Ti možeš da spavaš ceo dan i noć
Ti možeš da sanjaš da ćeš obojiti noć
Sunce plovi po nebu, crta svoj krug
Ljudi žive pod zemljom, vlada očaj i muk.
Bože, oprosti nam
Pruži ruku i pomiluj nas
Ovo je moja molitva
... ne zaboravi nas.
Tu je bio grad, sad je pustinja
Tu su živeli ljudi, bezbroj sudbina
Bože, oprosti nam
Pruži ruku i pomiluj nas
Ovo je moja molitva
... ne zaboravi nas.
... ne zaboravi nas.
Ti možeš da sanjaš da ćeš obojiti noć
Sunce plovi po nebu, crta svoj krug
Ljudi žive pod zemljom, vlada očaj i muk.
Bože, oprosti nam
Pruži ruku i pomiluj nas
Ovo je moja molitva
... ne zaboravi nas.
Tu je bio grad, sad je pustinja
Tu su živeli ljudi, bezbroj sudbina
Bože, oprosti nam
Pruži ruku i pomiluj nas
Ovo je moja molitva
... ne zaboravi nas.
... ne zaboravi nas.
Contributed by Monia - 2006/8/15 - 15:29
Language: Italian
Versione italiana di Riccardo Venturi
25 dicembre 2006
Ogni tanto mi permetto un'incursione nel campo dell'impareggiabile Moni(j)a e di Kheoma, e col mio croato/serbo/bosniaco (tanto non cesso di considerarla la stessa lingua, alla facciaccia d'ogni cosa e in nome della ragione e anche della linguistica) altamente imperfetto mi dedico a qualche traduzione. E questa era una canzone che andava tradotta. Una breve canzone. Una breve e terribile canzone. La breve e disperata canzone di chi, durante le guerre della ex Jugoslavia, e durante tutte le guerre maledette, è costretto a vivere sottoterra, in rifugi spesso improvvisati e ancor più spesso insicuri, dove ad ogni momento si rischia comunque di morire mentre, sopra, sotto il "sole che disegna il suo cerchio" non c'è che distruzione e morte. Ed allora si innalza una preghiera a Dio, perché almeno lui non dimentichi. E voglio dire che il qui presente, ateo dichiarato, non sa come reagirebbe in una situazione del genere, e che comunque è pronto a capire benissimo chiunque, in momenti del genere, si ritrovi a pregare, quando non sembra esserci più alcuna speranza, quando "regnano la disperazione e il silenzio".
Ma Dio dov'era quando tutto questo è iniziato? [RV]
25 dicembre 2006
Ogni tanto mi permetto un'incursione nel campo dell'impareggiabile Moni(j)a e di Kheoma, e col mio croato/serbo/bosniaco (tanto non cesso di considerarla la stessa lingua, alla facciaccia d'ogni cosa e in nome della ragione e anche della linguistica) altamente imperfetto mi dedico a qualche traduzione. E questa era una canzone che andava tradotta. Una breve canzone. Una breve e terribile canzone. La breve e disperata canzone di chi, durante le guerre della ex Jugoslavia, e durante tutte le guerre maledette, è costretto a vivere sottoterra, in rifugi spesso improvvisati e ancor più spesso insicuri, dove ad ogni momento si rischia comunque di morire mentre, sopra, sotto il "sole che disegna il suo cerchio" non c'è che distruzione e morte. Ed allora si innalza una preghiera a Dio, perché almeno lui non dimentichi. E voglio dire che il qui presente, ateo dichiarato, non sa come reagirebbe in una situazione del genere, e che comunque è pronto a capire benissimo chiunque, in momenti del genere, si ritrovi a pregare, quando non sembra esserci più alcuna speranza, quando "regnano la disperazione e il silenzio".
Ma Dio dov'era quando tutto questo è iniziato? [RV]
PREGHIERA
Puoi dormire tutto il giorno e la notte
puoi sognare che colorerai la notte
il sole naviga per il cielo, disegna il suo cerchio
la gente vive sottoterra, regnano la disperazione e il silenzio.
Dio, perdonaci
porgi la mano e abbi pietà di noi
questa è la mia preghiera
...non ci dimenticare.
Qui c'era una città, ora c'è un deserto
qui viveva la gente, un'infinità di destini
Dio, perdonaci
porgi la mano e abbi pietà di noi
questa è la mia preghiera
...non ci dimenticare
...non ci dimenticare.
Puoi dormire tutto il giorno e la notte
puoi sognare che colorerai la notte
il sole naviga per il cielo, disegna il suo cerchio
la gente vive sottoterra, regnano la disperazione e il silenzio.
Dio, perdonaci
porgi la mano e abbi pietà di noi
questa è la mia preghiera
...non ci dimenticare.
Qui c'era una città, ora c'è un deserto
qui viveva la gente, un'infinità di destini
Dio, perdonaci
porgi la mano e abbi pietà di noi
questa è la mia preghiera
...non ci dimenticare
...non ci dimenticare.
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