
Ayant servi l'Roi, la Patrie,
Leurs femm', fiér's de tels héros
Leur ouvrent les bras ronds et gros
Et les étouff'nt de calin'ries...
Alors en s'laissant glisser dans les draps
Soldats et gradés soupir'nt ce r'frain-là :
Godfordom ! ça est d'la fatiqu'
D'êtr' gard’civiqu'
Mais ça est quand mêm' chic...
Godfordom ! d'puis c'matin qu'je m'tu'
Tant pis ! j'n'en peux plus
Maint'nant je tire au...
Godfordom !
Godfordom !
envoyé par Bernart - 26/8/2013 - 13:24
Langue: italien
Traduzione italiana / Traduction italienne / Italian translation / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 16-03-2020 19:53
Riccardo Venturi, 16-03-2020 19:53
MARCIA DELLE GUARDIE CIVICHE
Ogni domenica, il bravo Brussellese
Ostenta un portamento militaresco
Per la Patria e per il Re.
Tutti i cittadini di Molenbeek,
Dal panettiere al farmacista,
Si metton sul piede di guerra...
Bisogna allora vederli passare così
Canticchiando seriosamente questo ritornello:
Godverdomme! [1] Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! Quanto pesa 'sto fucile
E è pure pericoloso,
Però s'ha delle belle uniformi
Godverdomme !
Godverdomme !
Il comandante in capo
Non è altro che il grosso Jef,
Il pizzicagnolo che sta in piazza ;
Sembra quasi Napoleone,
A parte che è biondo di capelli,
Vuole questo e quello di riffa o di raffa...
E si ascoltino anche i valenti soldati
Ad ogni suo ordine intonare questo ritornello:
Godverdomme! Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! Ma férmati una buona volta,
Jefke [2]... o senz'altro
Non si verrà più a far la spesa da te!
Godverdomme !
Godverdomme !
E c'è pure il buon Van den Bistroo [3]
Che tiene una birreria di faro [4]
Che dice, tergendosi la sua faccia sudaticcia :
“Ehi, allora! Guardiamo di non arrabbiarci,
Fa troppo caldo. È meglio
Andare da me a farsi una pinta !”...
E allora tutti se ne vanno a bere
Nella bettola [4], cantando questo ritornello:
Godverdomme! Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! È Jef il più briaco,
Ma del resto è giusto
Perché è lui il capo, non lo sapete?
Godverdomme!
Godverdomme!
La sera, vedendoli tornare a casa
Briachi mézzi a Molenbeek
Dopo aver servito il Re e la Patria,
Le loro mogli, fiere di cotanti eroi,
Apron quelle loro braccione rotonde
E li copron di abbracci e coccole...
Allora, lasciandosi scivolare nelle lenzuola,
Soldati e graduati sospirano questo ritornello:
Godverdomme! Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! È da stamani che m'ammazzo di fatica,
Tanto peggio! Non ne posso più,
E ora sparo al... [5]
Godverdomme !
Godverdomme !
Ogni domenica, il bravo Brussellese
Ostenta un portamento militaresco
Per la Patria e per il Re.
Tutti i cittadini di Molenbeek,
Dal panettiere al farmacista,
Si metton sul piede di guerra...
Bisogna allora vederli passare così
Canticchiando seriosamente questo ritornello:
Godverdomme! [1] Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! Quanto pesa 'sto fucile
E è pure pericoloso,
Però s'ha delle belle uniformi
Godverdomme !
Godverdomme !
Il comandante in capo
Non è altro che il grosso Jef,
Il pizzicagnolo che sta in piazza ;
Sembra quasi Napoleone,
A parte che è biondo di capelli,
Vuole questo e quello di riffa o di raffa...
E si ascoltino anche i valenti soldati
Ad ogni suo ordine intonare questo ritornello:
Godverdomme! Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! Ma férmati una buona volta,
Jefke [2]... o senz'altro
Non si verrà più a far la spesa da te!
Godverdomme !
Godverdomme !
