Segue nessa marcha triste
Seu caminho aflito
Leva só saudade e a injustiça
Que só lhe foi feita desde que nasceu
Pelo mundo inteiro que nada lhe deu
Anda, teu caminho é longo
Cheio de incerteza
Tudo é só pobreza,
tudo é só tristeza
Tudo é terra morta
Onde a terra é boa
O senhor é dono
Não deixa passar
Pára no fim da tarde
Tomba já cansado
Cai o nordestino
Reza uma oração
Pra voltar um dia
E criar coragem
Pra poder lutar pelo que é seu
Mas, um dia vai chegar
Que o mundo vai saber
Não se vive sem se dar
Quem trabalha é quem tem
Direito de viver
Pois a terra é de ninguém
Seu caminho aflito
Leva só saudade e a injustiça
Que só lhe foi feita desde que nasceu
Pelo mundo inteiro que nada lhe deu
Anda, teu caminho é longo
Cheio de incerteza
Tudo é só pobreza,
tudo é só tristeza
Tudo é terra morta
Onde a terra é boa
O senhor é dono
Não deixa passar
Pára no fim da tarde
Tomba já cansado
Cai o nordestino
Reza uma oração
Pra voltar um dia
E criar coragem
Pra poder lutar pelo que é seu
Mas, um dia vai chegar
Que o mundo vai saber
Não se vive sem se dar
Quem trabalha é quem tem
Direito de viver
Pois a terra é de ninguém
envoyé par Bernart - 13/5/2013 - 11:55
Langue: italien
Traduzione italiana di Meri Lao da “Basta: storia rivoluzionaria dell'America Latina attraverso la canzone”.
TERRA DI NESSUNO
Segue in quella marcia triste
il suo penoso cammino.
Ne ricava solo il rimpianto e l’ingiustizia
che solo ha ricevuto da quando nacque
dal mondo intero che niente gli diede.
Percorre il suo lungo cammino,
pieno di incertezza.
Non c'è che povertà,
non c'è che tristezza,
non c'è che terra morta.
Là dove la terra è buona
il signore è padrone
non lascia passare
Si ferma alla fine della giornata,
cade ormai stanco
crolla il nordestino,
dice una preghiera,
per tornare un giorno
e avere il coraggio
di poter lottare per ciò che è suo.
Ma arriverà il giorno
in cui il mondo saprà:
non si vive senza darsi!
Solo chi lavora
ha il diritto di vivere
ché la terra è di nessuno!
Segue in quella marcia triste
il suo penoso cammino.
Ne ricava solo il rimpianto e l’ingiustizia
che solo ha ricevuto da quando nacque
dal mondo intero che niente gli diede.
Percorre il suo lungo cammino,
pieno di incertezza.
Non c'è che povertà,
non c'è che tristezza,
non c'è che terra morta.
Là dove la terra è buona
il signore è padrone
non lascia passare
Si ferma alla fine della giornata,
cade ormai stanco
crolla il nordestino,
dice una preghiera,
per tornare un giorno
e avere il coraggio
di poter lottare per ciò che è suo.
Ma arriverà il giorno
in cui il mondo saprà:
non si vive senza darsi!
Solo chi lavora
ha il diritto di vivere
ché la terra è di nessuno!
envoyé par Bernart - 13/5/2013 - 11:55
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Scritta dai fratelli Marcos e Paulo Sérgio Valle, compositori e liricisti brasiliani, per lo spettacolo "A bossa no Paramount"
Nel disco dal vivo di Elis Regina e Jair Rodrigues intitolato “2 na Bossa”, pubblicato nel 1965.
Poi nell’album di Marcos Valle intitolato “Viola enluarada” del 1968.
Canzone dedicata al contadino del nordest brasiliano (così come a qualunque contadino latinoamericano), costretto alla fame perché la terra fertile gli è negata, è tutta del latifondista o della multinazionale di turno. Ma cresce la coscienza che la terra non può essere di nessuno se non di chi la lavora: in Brasile il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra nascerà nei primi anni 80…