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Lamento borincano

Víctor Jara
Langue: espagnol


Víctor Jara

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‎[1929]‎
Canzone scritta da Rafael Hernández Marín (1891-1965), detto “El Jibarito” (ossia contadino) , ‎compositore portoricano.‎
Nell’album di Víctor Jara intitolato “Canto libre” del 1970.‎
Testo trovato su Cancioneros.com

0045


Rafael Hernández scrisse questo brano mentre si trovava a New York, costretto come tanti ‎portoricani e latinoamericani a lasciare la propria terra a causa della miseria.‎





Ed il tema di questa canzone è appunto la miseria in cui versavano i contadini portoricani negli anni ‎‎20 sotto l’occupazione statunitense, iniziata con la sanguinosa invasione del 1898 e culminata solo ‎qualche anno fa (2005) con l’assassinio da parte dell’FBI di Filiberto Ojeda Ríos, leader ‎dell’Ejército Popular Boricua, gruppo armato indipendentista e socialista.‎

“El gran Gautier” citato nel brano è José Gautier Benítez (1848-1880), poeta romantico portoricano.

Sale loco de contento
con su cargamento
para la ciudad, sí,
para la ciudad.
Lleva, en su pensamiento
todo un mundo
lleno de felicidad, sí,
de felicidad.
Piensa remediar la situación
del hogar que es toda su ilusión.

Y alegre, el jibarito va
cantando así,
diciendo así,
riendo así, por el camino:
‎"Si yo vendo la carga
mi dios querido
un traje a mi viejita
voy a comprar".
Y alegre también su mula va
al presentir que aquel cantar
es todo un himno de alegría.
En eso los sorprende
la luz del día,
y llegan al mercado de la ciudad.

Pasa la mañana entera
sin que nadie quiera
su carga comprar, ay,
su carga comprar.
Todo, todo esta desierto
el pueblo está muerto
de necesidad, sí,
de necesidad.
Se oyen los lamentos por doquier
de la desdichada Borinquén, sí.

Y triste el jibarito va
cantando así,
llorando así,
diciendo así por el camino:
‎"Qué será de Borinquén
mi dios querido.
Que será de mis hijos
y de mi hogar".
Borinquén, la tierra del edén
la que al cantar el gran Gautier
llamo la perla de los mares,
ahora que tú te mueres
con tus pesares
déjame que te cante
yo también.‎

envoyé par Bernart - 18/4/2013 - 15:37




Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
26 settembre 2014

Due parole del traduttore. Si è scelto di lasciare "Borincano" e "Borinquén" (al posto di "portoricano" ecc.); in tutti gli altri testi dove eventualmente si presentino tali termini, la scelta sarà analoga. Difficoltà pongono termini diminutivi come "jibarito, viejita". Per "jibarito" (da "jíbaro", contadino) si è scelto di non riportare l'italiano a un analogo diminutivo che svierebbe: dal testo si evince che il contadino della canzone ha figli, e quindi non può essere un "contadinello". Il senso del diminutivo è probabilmente quello di "umile contadino". Per "viejita" si è scelta la moglie al posto della mamma, ma si avverte che persiste il dubbio.
LAMENTO BORINCANO

Esce, pazzo di gioia
col suo carico
per la città, sì,
per la città.
Porta nel suo pensiero
tutto un mondo
pieno di felicità, sì,
di felicità.
Pensa a rimediare alla situazione
di casa sua, che è tutta la sua illusione.

E allegro va il contadino
così cantando,
così dicendo,
così ridendo nel cammino:
“Se vendo il carico,
dio mio adorato,
un vestito alla mia sposa
io comprerò”,
E, pure lei allegra, va la mula
intuendo che quel canto
è tutto un inno d'allegria.
In questo li sorprende
la luce del giorno
e arrivano al mercato della città.

Passa tutta la mattina
e nessuno vuol comprare
la sua roba, ahi,
comprare la sua roba.
Tutto, tutto è deserto,
il paese è morto
di povertà, sì,
di povertà.
Ovunque si sentono i lamenti
della sventurata Borinquén, sì.

E triste va il contadinello
così cantando,
così piangendo,
così dicendo nel cammino:
“Che ne sarà di Borinquén,
dio mio adorato.
Che ne sarà dei miei figli
e della mia casa.”
Borinquén, la terra dell'Eden
che nel suo canto il gran Gautier
chiamò la perla dei mari,
ora che stai morendo
con le tue pene,
lascia che io ti canti,
anch'io.

26/9/2014 - 18:31




Langue: anglais

Io piango ogni volta che sento questa canzone! Grazie a RV per fare la traduzione all'Italiano.

Here is a rough English translation for my comrades who do not speak Spanish. Enjoy!
BORINQUEN LAMENT

He leaves merrily
along with his cargo
towards the city, yes,
towards the city.
Bringing inside of his mind
a whole world
full of happiness, yes,
of happiness.
Thinking about a remedy to the situation
for the household that is all of his dreams.

And cheerfully, the jibarito goes
singing so,
saying so,
and laughing along the way:
"If I were to sell my cargo
oh my dear lord
a dress for my old lady
then i could buy."
And gladly also his mule goes
as if foreseeing that such a song
was to be a hymn of joy.
Then they are surprised
by broad daylight,
as they arrive to the city market.

They spend the entire morning
without anybody wanting
to buy his cargo, oh,
to buy his cargo.
Everything, everything has been deserted
the town is now dead
from the necessity, yes,
from the necessity.
You can hear the cries everywhere
of the unfortunate Borinquén, yes.

And sadly the jibarito goes
singing so
and crying so,
saying along the way:
"What will become of Borinquen
my dear lord.
What will be of my children
and of my home?"
Borinquen, the land of Eden
That when once sung the great Gautier
he called the pearl of the seas,
now that you die
with your sorrows
let me also sing
a song for you.

envoyé par BorikuaTainoGuerrero - 1/10/2014 - 08:30




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