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La Paysanne

Gaston Couté
Langue: français


Gaston Couté

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Nouveau Crédo du paysan
(Gaston Couté)
Mio nonno partì per l'Ortigara
(Chiara Riondino)
Chanson pour la classe
(Gaston Couté)


‎[intorno al 1900]‎
Messa in musica da Gérard Pierron nel suo disco intitolato “Dame!” del 1983.‎
In seguito proposta anche dal gruppo “Le P'tit Crème” nel loro disco intitolato “A l'auberge de la ‎route” del 1997.‎

Dame
A l'auberge de la route

Paysans dont la simple histoire
Chante en nos cœeurs et nos cerveaux
L'exquise douceur de la Loire
Et la bonté des vins nouveaux,‎
Paysans dont la simple histoire
Chante en nos cœeurs et nos cerveaux
L'exquise douceur de la Loire
Et la bonté des vins nouveaux,
Allons-nous, esclaves placides,
Dans un sillon où le sang luit
Rester à piétiner au bruit
Des Marseillaises fratricides?...

En route! Allons les gâs! ‎
Jetons nos vieux sabots
Marchons, marchons,
En des sillons plus larges et plus beaux!

A la clarté des soirs sans voiles,
Regardons en face les cieux;
Cimetière fleuri d'étoiles
Où nous enterrerons les dieux.‎
A la clarté des soirs sans voiles,
Regardons en face les cieux;
Cimetière fleuri d'étoiles
Où nous enterrerons les dieux.
Car il faudra qu'on les enterre
Ces dieux féroces et maudits
Qui sous espoir de Paradis,
Firent de l'enfer sur la "Terre"!...

En route! Allons les gâs! ‎
Jetons nos vieux sabots
Marchons, marchons,
En des sillons plus larges et plus beaux!

Ne déversons plus l'anathème
En gestes grotesques et fous.
Sur tous ceux qui disent: "Je t'aime "
Dans un autre patois que nous;‎
Ne déversons plus l'anathème
En gestes grotesques et fous.
Sur tous ceux qui disent: "Je t'aime "
Dans un autre patois que nous;
Et méprisons la gloire immonde
Des héros couverts de lauriers:
Ces assassins, ces flibustiers
Qui terrorisèrent le monde!

Plus de morales hypocrites
Dont les barrières, chaque jour,
Dans le sentier des marguerites,
Arrêtent les pas de l'amour!...‎
Plus de morales hypocrites
Dont les barrières, chaque jour,
Dans le sentier des marguerites,
Arrêtent les pas de l'amour!...
Et que la fille-mère quitte
Ce maintien de honte et de deuil
Pour étaler avec orgueil
Son ventre où l'avenir palpite!...

En route! Allons les gâs! ‎
Jetons nos vieux sabots
Marchons, marchons,
En des sillons plus larges et plus beaux!

Semons nos blés, soignons nos souches!
Que l'or nourricier du soleil
Emplisse pour toutes nos bouches
L'épi blond, le raisin vermeil!...‎
Semons nos blés, soignons nos souches!
Que l'or nourricier du soleil
Emplisse pour toutes nos bouches
L'épi blond, le raisin vermeil!...
Et, seule guerre nécessaire
Faisons la guerre au Capital,
Puisque son Or, soleil du mal,
Ne fait germer que la misère.‎

En route! Allons les gâs! ‎
Jetons nos vieux sabots
Marchons, marchons,
En des sillons plus larges et plus beaux!‎
Marchons, marchons,
En des sillons plus larges et plus beaux!

envoyé par Bernart - 22/8/2013 - 11:10



Langue: italien

Traduzione italiana / Traduction italienne / Italian translation / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 03-03-2020 00:19
LA MARSIGLIESE CONTADINA [1]

Contadini la cui semplice storia
ci canta dentro al cuore e alla testa
la squisita dolcezza della Loira
e la bontà dei vini novelli,
contadini la cui semplice storia
ci canta dentro al cuore e alla testa
la squisita dolcezza della Loira
e la bontà dei vini novelli,
orsù, andiamo! Placidi schiavi,
dentro un solco ove il sangue riluce
restar dunque a avanzare a fatica
al suono di Marsigliesi fratricide?...

In marcia! Andiamo, compagni!
Gettiamo via i nostri vecchi zoccoli!
In marcia! In marcia
in solchi più ampi e più belli!

