געשריבן אין טאָג, װען היטלער איז געװאָרן קאַנצלער.
שפּינגעװעב און טרױער הילן אײַא די כאַטעס,
װײַט אין די אָקאָפּעס בלוטיקן די טאַטעס
און די מאַמעס הורן אין די שטאַםן מיטן טױט
פֿאַר אַ היטל צוקער און אַ לאַבן ברױט.
שטײען קינדער בײַ די פֿענצטער און זײ זעען
בערדיקע סאָלדאַטן צו די פֿראָנטן גײען.
װיקטאָריאַ, װיקטאָריאַ!, און דאָב ליד
נעמט די פֿרײד פֿון אַלע דערפֿער מיט.
רױטע װאָלקנס אין האַרבסטיקע פֿאַרנאַכטן,
פֿאַרבלוטיקטע באַנדאַזשן אין די שלאַכטן.
שטײען קינדער בײַ די פֿענצטער און זײ זעען
בערדיקע סאָלדאַטן צו די פֿראָנטן גײען.
װיקטאָריאַ, װיקטאָריאַ!, און דאָב ליד
נעמט דאָס גאָלד פֿון אַלע פֿעלדער מיט.
בערדיקע סאָלדאַטן, לעצטע װעגן, לעצטע שעהן,
און דער אָװנט זינגט דאָס גײַסטער־ליד פֿון קראָען.
שטײען קינדער בײַ די פֿענצטער און זײ זעען
די רױטע ערד אין אַ שװינדלראָד זיך דרײען.
אָ, יעדער װעג אַ קרײַץ, אָױף יעדן קרײַץ אַ פּױער,
שטאָט און דאָרף צעשאָסן, שפּינגעװעב און טרױער.
רױטע שׂרפֿות, בלאָע גאַזן, שרעק־סיגנאַלן,
אױף װײַסע גײַסטערפֿערד רײַטן גענעראַלן.
אַלטע גענעראַלן – געבױגענע אין דרײען
איבערן טױטנ־גוף פֿון ריזיקע אַרמײען.
דעמערונג אין טיפֿוס־פֿלעקן, לעצטע שעהן,
און דער אָװנט זינגט דאָס גײַסטער־ליד פֿון קראָען.
ציטערן די קינדער און זײ טוכיען זיך צוזאַמען,
שרײַט אין זײ די בענקשאַפֿט צו דער מאַמען.
נאָר די הורן אין די שטאַלן מיטן טױט
פֿאַר אַ היטל צוקער און אַ לאַבן ברױט.
שפּינגעװעב און טרױער הילן אײַא די כאַטעס,
װײַט אין די אָקאָפּעס בלוטיקן די טאַטעס
און די מאַמעס הורן אין די שטאַםן מיטן טױט
פֿאַר אַ היטל צוקער און אַ לאַבן ברױט.
שטײען קינדער בײַ די פֿענצטער און זײ זעען
בערדיקע סאָלדאַטן צו די פֿראָנטן גײען.
װיקטאָריאַ, װיקטאָריאַ!, און דאָב ליד
נעמט די פֿרײד פֿון אַלע דערפֿער מיט.
רױטע װאָלקנס אין האַרבסטיקע פֿאַרנאַכטן,
פֿאַרבלוטיקטע באַנדאַזשן אין די שלאַכטן.
שטײען קינדער בײַ די פֿענצטער און זײ זעען
בערדיקע סאָלדאַטן צו די פֿראָנטן גײען.
װיקטאָריאַ, װיקטאָריאַ!, און דאָב ליד
נעמט דאָס גאָלד פֿון אַלע פֿעלדער מיט.
בערדיקע סאָלדאַטן, לעצטע װעגן, לעצטע שעהן,
און דער אָװנט זינגט דאָס גײַסטער־ליד פֿון קראָען.
שטײען קינדער בײַ די פֿענצטער און זײ זעען
די רױטע ערד אין אַ שװינדלראָד זיך דרײען.
אָ, יעדער װעג אַ קרײַץ, אָױף יעדן קרײַץ אַ פּױער,
שטאָט און דאָרף צעשאָסן, שפּינגעװעב און טרױער.
רױטע שׂרפֿות, בלאָע גאַזן, שרעק־סיגנאַלן,
אױף װײַסע גײַסטערפֿערד רײַטן גענעראַלן.
אַלטע גענעראַלן – געבױגענע אין דרײען
איבערן טױטנ־גוף פֿון ריזיקע אַרמײען.
דעמערונג אין טיפֿוס־פֿלעקן, לעצטע שעהן,
און דער אָװנט זינגט דאָס גײַסטער־ליד פֿון קראָען.
ציטערן די קינדער און זײ טוכיען זיך צוזאַמען,
שרײַט אין זײ די בענקשאַפֿט צו דער מאַמען.
