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Se questo è un uomo nei ghetti d'Italia

Adriano Sofri
Langue: italien


Adriano Sofri

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Non è propriamente una 'canzone' bensì, più specificatamente, un testo poetico. Ma credo, tuttavia, che bene possa stare in questo sito.
Prendendo spunto dalla celebre poesia di Primo Levi 'Se questo è un uomo' è un analogo testo poetico che prende ispirazione dai tragici eventi di Rosarno, che hanno fatto ripiombare la società italiana indietro, al tempo delle leggi razziali, della discriminazione dei neri durante le guerre coloniali.
Se ci si è chiesti dove fosse Dio ad Auschwitz ci si può chiedere allo stesso modo ci si può chiedere dove fosse la sinistra italiana a Rosarno...

'Quindici anni dopo che Nanni Moretti, di fronte alla scena biblica della nave carica di albanesi, si chiedeva - ma perchè la sinistra non è qui- un amico, l'altra sera, mi chiedeva perchè Bersani o chi per lui non si fosse precipitato in Calabria, tra gli schiavi deportati, a dare un senso a questa storia'...
Michele Serra, L'amaca di Repubblica, 12/01/10
Di nuovo, considerate di nuovo
Se questo è un uomo,
Come un rospo a gennaio,
Che si avvia quando è buio e nebbia
E torna quando è nebbia e buio,
Che stramazza a un ciglio di strada,
Odora di kiwi e arance di Natale,
Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
Che contende ai topi la sua cena,
Che ha due ciabatte di scorta,
Una domanda d'asilo,
Una laurea in ingegneria, una fotografia,
E le nasconde sotto i cartoni,
E dorme sui cartoni della Rognetta,
Sotto un tetto d'amianto,
O senza tetto,
Fa il fuoco con la monnezza,
Che se ne sta al posto suo,
In nessun posto,
E se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
"Ha sbagliato!",
Certo che ha sbagliato,
L'Uomo Nero
Della miseria nera,
Del lavoro nero, e da Milano,
Per l'elemosina di un'attenuante
Scrivono grande: NEGRO,
Scartato da un caporale,
Sputato da un povero cristo locale,
Picchiato dai suoi padroni,
Braccato dai loro cani,
Che invidia i vostri cani,
Che invidia la galera
(Un buon posto per impiccarsi)
Che piscia coi cani,
Che azzanna i cani senza padrone,
Che vive tra un No e un No,
Tra un Comune commissariato per mafia
E un Centro di Ultima Accoglienza,
E quando muore, una colletta
Dei suoi fratelli a un euro all'ora
Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
Alla sua terra - "A quel paese!"
Meditate che questo è stato,
Che questo è ora,
Che Stato è questo,
Rileggete i vostri saggetti sul Problema
Voi che adottate a distanza
Di sicurezza, in Congo, in Guatemala,
E scrivete al calduccio, né di qua né di là,
Né bontà, roba da Caritas, né
Brutalità, roba da affari interni,
Tiepidi, come una berretta da notte,
E distogliete gli occhi da questa
Che non è una donna
Da questo che non è un uomo
Che non ha una donna
E i figli, se ha figli, sono distanti,
E pregate di nuovo che i vostri nati
Non torcano il viso da voi

envoyé par Alessandro Carènzan - 21/5/2013 - 10:48




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