Nel chiaro di sere senza nubi
i cieli, guardiamoli in faccia;
cimitero fiorito di stelle
ove noi seppelliremo gli dèi.
Nel chiaro di sere senza nubi
i cieli, guardiamoli in faccia;
cimitero fiorito di stelle
ove noi seppelliremo gli dèi.
Seppelliamoli una buona volta
questi dèi maledetti e feroci,
che han fatto della Terra un inferno
con la speranza del Paradiso...!

In marcia! Andiamo, compagni!
Gettiamo via i nostri vecchi zoccoli!
In marcia! In marcia
in solchi più ampi e più belli!

Non scarichiamo più l'anatema
in gesti folli e grotteschi
rivolti a chi dice “Ti amo”
in un dialetto diverso dal nostro. [2]
Non scarichiamo più l'anatema
in gesti folli e grotteschi
rivolti a chi dice “Ti amo”
in un dialetto diverso dal nostro.
E disprezziamo la gloria immonda
di eroi ricoperti d'allori:
assassini, filibustieri
che terrorizzano il mondo!

Basta morali ipocrite,
le cui barriere, ogni giorno,
sul sentiero delle margherite
bloccano il passo all'amore...!
Basta morali ipocrite,
le cui barriere, ogni giorno,
sul sentiero delle margherite
bloccano il passo all'amore...!
E che la ragazza madre cessi
di provare luttuosa vergogna
per ostentare con orgoglio
il suo ventre palpitante di futuro!...

In marcia! Andiamo, compagni!
Gettiamo via i nostri vecchi zoccoli!
In marcia! In marcia
in solchi più ampi e più belli!

Seminiamo il grano, curiamo le vigne!
Che l'almo oro del sole
riempia per ogni nostra bocca
la spiga bionda, l'uva vermiglia!
Seminiamo il grano, curiamo le vigne!
Che l'almo oro del sole
riempia per ogni nostra bocca
la spiga bionda, l'uva vermiglia!
L'unica guerra necessaria
facciamola al Capitale,
perché il suo Oro, sole del male,
fa sol germogliare miseria.

In marcia! Andiamo, compagni!
Gettiamo via i nostri vecchi zoccoli!
In marcia! In marcia
in solchi più ampi e più belli!
In marcia! In marcia
in solchi più ampi e più belli!
[1] Il titolo, tradotto alla lettera, potrebbe essere un po' fuorviante: “La Contadina” potrebbe far pensare che la canzone sia dedicata a una contadina, appunto. Appartiene invece a quei titoli, tipicissimi della tradizione dei canti francesi, in cui l'appellativo femminile individua proprio il canto (il cui esempio più ovvio e classico è proprio La Marseillaise).

[2] Chiaramente, il riferimento è al “nemico” che parla una lingua differente dalla propria. Ma il contadino Gaston Couté aveva già molto ben chiaro che, nelle guerre, venivano gettate al macello le masse contadine; morì nel 1911 non facendo in tempo a vedere la “Grande Guerra” dove il prezzo più alto fu pagato proprio dalle grandi masse rurali di tutti i paesi.

Mio nonno partì per l'Ortigara,
Diciannovenne, vestito da Alpino
E si spararono dalle trincee,
Contadino su contadino.

(Chiara Riondino, Mio nonno partì per l'Ortigara)

Il contadino Gaston Couté ha però ben presente che le masse contadine non parlavano le “lingue nazionali”, ma tutti i loro infiniti dialetti. Le lingue nazionali sono quelle in cui le guerre si fanno; i dialetti sono quelle in cui si muore. “Un dialetto è una lingua che non ha un esercito”.

3/3/2020 - 00:19


“La Paysanne” è anche chiamata “Marseillaise anarchiste”, e infatti Gérard Pierron la adattò sull’aria della “Marseillaise” di Rouget de l'Isle (1792).

Bernart Bartleby - 14/5/2015 - 14:52


Bernart, l'anno scorso una nuova splendida versione è giunta ad opera di Adeline Guéret e Marie Mazille nel cd autoprodotto "A la verticale, à l'horizontale", riproposto quest'anno nell'antologia EPM. Nel coro di questo pezzo, che dovrebbe essere votato a mio parere inno nazionale francese, si aggiungono la lingua araba, persiana e malgascia. Anche Gaston Couté ne sarebbe contento.

Flavio Poltronieri - 6/7/2022 - 18:31




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