נאָר די הורן אין די שטאַלן מיטן טױט
פֿאַר אַ היטל צוקער און אַ לאַבן ברױט.
envoyé par Riccardo Venturi - 27/5/2013 - 19:26
Langue: yiddish
La trascrizione in caratteri latini.
Due quotidiani di regime italiani del 31 gennaio 1933. Ora come allora.
MILKHOME BALADE
Geshribn in tog, ven Hitler iz gevorn kantsler.
Shpingeveb un troyer hiln ayn di khates
vayt in di okopes blutikn di tates
Un di mames hurn in di shtaln mitn toyt
far a hitl tsuker un a labn broyt.
Shteyen kinder bay di fentster un zey zeen
berdike soldatn tsu di frontn geyen.
“Viktorya, viktorya!”, un dos lid
nemt di freyd fun ale derfer mit.
Royte volkns in di harbstike farnakhtn,
farblutikte bandazhn in di shlakhtn.
Shteyen kinder bay di fentster un zey zen
berdike soldatn tsu di frontn geyen.
“Viktorya, viktorya!”, un dos lid
nemt dos gold fun ale felder mit.
Berdike soldatn, letste vegn, letste shoen,
un der ovnt zingt dos gayster-lid fun kroen.
Shteyen kinder bay di fentster un zey zeen
di royte erd in a shvindlrod zikh dreyen.
O, yeder veg a krayts, oyf yedn krayts a poyer,
shtot un dorf tseshosn, shpingeveb un troyer.
Royte sreyfes, bloe gazn, shrek-signaln,
oyf vayse gaysterferd raytn generaln.
Alte generaln – geboygene in dreyen
ibern toytn-guf fun rizike armeyen.
Demerung in tifus-flekn, letste shoen,
un der ovnt zingt dos gayster-lid fun kroen.
Tsitern di kinder un zey tulyen zikh tsuzamen,
shrayt in zey di benkshaft tsu der mamen.
Nor di mames hurn in di shtaln mitn toyt
far a hitl tsuker un a labn broyt.
Geshribn in tog, ven Hitler iz gevorn kantsler.
Shpingeveb un troyer hiln ayn di khates
vayt in di okopes blutikn di tates
Un di mames hurn in di shtaln mitn toyt
far a hitl tsuker un a labn broyt.
Shteyen kinder bay di fentster un zey zeen
berdike soldatn tsu di frontn geyen.
“Viktorya, viktorya!”, un dos lid
nemt di freyd fun ale derfer mit.
Royte volkns in di harbstike farnakhtn,
farblutikte bandazhn in di shlakhtn.
Shteyen kinder bay di fentster un zey zen
berdike soldatn tsu di frontn geyen.
“Viktorya, viktorya!”, un dos lid
nemt dos gold fun ale felder mit.
Berdike soldatn, letste vegn, letste shoen,
un der ovnt zingt dos gayster-lid fun kroen.
Shteyen kinder bay di fentster un zey zeen
di royte erd in a shvindlrod zikh dreyen.
O, yeder veg a krayts, oyf yedn krayts a poyer,
shtot un dorf tseshosn, shpingeveb un troyer.
Royte sreyfes, bloe gazn, shrek-signaln,
oyf vayse gaysterferd raytn generaln.
Alte generaln – geboygene in dreyen
ibern toytn-guf fun rizike armeyen.
Demerung in tifus-flekn, letste shoen,
un der ovnt zingt dos gayster-lid fun kroen.
Tsitern di kinder un zey tulyen zikh tsuzamen,
shrayt in zey di benkshaft tsu der mamen.
Nor di mames hurn in di shtaln mitn toyt
far a hitl tsuker un a labn broyt.
envoyé par Riccardo Venturi - 27/5/2013 - 19:28
Langue: italien
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
27 maggio 2013.
27 maggio 2013.
BALLATA DELLA GUERRA
Scritta nel giorno in cui Hitler è diventato cancelliere.
Tristezza e ragnatele avvolgono le baracche,
lontano, nelle trincee, sanguinano i padri
E le madri si prostituiscono con la morte, nelle stalle,
per un po' di zucchero e un filone di pane.
I bambini stanno alle finestre e guardano
soldati barbuti che vanno al fronte.
“Vittoria, vittoria!”, e questo canto
si porta via con sé la gioia da tutti i villaggi.
Nuvole rosse nei crepuscoli autunnali,
bendaggi insanguinati nelle battaglie.
I bambini stanno alle finestre e guardano
soldati barbuti che vanno al fronte.
“Vittoria, vittoria!”, e questo canto
si porta via con sé l'oro da tutti i campi.
Soldati barbuti, ultime strade, ultime ore,
e la sera risuona lo spettrale canto delle cornacchie.
I bambini stanno alle finestre e guardano
la terra rossa torcersi in un vortice.
