Çapulcular oldu mu?
Meydanlara doldu mu?
Gönderdiğin tomalar
Beşiktaş'a vardı mı?
Maskeyi yüzüne
Maskeyi taktım yüzüne
Biber gazı yollamış
Emniyet gözlerime
Barikatı aşmalı
Şu Taksim'e varmalı
Gezi pek güzel ama
Polisi olmamalı
Maskeyi yüzüne
Maskeyi taktım yüzüne
Biber gazı yollamış
Emniyet gözlerime
Meydanlara doldu mu?
Gönderdiğin tomalar
Beşiktaş'a vardı mı?
Maskeyi yüzüne
Maskeyi taktım yüzüne
Biber gazı yollamış
Emniyet gözlerime
Barikatı aşmalı
Şu Taksim'e varmalı
Gezi pek güzel ama
Polisi olmamalı
Maskeyi yüzüne
Maskeyi taktım yüzüne
Biber gazı yollamış
Emniyet gözlerime
Contributed by adriana - 2013/6/11 - 08:59
Language: Italian
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
27 agosto 2013
27 agosto 2013
ERANO TEPPISTI, RIEMPIVANO LE PIAZZE?
Erano teppisti?
Riempivano le piazze?
I blindati che eran stati mandati
Arrivavano a Beşiktaş?
La maschera sulla faccia
Mi sono messo la maschera sulla faccia
Hanno sparato gas al peperoncino
Sui miei occhiali di protezione
Il blocco stradale viene allargato
ma non deve arrivare a piazza Taksim
accidenti, Gezi Park è bellissimo,
la polizia non ci deve stare
La maschera sulla faccia
Mi sono messo la maschera sulla faccia
Hanno sparato gas al peperoncino
Sui miei occhiali di protezione
Erano teppisti?
Riempivano le piazze?
I blindati che eran stati mandati
Arrivavano a Beşiktaş?
La maschera sulla faccia
Mi sono messo la maschera sulla faccia
Hanno sparato gas al peperoncino
Sui miei occhiali di protezione
Il blocco stradale viene allargato
ma non deve arrivare a piazza Taksim
accidenti, Gezi Park è bellissimo,
la polizia non ci deve stare
La maschera sulla faccia
Mi sono messo la maschera sulla faccia
Hanno sparato gas al peperoncino
Sui miei occhiali di protezione
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Parole turche
di Riccardo Venturi
Nei mesi scorsi, durante la rivolta di piazza Taksim e di Gezi Park contro il dittatore islamo-fascista Erdoğan, abbiamo imparato qualche parola turca, senza naturalmente mai chiederci che cosa significasse per davvero. Così "Gezi Park" vuol dire semplicemente "Parco del Passeggio" o, come si sarebbe detto un tempo, "della promenade". "Piazza Taksim" (in turco: Taksim Meydani) significa, alla lettera, "Piazza della Divisione" o "della Distribuzione": all'epoca del sultano Mahmud I, in quell'area le condotte d'acqua provenienti da nord venivano convogliate alle altre parti della città di Istanbul, e nella piazza sorgeva un grande serbatoio. Però, la parola "taksim" si riferisce anche ad una forma di musica popolare improvvisata. Fino al 1940, sulla piazza sorgeva anche una grande caserma di artiglieria, che fu però demolita per costruire, pensate un po', il Gezi Park. Un'altra parola turca che abbiamo (effimeramente) imparato, perché ora ce ne siamo tutti dimenticati, è çapulcu. Era l'appellativo riservato da (M)Erdoğan agli occupanti e ai rivoltosi di Taksim, poi fatto proprio e rivendicato a mo' di sfida da loro stessi: forse qualcuno si ricorderà che significa "teppista, hooligan". Si sono sentite, come di consueto, tutte le pronunce immaginabili (da "kapùlku" con assonanze di Acapulco, a "ciapùlku", da "kapùlgiu" a "ciapùlciu"); si pronuncia, invece, "ciapulgiù", visto che tutte le parole turche sono accentate sull'ultima sillaba (alla francese, insomma). Nel titolo di questa canzone si impara anche il plurale turco: "çapulcular" (ha anche la variante "-ler", come in "evler", case, ma vi risparmio le regole sull'armonia vocalica turca e delle lingue uralo-altaiche in generale). La parola deriva da "çapul", che significa "rissa, assalto, raid"; forma anche il verbo "çapulamak". Vi direte: d'accordo, e allora? Beh, io sostengo che qualsiasi fatto, e soprattutto qualsiasi rivolta, è accompagnata da due cose: dalle sue canzoni e dalle sue parole. Bisognerebbe sempre rendersi conto sia di che cosa si dice, sia di che cosa si canta. In un sito come questo, è addirittura fondamentale. Così si cantava in piazza Taksim. [RV]