E c'è pure il buon Van den Bistroo [3]
Che tiene una birreria di faro [4]
Che dice, tergendosi la sua faccia sudaticcia :
“Ehi, allora! Guardiamo di non arrabbiarci,
Fa troppo caldo. È meglio
Andare da me a farsi una pinta !”...
E allora tutti se ne vanno a bere
Nella bettola [4], cantando questo ritornello:
Godverdomme! Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! È Jef il più briaco,
Ma del resto è giusto
Perché è lui il capo, non lo sapete?
Godverdomme!
Godverdomme!
La sera, vedendoli tornare a casa
Briachi mézzi a Molenbeek
Dopo aver servito il Re e la Patria,
Le loro mogli, fiere di cotanti eroi,
Apron quelle loro braccione rotonde
E li copron di abbracci e coccole...
Allora, lasciandosi scivolare nelle lenzuola,
Soldati e graduati sospirano questo ritornello:
Godverdomme! Quant'è faticoso
Essere guardia civica,
Però comunque è tanto carino...
Godverdomme! È da stamani che m'ammazzo di fatica,
Tanto peggio! Non ne posso più,
E ora sparo al... [5]
Godverdomme !
Godverdomme !
[1] Nella traduzione ho riportato la forma storpiata dell'originale alla sua corretta lezione neerlandese (alla lettera: “Dio maledica!”, o “Dio condanni!”, il verbo verdommen è chiaramente imparentato, munito di prefisso, all'inglese doom, deem).
[2] Diminutivo di Jef, a sua volta ipocoristico di Josef: “Peppino, Pino”. -ke è suffisso diminutivo tipicamente fiammingo (laddove nei Paesi Bassi si usa prevalentemente -je); corrisponde, anche etimologicamente, al tedesco -chen.
[3] Qui Gaston Couté si è divertito a creare un cognome “fiamminghizzato” partendo dal francese bistrot, come fosse “Dell'Osteria” (cognome realmente esistente in italiano). Cognome perfetto per la congrega di civici briaconi.
[4] Il faro è una particolare (e rara) birra fiamminga, ottenuta a partire dal lambic (birra a fermentazione spontanea) con l'aggiunta di zucchero candito (ottima per i diabetici come il sottoscritto!). Attualmente è fabbricata non più che da quattro o cinque produttori.
[5] Credo sia abbastanza facile intuire a che cosa spari...
[2] Diminutivo di Jef, a sua volta ipocoristico di Josef: “Peppino, Pino”. -ke è suffisso diminutivo tipicamente fiammingo (laddove nei Paesi Bassi si usa prevalentemente -je); corrisponde, anche etimologicamente, al tedesco -chen.
[3] Qui Gaston Couté si è divertito a creare un cognome “fiamminghizzato” partendo dal francese bistrot, come fosse “Dell'Osteria” (cognome realmente esistente in italiano). Cognome perfetto per la congrega di civici briaconi.
[4] Il faro è una particolare (e rara) birra fiamminga, ottenuta a partire dal lambic (birra a fermentazione spontanea) con l'aggiunta di zucchero candito (ottima per i diabetici come il sottoscritto!). Attualmente è fabbricata non più che da quattro o cinque produttori.
[5] Credo sia abbastanza facile intuire a che cosa spari...
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Musica di Alcib Mario, pianista (lo stesso di Gloire à Rousset)
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (La “Marche des gardes civiques” si trova nel secondo volume).
“Ogni domenica il bravo brussellese, per il re e per la patria, assume delle sembianze militaresche. Tutti i cittadini di Moolenbeck [Molenbeek-Saint-Jean, nella regione Bruxelles-Capitale, ndr], dal panettiere al farmacista, scendono sul piede di guerra… Allora bisogna vederli passare così combinati, canticchiando tutti compresi questo piccolo ritornello: Maledizione! [“Godfordom”, da “God verdoeme”… credo sia neerlandese. In fiammingo si usa anche “God verdomme de nonn de Djeu!”, che mi pare unisca in qualche modo il neerlandese al francese… ndr] Che fatica essere guardia civica! Maledizione! Però è anche chic… Maledizione! Quanto pesa ‘sto fucile, ed è pure pericoloso! Però abbiamo delle belle tradizioni! Maledizione!”…