Oh, ogni strada una croce, su ogni croce un contadino,
distrutto il paese e il villaggio, tristezza e ragnatele.
Fuochi ardono rossi, gas bluastri, sirene d'allarme,
su bianchi cavalli spettrali cavalcano i generali.
Vecchi generali ritorti e sciancati
guidano i cadaveri di giganteschi eserciti.
Tramonto a chiazze tifoidi, ultime ore,
e la sera risuona lo spettrale canto delle cornacchie.
Tremano i bambini e si accalcano assieme,
in loro grida la paura per le loro madri.
Le madri si stanno prostituendo con la morte, nelle stalle,
per un po' di zucchero e un filone di pane.
Scritta nel giorno in cui Hitler è diventato cancelliere.
Tristezza e ragnatele avvolgono le baracche,
lontano, nelle trincee, sanguinano i padri
E le madri si prostituiscono con la morte, nelle stalle,
per un po' di zucchero e un filone di pane.
I bambini stanno alle finestre e guardano
soldati barbuti che vanno al fronte.
“Vittoria, vittoria!”, e questo canto
si porta via con sé la gioia da tutti i villaggi.
Nuvole rosse nei crepuscoli autunnali,
bendaggi insanguinati nelle battaglie.
I bambini stanno alle finestre e guardano
soldati barbuti che vanno al fronte.
“Vittoria, vittoria!”, e questo canto
si porta via con sé l'oro da tutti i campi.
Soldati barbuti, ultime strade, ultime ore,
e la sera risuona lo spettrale canto delle cornacchie.
I bambini stanno alle finestre e guardano
la terra rossa torcersi in un vortice.
Oh, ogni strada una croce, su ogni croce un contadino,
distrutto il paese e il villaggio, tristezza e ragnatele.
Fuochi ardono rossi, gas bluastri, sirene d'allarme,
su bianchi cavalli spettrali cavalcano i generali.
Vecchi generali ritorti e sciancati
guidano i cadaveri di giganteschi eserciti.
Tramonto a chiazze tifoidi, ultime ore,
e la sera risuona lo spettrale canto delle cornacchie.
Tremano i bambini e si accalcano assieme,
in loro grida la paura per le loro madri.
Le madri si stanno prostituendo con la morte, nelle stalle,
per un po' di zucchero e un filone di pane.
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[30 gennaio 1933]
Testo di Yitsik Manger
Musica: ?
[January 30, 1933]
Lyrics: A poem by Yitsik Manger
Music: ?
Yitsik Manger scrisse questa “Ballata della guerra” esattamente il 30 gennaio 1933. Che cosa sia stato quel giorno, in Germania e nel mondo, lo specifica lo stesso autore: “Scritta il giorno in cui Hitler è diventato cancelliere.” Iniziava, quel giorno, il regime nazista. Il III Reich che avrebbe portato alla guerra mondiale; ad un poeta ebreo questo era già sufficientemente chiaro. Yitsik Manger non scelse, per questa ballata, di raccontare una storia; si tratta, invece, di un testo formato solo da immagini di guerra. In maniera pienamente espressionista, dato che Manger si era formato, pur scrivendo in yiddish, alla scuola dell'espressionismo tedesco. Uno dei canoni dell'espressionismo è, esattamente, lasciare al lettore il compito di immaginare una storia, o le storie, a partire dalle immagini. Mentre i padri muoiono nelle trincee, le madri sono costrette a prostituirsi ("con la morte": un'immagine terribile) per poter comprare un po' di pane e un po' di zucchero per i figli; nel frattempo, i bambini guardano dalle finestre sfilare i soldati. Ancora: immagini di contadini. Fucilazioni. Tristezza. Fuochi che bruciano. Sirene. Generali. Al termine della ballata, i bambini si accalcano tutti assieme, cercando le madri che, come sappiamo, si stanno prostituendo per comprare pane e zucchero.
Yitsik Manger, nel 1933, aveva sicuramente in mente la prima guerra mondiale; anche se aveva previsto esattamente a che cosa avrebbe portato il nuovo regime in Germania, non poteva immaginare che la seconda guerra mondiale sarebbe stata ancor peggiore. Ciononostante, questa sua “Ballata della guerra” resta un documento assolutamente impressionante e del tutto originale. Durante la lunga e complessa ristrutturazione della “Sezione Yiddish” l'ho trovata su Manger Ballads, un sito interamente dedicato alle composizioni di Yitsik Manger e dal quale può essere ascoltata senza possibilità di scaricamento. La pagina presenta sia il testo in trascrizione che quello originale in caratteri ebraici, ma in formato “Flash Player” che impedisce il copiaincolla. Si è trattato quindi di ricopiare entrambe le versioni, ma ricontrollando l'ortografia di entrambe che non è esatta in alcuni punti. [RV]